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Kawasaki Z900: (nonostante il diluvio) l'abbiamo provata!

Stefano Gaeta
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Kawasaki Z900: (nonostante il diluvio) l'abbiamo provata!
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La bestseller verde si rinnova nella veste e nell’elettronica, confermandosi facile, intuitiva e con un invidiabile equilibrio su strada. Già in vendita a 9.790 euro c.i.m.

Per Kawasaki è un simbolo, un pezzo di storia, un principio di design, uno stile di vita. La lettera “Z” è la prima che viene in mente quando si pensa alle moto verdi, e la Z900 ne è oggi l’incarnazione per eccellenza. È stata lei a ricevere per prima le ricadute del design inaugurato dalla Ninja H2, con il telaio tubolare e motore portante al posto del classico doppio trave in alluminio, è stata lei a dar vita alla famiglia "Modern Classic" di Akashi ed è lei la Kawasaki più venduta; visto che anche nel 2019 è nella top 10 delle moto più vendute.

Per Kawasaki la Z900 è un simbolo, un pezzo di storia, un principio di design, uno stile di vita

Kawasaki Z900: come cambia

Per questo in Giappone hanno pensato bene di aggiornare la Z900 per il 2020 badando a non stravolgere un progetto già vincente, che punta a mantenere la leadership nel settore delle naked sportive sotto i 1000 cc anche grazie a un prezzo competitivo (9.790 euro c.i.m.), che resta inferiore ai 10.000 euro su strada nonostante le dotazioni siano aumentate in modo significativo. Il colpo d'occhio non cambia, ma il design è stato rivisto a fondo con nuovo faro anteriore, nuove cover serbatoio e fiancatine laterali, nuovo puntale sotto motore. L'impianto di illuminazione è full led, compresa la luce targa. Rimane invariato il codone, che però guadagna una seduta più confortevole per il passeggero. La posizione in sella è quella che ben conosciamo, con una corretta triangolazione sella-manubrio-pedane, mentre lato telaio va segnalato un irrobustimento nella zona dell'attacco forcellone.

Si connette allo smartphone

Netti i passi avanti in fatto di elettronica, con una nuova strumentazione TFT a colori collegabile via Bluetooth allo smartphone, un traction control KTRC evoluto e settabile su tre soglie di intervento e la possibilità di scegliere se sfruttare il motore al 100% delle sue possibilità o con potenza ridotta al 55% circa; ci sono poi tre riding mode che combinano i settaggi del motore e del traction control, più uno completamente personalizzabile. Il motore riceve un nuovo scarico che ne irrobustisce il timbro riducendo al contempo le emissioni, mentre le prestazioni restano le stesse del modello precedente con 125 cavalli a 9500 giri e una coppia massima di 98,6 Nm a 7.700 giri; esiste poi la versione omologata per patente A2 (70 kW riducibili a 35) venduta a 300 euro in meno. Un affinamento delle logiche dell’iniezione e diverse molle del piatto frizione hanno reso più morbide l'accelerazione e la decelerazione, cosa che nel nostro test sotto al diluvio abbiamo avuto modo di verificare con piacere.

Bastano pochi metri per sentirsi a proprio agio in sella alla Z900: i comandi sono tutti correttamente posizionati e l’erogazione del motore rasenta quella di un elettrico

Kawasaki Z900: la prova

L’equilibrio generale è la carta vincente della nuova Kawasaki Z900 e ad Akashi hanno lavorato per accentuare questo aspetto. Perché la naked giapponese vuole essere una moto estremamente fruibile nell’uso quotidiano, senza sentirsi però a disagio quando il gioco si fa duro e il pilota ha voglia di dedicarsi ad una guida più sportiva. Bastano pochi metri per sentirsi a proprio agio in sella alla Z900: i comandi sono tutti correttamente posizionati e l’erogazione del motore rasenta quella di un elettrico. Cambio preciso e rapporti correttamente spaziati sono di grande aiuto nella guida a bassa velocità: la "verdona" riprende velocità senza sussulti anche con un rapporto alto inserito, mostrando una grande precisione nella risposta al comando del gas nonostante non sia ride by wire.

Un affinamento delle logiche dell’iniezione e diverse molle del piatto frizione hanno reso più morbide l'accelerazione e la decelerazione, cosa che nel nostro test sotto al diluvio abbiamo avuto modo di verificare con piacere

Dopo di lei, il diluvio

Non abbiamo potuto purtroppo approfondire le reazioni della Z900 nella guida più impegnata a causa dell'incessante diluvio; tuttavia, proprio sulle insidiose strade di una Catalogna allagata la Z900 ci è venuta in aiuto regalandoci un grande feeling durante la guida. Valida la taratura delle sospensioni, che leggono sempre in maniera corretta le asperità dell’asfalto; buona la frenata che non risulta aggressiva al primo attacco, scongiurando repentini interventi del sistema ABS. Il controllo di trazione ci è sembrato permissivo, consentendo spesso alla ruota posteriore di pattinare prima di intervenire: sensazioni che andrebbero approfondite con più tempo a disposizione e condizioni meno limite. Molto bello e di facile lettura il pannello TFT full color, che oltre a permettere la connessione con il proprio smartphone trasmette al guidatore molte informazioni. Aspettiamo ora con ansia l’occasione di mettere davvero alla frusta la Z900 MY20 con un bel sole alto nel cielo.
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