Kawasaki Z650, ecco come va la 2020
Pochi aggiornamenti (plastiche, fari, cruscotto TFT e nuova sella passeggero) per una naked sempre valida, offerta a un prezzo concorrenziale: 6.890 euro f.c. Come va? Ecco il primo test sulle strade dell'entroterra di Barcellona
Spinta dal bicilindrico (omologato Euro4) sfoggia un frontale rivisto e un nuovo gruppo ottico, la Z650 ha una linea più aggressiva
Nuova linfa
Con questa cura rivitalizzante, la Z650 ha rilanciato il suo appeal e le sue azioni sul mercato, con vendite vicine a quelle della Z900 (il best seller di Kawasaki). Per il 2020 il progetto Z650 è stato affinato senza stravolgimenti, con un frontale rivisto e un gruppo ottico più ispirato alla Z900, mentre il posteriore è più filante ma con una porzione di sella più comoda per il passeggero. Arriva poi una nuova strumentazione tutta concentrata in un pannello TFT da 4,3” predisposto per la connessione con lo smartphone. Ritocchi anche al bicilindrico, già in linea con le direttive Euro5 (la moto è comunque omologata Euro4 non avendo ancora la complessa diagnostica di bordo OBD2) senza perdere la sua verve: 68 cavalli di potenza massima e tanta coppia ai bassi regimi. Per il lancio della Z650, Kawasaki ha scelto le strade nella zona di Girona, su colline che digradano verso il mare nel sud-est della Spagna: un paradiso della guida con curve di tutti i tipi e asfalti perfetti come sempre da queste parti, anche se a volte viscidi nei tratti in ombra viste le temperature che al mattino scendono comunque vicino allo zero.Verde dove serve
Il colpo d’occhio della Z650 ha guadagnato punti con le nuove plastiche, che la hanno resa ancora più “importante” nel frontale, che il nuovo “sguardo” led rende ancora più aggressivo, e nella vista laterale, dove i convogliatori si protendono ora verso il faro secondo la tendenza inaugurata dalla nuova ammiraglia Z H2. Come dicevamo, l’eredità della ER6n è ormai del tutto scomparsa: questa è una Z al 100% e dà soddisfazione anche quando è parcheggiata. Solo quando ci si avvicina per salire in sella, la snellezza della zona del serbatoio rivela che tra le gambe i cilindri sono due e non quattro: ma dal punto di vista dell’ergonomia questo non è affatto un difetto, anzi. La Z650 è una moto piacevolmente compatta non solo alla vista, ma anche quando si sale a bordo. Pensata per mettere tutti a proprio agio, ha la sella a soli 790 mm da terra e il manubrio piuttosto stretto e proteso all’indietro; la triangolazione che si forma con le pedane è però ben studiata e mette a proprio agio anche i più alti, almeno fino ai 180 cm di statura; per chi va ancora oltre, c’è in opzione una sella più consistente nell’imbottitura e più alta di 30 mm.Leggera e facile
Oltre che compatta, la naked di Akashi è anche leggera: 188 kg dichiarati in ordine di marcia, il che torna a vantaggio in tutte le situazioni (e per tutti gli utenti) per cui questa moto è concepita. Le inerzie ridotte, la dolcezza del motore e la taratura delle sospensioni rendono gradevole andarci a spasso in città, dove la Z650 di destreggia con una agilità degna di uno scooter. Quando poi si imbocca una strada che invita a dare il gas, lei continua ad essere facile manifestando tutto il suo equilibrio. Lo schema ciclistico con l’apparentemente esile telaio in tubi e il motore appeso, dopo aver mostrato di saper imbrigliare la cavalleria della Ninja H2 non si fa certo trovare impreparato qui, dove la potenza è un terzo. Fino ad andature anche decisamente sportive funziona tutto bene: la posizione in sella consente di aggredire le curve senza mai risultare scomoda o innaturale, il cambio con la frizione anti-saltellamento assistita aiuta a raccordare le traiettorie e anche le sospensioni, con la forcella rovesciata da 41 mm e il mono montato molto inclinato e dotato di link, se la cavano egregiamente.Il twin Kawasaki è uno dei migliori di questa categoria fin dal suo apparire. Anche in questa versione “Euro5 ready” mostra una bella pienezza di erogazione, con un tiro avvertibile fin dai 1.500 giri e una bella rapidità nel prendere giri
Il canto di Akashi
Non si può certo pretendere dalla Z650 tutta la sportività che è appannaggio delle sorelle maggiori, perché se il fondo è rovinato le sospensioni si mostrano meno composte nella risposta, e anche le Dunlop Sportmax Roadsport 2 non brillano per comunicatività; ma nel misto medio-veloce questa moto permette di cavarsi più di una soddisfazione, come è giusto che sia per una moto rivolta soprattutto ai possessori di patente A2, e che non avendo troppa potenza può fare a meno di tanta elettronica, ma non al gusto di guidare. Pur moderna nell’impostazione e nelle dotazioni, la Z650 ha infatti il fascino delle medie di una volta, buone tanto andare a scuola o al bar quanto per affinare la propria guida nel weekend. In questo è aiutata dal motore, uno dei migliori di questa categoria fin dal suo apparire. Anche in questa versione “Euro5 ready” mostra una bella pienezza di erogazione, con un tiro avvertibile fin dai 1.500 giri e una bella rapidità nel prendere giri – aspetti entrambi favoriti dalla rapportatura piuttosto corta. Lascia filtrare qualche vibrazione a manubrio e sella, ma che non diventa mai fastidiosa; e se lo si vuole far cantare, ad Akashi non hanno certo dimenticato di insegnargli i loro inni alla gioia degli alti regimi, che si traducono ormai in una bella tonalità di aspirazione visto che le normative condanndano ormai lo scarico alla museruola.Grazie alla leggerezza, all'equilibrio ciclistico e al motore facile, nel misto medio-veloce la Z650 permette di cavarsi più di una soddisfazione