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Yamaha XSR700 XTribute: nel ricordo della XT500
Si amplia la famiglia delle Sport Heritage con la nuova Yamaha XSR700 XTribute, un omaggio alla storica XT500. Già in vendita, costa 8.750 euro chiavi in mano
Stile rétro e anima futurista, sono queste le caratteristiche della Yamaha XSR700 XTribute, la nuova versione della Sport Heritage giapponese, che nei tratti somatici riprende e omaggia la XT500, storica e fortunata enduro di fine Anni 70. Una rivisitazione in chiave vagamente scrambler, con dettagli inneggianti al mondo del fuoristrada e forte di alcune qualità proprie della XT del tempo: leggerezza, versatilità e divertimento.
Fascino rétro, stile moderno
Il tributo è alla colorazione argento/rosso del 1981. E da lì la livrea e il nome che Yamaha ha dato alla XSR700 XTribute. Un serbatoio argentato con grafiche rosse e nere, abbinato a parafanghi di colore bianco e cerchi dorati che contrastano la preponderanza di dettagli di colore nero come telaio, forcella, motore e le varie protezioni laterali. Un look rétro enfatizzato dai soffietti a copertura degli steli della forcella e dagli indicatori di direzione con cover arancione. Un altro interessante dettaglio che ci rimanda indietro con la memoria, e che a prima vista colpisce, è la lunga sella con profilo piatto, con tanto di logo XTribute sulla parte posteriore. La scelta di un ampio manubrio da fuoristrada risponde a una duplice necessita: oltre a rendere la moto cool e coerente con la sua vocazione scrambler, assieme alle spaziose pedane poggiapiedi di derivazione off-road, garantisce una posizione di guida comoda e rilassata, permettendo agilità durante le manovre lente e negli spazi più stretti.Svelta e precisa
Sotto la pelle della XSR700 XTribute troviamo un cuore bicilindrico frontemarcia da 689 cc (lo stesso della XSR700 ed MT-07), che offre buone prestazioni e una coppia più che discreta, ben distribuita su tutta la curva di utilizzo. La ciclistica è ripresa dalla sorella standard, con il telaio a traliccio in tubi di acciaio, che durante la guida comunica maneggevolezza, grazie anche ai 188 kg di peso dichiarati in ordine di marcia (+2 rispetto alla XSR700). Saliti in sella si apprezza subito l'erogazione lineare, con il comando del gas molto sensibile e piacevole da maneggiare. Bastano pochi metri per entrare in sintonia con la moto, che ha un ottimo spunto ai bassi regimi e allunga bene agli alti, mantenendo sempre un ottimo tiro. Un motore pastoso che sa regalare emozioni anche quando si vuole osare qualcosa in più, con buoni riscontri in uscita di curva, persino sui tornanti più ripidi sui quali è stata messa alla frusta. L’impianto frenante anteriore a doppio disco da 282 mm è molto incisivo: permette di esagerare in staccata senza mai andare in crisi, con un ABS ben tarato che entra in funzione più per via della taratura morbida della forcella. Ben dimensionato, invece, il freno posteriore.La seduta “sopra la moto" (comoda in virtù della sella morbida e confortevole), permette di percepire in modo positivo il serbatoio tra le ginocchia: nei cambi di direzione si riesce a muoversi rapidamente da una parte all'altra, sfruttando appieno l'elevata agilità della XSR700 XTribute, sia nelle curve ampie quanto in quelle strette e tortuose. La trasmissione in tutti i frangenti di utilizzo non perde un colpo: il cambio non è fluidissimo, ma è preciso e poco rumoroso. Per quanto riguarda i pneumatici, questo modello è equipaggiato di serie con una coppia di Pirelli MT60RS: un buon compromesso anche per i più smanettoni, grazie al feeling sia sul veloce sia nel guidato, dove si apprezzano gli inserimenti in curva progressivi, tipico dei pneumatici dell'azienda lombarda. Senza dimenticarsi che permettono pure di avventurarsi sugli sterrati senza troppi timori.