Moto Guzzi V7 III Stone S: quando l'aquila vola in alto
Siamo saltati in sella al mito di Mandello: ecco perché la Moto Guzzi V7 III - qui in versione Stone S - piace sempre di più! Analisi di un successo tutto italiano
Si chiama Moto Guzzi V7 III ed è l’evergreen della Casa di Mandello del Lario. Il tre è indicato sulla moto in numeri romani come da tradizione Guzzi, e indica il terzo step evolutivo della moderna V7, quella nata nel 2008. Non è una retrò la V7 di oggi e neanche una “neo classic”, ma è la vera moto classica, nel senso più puro del termine, per stile, carattere e dinamica di guida.
Oggi nel listino Moto Guzzi ci sono ben sei V7 III, ma qui con me ce n’è una sola, la Stone S: sostanza tecnica comune alle altre ma con finiture più sportive e ricercate. Ma andiamo a vedere le peculiarità. Punto numero uno: è realizzata in tiratura limitata. 750 pezzi, come la cilindrata. E a ricordarcelo c’è un bel riser inciso. Punto numero due, il più caratterizzante: cioè il serbatoio. È cromato satinato e fasciato da un cinghia in cuoio che fa tanto “vecchia scuola”. Punto numero tre: i fianchetti sono in alluminio e hanno il logo dedicato. E poi il tappo del serbatoio è in alluminio ricavato dal pieno e tutta la fanaleria è full led e gli specchietti sono “bar end”, un classico quindi.
Ma cambia anche il posizionamento del faro e della strumentazione, più basso, e la forma del parafango posteriore, più corto. I dettagli rossi, poi, ne arricchiscono il look, a partire dall’aquila sul serbatoio per passare alle molle degli ammortizzatori e alle cuciture rosse sulla sella, che è rivestita in Alcantara idrorepellente.
MOTO GUZZI V7 III STONE S
I suoi valori sono 52 CV a 6.200 giri e 60 Nm di coppia a 4.900, e in questo allestimento ha anche le protezioni dei corpi farfallati in alluminio anodizzato e le teste cilindri con le alette di raffreddamento fresate.
Dell’espressione “made in Italy” spesso si abusa, ma se c’è un prodotto davvero “made in Italy” questo è la Guzzi V7 III: non solo è fatta a Mandello, ma il suo attaccamento al territorio è testimoniato anche dalla scelta dei fornitori, molti dei quali italiani e vicini a Mandello, come Gilardoni e Domino, giusto per citarne due.
Lei ti dà quello vuoi, ma su di lei non cerchi le prestazioni. Segui alla strada, sì, ma anche a ciò che ti sta intorno. Non punti al limitatore, ma pensi piuttosto a cambiare prima possibile per gustarti il sound del sottocoppia, colonna sonora di ogni viaggio.
ABBIGLIAMENTO
Ma lo abbiamo detto prima, la V7 non è fatta per correre. Anche perché sia forcella, sia la coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico privilegiano al massimo il comfort, per via di una taratura morbida. E poi c’è il cardano, che qui preferisce il trotto piuttosto che le sgroppate furiose.
Insomma, se cercate prestazioni e aghi del contagiri che schizzano andate altrove, questa Guzzi non fa per voi. Se invece siete alla ricerca di autenticità, facilità e indiscutibile potenza del marchio, beh allora la V7 potrebbe essere la moto giusta.