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Kymco AK550, premium class
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Motore bicilindrico, telaio in alluminio, una strumentazione hi-tech che si può connettere allo smartphone e soprattutto una maneggevolezza e un piacere di guida esagerati. Così Kymco va all'assalto del mercato dei maxi. In vendita a 10.060 euro chiavi in mano
Voler diventare protagonista nel segmento dei maxi, regno in cui il Yamaha TMAX regna incontrastato da anni e di cui resta il riferimento, è una sfida ambiziosa che Kymco ha raccolto con entusiasmo, consapevole che il nuovo AK550 ha tutte le carte in regola per giocarsela e diventare un'alternativa interessante, per i suoi contenuti tecnici e tecnologici. Una sfida in cui anche il prezzo giocherà un ruolo importante.
Progettato a Taiwan, ma sviluppato con una forte sinergia con la filiale italiana per quanto riguarda la ciclistica e il design, il Kymco AK550 sfoggia un telaio in alluminio, una massiccia forcella a steli rovesciati (da 41 mm) ed è spinto da un nuovo motore bicilindrico parallelo da 51 CV che scarica la sua potenza alla ruota tramite una trasmissione a cinghia dentata. Al forcellone, anch'esso in alluminio, è infulcrato un monoammortizzatore montato in posizione orizzontale.
Il design dell'AK550 è sportivo e in questo i gruppi ottici, full led, contribuiscono ad enfatizzarne lo stile. Se quest'ultimo può essere giudicato in maniera soggettiva, è invece un dato di fatto che le plastiche del nuovo Kymco siano solide, ben accoppiate e soprattutto ben verniciate. Per quanto riguarda la praticità, nel retroscudo sono ricavati due vani, di cui il sinistro ospita una presa USB.
Nel sottosella, molto spazioso e dotato di luce di cortesia, si possono riporre agevolmente un casco integrale, un jet e altri oggetti. Quasi immancabile ormai il sistema keyless: niente chiavi, ma solo un telecomando da tenere in tasca. Un pratico commutatore a manopola al centro dello scudo consente poi di accendere il quadro, di inserire il bloccasterzo, di far sollevare lo sportellino del carburante e tramite un pulsantino, di sbloccare l'apertura della sella.
Completano la dotazione le manopole riscaldate e una strumentazione con display TFT completamente digitale, composta da tre elementi. Quello centrale è dedicato a visualizzare le informazioni della App Noodoe. "Noodoe" è un’esclusiva di Kymco, che consente di connettere via Bluetooth lo smartphone allo scooter visualizzando, fra le varie opzioni disponibili, il meteo, le notifiche, gli SMS, i tweet e i Whatsapp; per sicurezza queste notifiche vengono mostrate solo quando si è fermi. Le potenzialità di questa App sono in crescita, e il successivo passo potrebbe essere quello di mostrare le indicazioni stradali, come avviene sulle automobili più recenti. La strumentazione è promossa, peccato però che nelle ore diurne con tanta luce i display laterali si rivelino poco leggibili.
Appena saliti sul Kymco ci si sente ben integrati, si ha tutto sotto controllo: il manubrio è alla giusta distanza. La sella lunga e spaziosa consente di arretrare fino ad appoggiarsi al supporto lombare regolabile e le gambe stringono l'ampio tunnel centrale con i piedi che trovano posto sulle pedane laterali.
Le dimensioni e il peso (230 kg in ordine di marcia) dell'AK550 sono importanti, ma il Kymco si rivela da subito perfettamente equilibrato, intuitivo e capace di infondere sicurezza in pochi metri. Una dote non da poco per un maxi. È molto maneggevole e viene naturale manovrarlo nelle svolte con disinvoltura. Nel corso del test lo abbiamo guidato poco nel traffico, ma l'agilità per essere un maxi non gli manca. Certo è che chi sceglie uno scooter così non si può accontentare di guidarlo in città e un percorso tortuoso come le strade che circondano Riva del Garda, luogo del press test, si sono rivelate un banco prova ideale per far emergere le doti del taiwanese che, oltre ad essere stabile quando lanciato, è davvero preciso negli inserimenti in curva, forte di un anteriore molto solido. Fra le curve guidarlo dà soddisfazione e il peso nei cambi di direzione grazie al buon bilanciamento si avverte poco. Nota di merito per l'impianto frenante, potente ma soprattutto davvero ben gestibile e coadiuvato da un ABS a punto.
Capitolo motore. Il twin Kymco è potente, ma grazie alla trasmissione ben accordata, offre un'erogazione fluida e anche quando si va a giocare con il gas... non strappa mai. In caso di asfalto umido si può inserire, da fermi, la mappa rain che taglia la potenza nelle partenze. Manca, per il momento, il controllo di trazione.
Se nel misto questo scooter ci ha sorpresi, sui lunghi rettilinei abbiamo apprezzato l'assenza di vibrazioni, la stabilità e il riparo, anche se il cupolino, seppur regolabile manualmente in altezza, si rivela stretto lasciando scoperte le spalle. Con tanto comfort per i lunghi viaggi non stonerebbe il cruise control.
Arrivati a questo punto, se vi state chiedendo se vale la spesa, la risposta è senza dubbio sì. Kymco con l'AK550 ha realizzato un mezzo premium capace di soddisfare perfettamente le esigenze di chi cerca un maxi performante da usare tutti i giorni. In vendita a 10.060 euro chiavi in mano, in occasione del lancio sul mercato dello scooter il prezzo dell'AK550 scende a 9.460 euro sempre chiavi in mano.
Progettato a Taiwan, ma sviluppato con una forte sinergia con la filiale italiana per quanto riguarda la ciclistica e il design, il Kymco AK550 sfoggia un telaio in alluminio, una massiccia forcella a steli rovesciati (da 41 mm) ed è spinto da un nuovo motore bicilindrico parallelo da 51 CV che scarica la sua potenza alla ruota tramite una trasmissione a cinghia dentata. Al forcellone, anch'esso in alluminio, è infulcrato un monoammortizzatore montato in posizione orizzontale.
Il design dell'AK550 è sportivo e in questo i gruppi ottici, full led, contribuiscono ad enfatizzarne lo stile. Se quest'ultimo può essere giudicato in maniera soggettiva, è invece un dato di fatto che le plastiche del nuovo Kymco siano solide, ben accoppiate e soprattutto ben verniciate. Per quanto riguarda la praticità, nel retroscudo sono ricavati due vani, di cui il sinistro ospita una presa USB.
Nel sottosella, molto spazioso e dotato di luce di cortesia, si possono riporre agevolmente un casco integrale, un jet e altri oggetti. Quasi immancabile ormai il sistema keyless: niente chiavi, ma solo un telecomando da tenere in tasca. Un pratico commutatore a manopola al centro dello scudo consente poi di accendere il quadro, di inserire il bloccasterzo, di far sollevare lo sportellino del carburante e tramite un pulsantino, di sbloccare l'apertura della sella.
Completano la dotazione le manopole riscaldate e una strumentazione con display TFT completamente digitale, composta da tre elementi. Quello centrale è dedicato a visualizzare le informazioni della App Noodoe. "Noodoe" è un’esclusiva di Kymco, che consente di connettere via Bluetooth lo smartphone allo scooter visualizzando, fra le varie opzioni disponibili, il meteo, le notifiche, gli SMS, i tweet e i Whatsapp; per sicurezza queste notifiche vengono mostrate solo quando si è fermi. Le potenzialità di questa App sono in crescita, e il successivo passo potrebbe essere quello di mostrare le indicazioni stradali, come avviene sulle automobili più recenti. La strumentazione è promossa, peccato però che nelle ore diurne con tanta luce i display laterali si rivelino poco leggibili.
Appena saliti sul Kymco ci si sente ben integrati, si ha tutto sotto controllo: il manubrio è alla giusta distanza. La sella lunga e spaziosa consente di arretrare fino ad appoggiarsi al supporto lombare regolabile e le gambe stringono l'ampio tunnel centrale con i piedi che trovano posto sulle pedane laterali.
Le dimensioni e il peso (230 kg in ordine di marcia) dell'AK550 sono importanti, ma il Kymco si rivela da subito perfettamente equilibrato, intuitivo e capace di infondere sicurezza in pochi metri. Una dote non da poco per un maxi. È molto maneggevole e viene naturale manovrarlo nelle svolte con disinvoltura. Nel corso del test lo abbiamo guidato poco nel traffico, ma l'agilità per essere un maxi non gli manca. Certo è che chi sceglie uno scooter così non si può accontentare di guidarlo in città e un percorso tortuoso come le strade che circondano Riva del Garda, luogo del press test, si sono rivelate un banco prova ideale per far emergere le doti del taiwanese che, oltre ad essere stabile quando lanciato, è davvero preciso negli inserimenti in curva, forte di un anteriore molto solido. Fra le curve guidarlo dà soddisfazione e il peso nei cambi di direzione grazie al buon bilanciamento si avverte poco. Nota di merito per l'impianto frenante, potente ma soprattutto davvero ben gestibile e coadiuvato da un ABS a punto.
Capitolo motore. Il twin Kymco è potente, ma grazie alla trasmissione ben accordata, offre un'erogazione fluida e anche quando si va a giocare con il gas... non strappa mai. In caso di asfalto umido si può inserire, da fermi, la mappa rain che taglia la potenza nelle partenze. Manca, per il momento, il controllo di trazione.
Se nel misto questo scooter ci ha sorpresi, sui lunghi rettilinei abbiamo apprezzato l'assenza di vibrazioni, la stabilità e il riparo, anche se il cupolino, seppur regolabile manualmente in altezza, si rivela stretto lasciando scoperte le spalle. Con tanto comfort per i lunghi viaggi non stonerebbe il cruise control.
Arrivati a questo punto, se vi state chiedendo se vale la spesa, la risposta è senza dubbio sì. Kymco con l'AK550 ha realizzato un mezzo premium capace di soddisfare perfettamente le esigenze di chi cerca un maxi performante da usare tutti i giorni. In vendita a 10.060 euro chiavi in mano, in occasione del lancio sul mercato dello scooter il prezzo dell'AK550 scende a 9.460 euro sempre chiavi in mano.
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