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Wayel W2: il test del nuovo scooter elettrico
Scooter elettrico fatto in Cina ma con la “testa” in Italia, il Wayel W2 si fa notare in strada e si guida piuttosto bene specie sulle strade scorrevoli. Competitivo il prezzo
Siamo tra quelli che hanno lamentato il declino del distretto delle due ruote emiliano, ma Bologna resta un posto pieno di iniziative e negli ultimi anni ha visto la rapida crescita di Five (“Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici”), fondata nel 2013 e subito attiva nella produzione di e-bike.
Dopo aver assorbito la veneta Italwin e aver lavorato per riportare la produzione in Italia, allo scorso Eicma la Five ha allargato la sua offerta ai monopattini, ai quadricicli e agli scooter elettrici, con la gamma a marchio Wayel composta dal W1 e dal W2 un po’ più generoso nelle dimensioni, che proviamo oggi.
Non solo look
Il W1 e il W2 seguono la formula che ha decretato il successo planetario di Niu: design accattivante e componentistica elettrica di qualità, con motore-ruota Bosch e batterie Samsung. Arrotondato e amichevole, il W2 ricorda un po’ certe proposte di Philippe Stark, ha prestazioni da ciclomotore e quasi 80 km di autonomia con la batteria da 1,56 kWh. Le ruote da 10” hanno freni a disco e le sospensioni contano su una forcella a piastra singola e un doppio ammortizzatore posteriore che aziona un bel forcellone in alluminio.
Nel sottosella c’è spazio per qualche oggetto, se non si opta per la seconda batteria opzionale (decisamente costosa: 989 euro) e non si porta con sé il caricabatterie; la capacità di carico è comunque affidata più all’ampia pedana piatta e al gancio portaborse nel retroscudo, dove si trova anche un piccolo pozzetto; in opzione è possibile avere un cupolino più alto e un bauletto portacasco.
Il W2 ben sfrutta la libertà stilistica concessa dall'architettura con motore-ruota. Con le sue superfici fluide e raccordate, ha un look elegante e originale che è uno dei suoi punti di forza
Bello e possibile
In strada il design davvero riuscito del W2 attira gli sguardi. Le linee fluide, gli accoppiamenti ben fatti e le verniciature denotano una certa cura costruttiva. Il cruscotto LCD retroilluminato in blu è gradevole e chiaro, e tra le dotazioni c’è il telecomando keyless che convive con la classica chiave.
La posizione in sella è ottima anche per i più alti, grazie alla pedana molto ben conformata; buona la situazione anche in coppia, con il passeggero che può contare su pedane estraibili e un ampio maniglione. Maniglione che torna utile nelle partenze al semaforo, dove il W2 mostra forse il suo unico difetto con una leggera tendenza a “strappare” allo spunto.
Per il resto il collaudato motore Bosch è sempre pronto e garantisce una spinta sorprendente pensando ai soli 2 kW di potenza. Ha tre mappe ma di fatto si usa sempre la terza, che porta ai 45 km/h in un soffio con una fluidità di marcia davvero esemplare, specie sui fondi scorrevoli.
Svelto in rapporto alla potenza e ben bilanciato, il W2 è piacevole da condurre, specialmente quando il fondo è regolare
Il W2 mostra di avere una ciclistica ben accordata, e pur se come tutti i veicoli con motore-ruota non ama le sollecitazioni ripetute, anche sul pavé la situazione resta discreta. Le ruote da 10”, cui ormai non siamo più abituati, gli regalano una sveltezza che all’inizio disorienta, ma una volta presa la mano lascia il posto a una bella scioltezza; migliorabile comunque il feeling delle gomme Chao Yang.
Insomma uno scooter ben fatto e interessante, anche in virtù del prezzo competitivo: 2.390 euro, che salgono a 3.528 euro con due batterie e il secondo caricatore.
Per certi versi è “no frills”, uno scooter senza fronzoli: ma ha una meccanica dall’ottima resa e una bella guida, anche se con una sola batteria il range (70 km realistici) non è da urlo. Praticità nel complesso buona, prezzo invitante e negli optional c'è quanto serve.
Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.
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