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Kawasaki Z650, ecco come va la 2020

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Kawasaki Z650, ecco come va la 2020
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Pochi aggiornamenti (plastiche, fari, cruscotto TFT e nuova sella passeggero) per una naked sempre valida, offerta a un prezzo concorrenziale: 6.890 euro f.c. Come va? Ecco il primo test sulle strade dell'entroterra di Barcellona

 
Strano destino, quello della Z650. Un progetto nato in un’altra era geologica del motociclismo e con un altro nome, trovatosi poi a rivestire un ruolo completamente diverso. Kawasaki aveva infatti presentato la sua media di 650 cc già nel 2005 e quindi ben prima della crisi del 2008, che portò le aziende giapponesi a ripensare le proprie gamme sviluppando modelli in grado di offrire divertimento e personalità a prezzi che non si erano mai visti. Quella moto era la ER6n, sigla che stava per “Essential Riding”: anche in quel richiamo all’essenzialità nella guida era in anticipo di molti anni sulle varie Yamaha MT-07, Husqvarna Vitpilen e via dicendo. In quegli anni di opulenza ed esibizione, la ER6n fu un po’ una marziana – anche per la sua linea fuori dagli schemi – ma vendette comunque tanto proprio grazie al concetto in anticipo sui tempi attorno a cui era stata pensata: personalità, qualità senza fronzoli e prezzo competitivo. Fondamentale per traghettare Kawasaki oltre gli anni più bui della crisi, la ER6n si guadagnò così una promozione, ottenendo nel 2016 la sigla “Z” (il top sui sacri libri di Akashi) e un’estetica allineata a quella delle quattro cilindri verdi più originali degli ultimi anni: il telaio in tubi in stile Ninja H2 e le linee della Z900.

Spinta dal bicilindrico (omologato Euro4) sfoggia un frontale rivisto e un nuovo gruppo ottico, la Z650 ha una linea più aggressiva

Nuova linfa

Con questa cura rivitalizzante, la Z650 ha rilanciato il suo appeal e le sue azioni sul mercato, con vendite vicine a quelle della Z900 (il best seller di Kawasaki). Per il 2020 il progetto Z650 è stato affinato senza stravolgimenti, con un frontale rivisto e un gruppo ottico più ispirato alla Z900, mentre il posteriore è più filante ma con una porzione di sella più comoda per il passeggero. Arriva poi una nuova strumentazione tutta concentrata in un pannello TFT da 4,3” predisposto per la connessione con lo smartphone. Ritocchi anche al bicilindrico, già in linea con le direttive Euro5 (la moto è comunque omologata Euro4 non avendo ancora la complessa diagnostica di bordo OBD2) senza perdere la sua verve: 68 cavalli di potenza massima e tanta coppia ai bassi regimi. Per il lancio della Z650, Kawasaki ha scelto le strade nella zona di Girona, su colline che digradano verso il mare nel sud-est della Spagna: un paradiso della guida con curve di tutti i tipi e asfalti perfetti come sempre da queste parti, anche se a volte viscidi nei tratti in ombra viste le temperature che al mattino scendono comunque vicino allo zero.

Verde dove serve

Il colpo d’occhio della Z650 ha guadagnato punti con le nuove plastiche, che la hanno resa ancora più “importante” nel frontale, che il nuovo “sguardo” led rende ancora più aggressivo, e nella vista laterale, dove i convogliatori si protendono ora verso il faro secondo la tendenza inaugurata dalla nuova ammiraglia Z H2. Come dicevamo, l’eredità della ER6n è ormai del tutto scomparsa: questa è una Z al 100% e dà soddisfazione anche quando è parcheggiata. Solo quando ci si avvicina per salire in sella, la snellezza della zona del serbatoio rivela che tra le gambe i cilindri sono due e non quattro: ma dal punto di vista dell’ergonomia questo non è affatto un difetto, anzi. La Z650 è una moto piacevolmente compatta non solo alla vista, ma anche quando si sale a bordo. Pensata per mettere tutti a proprio agio, ha la sella a soli 790 mm da terra e il manubrio piuttosto stretto e proteso all’indietro; la triangolazione che si forma con le pedane è però ben studiata e mette a proprio agio anche i più alti, almeno fino ai 180 cm di statura; per chi va ancora oltre, c’è in opzione una sella più consistente nell’imbottitura e più alta di 30 mm.

Leggera e facile

Oltre che compatta, la naked di Akashi è anche leggera: 188 kg dichiarati in ordine di marcia, il che torna a vantaggio in tutte le situazioni (e per tutti gli utenti) per cui questa moto è concepita. Le inerzie ridotte, la dolcezza del motore e la taratura delle sospensioni rendono gradevole andarci a spasso in città, dove la Z650 di destreggia con una agilità degna di uno scooter. Quando poi si imbocca una strada che invita a dare il gas, lei continua ad essere facile manifestando tutto il suo equilibrio. Lo schema ciclistico con l’apparentemente esile telaio in tubi e il motore appeso, dopo aver mostrato di saper imbrigliare la cavalleria della Ninja H2 non si fa certo trovare impreparato qui, dove la potenza è un terzo. Fino ad andature anche decisamente sportive funziona tutto bene: la posizione in sella consente di aggredire le curve senza mai risultare scomoda o innaturale, il cambio con la frizione anti-saltellamento assistita aiuta a raccordare le traiettorie e anche le sospensioni, con la forcella rovesciata da 41 mm e il mono montato molto inclinato e dotato di link, se la cavano egregiamente.

Il twin Kawasaki è uno dei migliori di questa categoria fin dal suo apparire. Anche in questa versione “Euro5 ready” mostra una bella pienezza di erogazione, con un tiro avvertibile fin dai 1.500 giri e una bella rapidità nel prendere giri

Il canto di Akashi

Non si può certo pretendere dalla Z650 tutta la sportività che è appannaggio delle sorelle maggiori, perché se il fondo è rovinato le sospensioni si mostrano meno composte nella risposta, e anche le Dunlop Sportmax Roadsport 2 non brillano per comunicatività; ma nel misto medio-veloce questa moto permette di cavarsi più di una soddisfazione, come è giusto che sia per una moto rivolta soprattutto ai possessori di patente A2, e che non avendo troppa potenza può fare a meno di tanta elettronica, ma non al gusto di guidare. Pur moderna nell’impostazione e nelle dotazioni, la Z650 ha infatti il fascino delle medie di una volta, buone tanto andare a scuola o al bar quanto per affinare la propria guida nel weekend. In questo è aiutata dal motore, uno dei migliori di questa categoria fin dal suo apparire. Anche in questa versione “Euro5 ready” mostra una bella pienezza di erogazione, con un tiro avvertibile fin dai 1.500 giri e una bella rapidità nel prendere giri – aspetti entrambi favoriti dalla rapportatura piuttosto corta. Lascia filtrare qualche vibrazione a manubrio e sella, ma che non diventa mai fastidiosa; e se lo si vuole far cantare, ad Akashi non hanno certo dimenticato di insegnargli i loro inni alla gioia degli alti regimi, che si traducono ormai in una bella tonalità di aspirazione visto che le normative condanndano ormai lo scarico alla museruola.

Grazie alla leggerezza, all'equilibrio ciclistico e al motore facile, nel misto medio-veloce la Z650 permette di cavarsi più di una soddisfazione

Fascino da vendere... a un prezzo allettante

E se si vuole allungare il giro e andarci magari in vacanza, la Z650 non cambia certo carattere: aiutata dalle vibrazioni ridotte e dai consumi contenuti, ma anche da una porzione di sella per il passeggero cresciuta nell’imbottitura e nel comfort, può accompagnarci dignitosamente, anche se la protezione dall’aria e dalle intemperie è naturalmente quella che ci si può aspettare da una naked snella. La Z650 MY20 è insomma una moto nel pieno della sua maturità. Ha una linea personale che fa uso del sugomi style senza eccedere, e grazie al cruscotto TFT a colori e al face lift ha aumentato il suo fascino, dietro al quale ci sono ottime qualità stradali e una grande facilità di guida. Certo le avversarie da battere sono tante e agguerrite – Ducati Monster 797 e soprattutto la Yamaha MT-07 – ma lei punta a diventare il bestseller del segmento, grazie anche ad un prezzo di lancio davvero aggressivo. Fino al 31 marzo la Z650 è infatti proposta a 6.890 euro f.c. nelle due varianti nera o bianca con telaio verde smeraldo, mentre la versione verde con telaio nero scende a 6.790 euro. Dal 1° aprile i prezzi torneranno al listino normale, più alto di 300 euro ma comunque interessante per una moto così riuscita.
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