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Yamaha TMAX SX e DX, gli eredi al trono
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Il TMAX è più nuovo che mai e dà il benvenuto a due ulteriori versioni, che si affiancano a quella standard. L'abito è sempre sportiveggiante ma meno spigoloso di prima, mentre il motore diventa Euro4. Rinnovata anche la ciclistica, che adotta tra le varie modifiche una nuova geometria di sterzo. In vendita a partire da 11.750 euro
Sembra passato un secolo da quando nel 2001 Yamaha lanciò sul mercato la prima versione del TMAX. Maxiscooter raffinato, potente e con caratteristiche di guida per la prima volta molto simili a quelle di una moto. Da allora la Casa dei tre diapason ne ha venduti qualcosa come 250.000 esemplari, dei quali più di 140.000 sul mercato italiano. Un successo clamoroso, nonostante il prezzo di acquisto sia sempre stato molto impegnativo. Successo che ha avuto come risultato che il TMAX è diventato, nell'immaginario collettivo, "il maxiscooter" per definizione. Quasi un brand nel brand.
Con la versione del 2017 che siamo volati a provare in Sudafrica siamo alla sesta generazione e in questo caso non si tratta di un semplice miglioramento rispetto al precedente modello, ma di un prodotto completamente nuovo.
E come se non bastasse il TMAX 2017 viene proposto in tre versioni che si differenziano tra loro solo per l'allestimento e che quindi strizzano l'occhio a tipologie di clienti diversi: standard, SX con un'immagine più sportiva e DX, il top di gamma più votato al comfort con un vero allestimento premium ricco di manopole e sella riscaldate, plex regolabile elettricamente e cruise control. Nuovo dicevamo, a cominciare dal design, che mantiene il family feeling con la versione precedente pur risultando più moderno e sportivo, merito dell'inedito gruppo ottico anteriore full led, così come lo sono quelli di coda e un terminale di scarico più corto e aggressivo, a tutto vantaggio dell'immagine del posteriore.
Il telaio è stato completamente rivisto, il che ha permesso di ridurre il peso totale di 9 kg, grazie anche alla sostituzione del telaietto reggisella con una "vasca" autoportante in materiale plastico, che ha portato a un aumento della capacità di carico. Il motore bicilindrico beneficia dell'introduzione dell'Euro4 ma mantiene inalterate le caratteristiche di potenza grazie a interventi di affinamento. Anche alla voce ciclistica molte sono le novità, da una avancorsa aumentata da 92 a 98 mm a un interasse diminuito di 5 mm. Nuovo il forcellone (realizzato sempre in alluminio) più lungo di 40 mm al quale è collegato un ammortizzatore posteriore ancora montato in posizione orizzontale, in grado di regalare 117 mm di escursione e che, nella versione DX, risulta anche regolabile nel precarico e nell'idraulica in compressione. Regolazioni a onor del vero non proprio facilissima da eseguire, vista la posizione non felice dei relativi registri. Il cerchio posteriore da 4,5 pollici invece del precedente da 5" completa le principali novità a livello ciclistico.
Ci prendiamo qualche minuto di tempo per girare intorno al nuovo TMAX prima di salirci in sella. Abbiamo voglia di cercare il pelo nell'uovo. Niente, esito negativo. Accoppiamenti perfetti, verniciature di eccellente fattura (solo qualche vite a vista di troppo), tutti i componenti trasudano qualità e cura. Ottimo lavoro.
Diamo fuoco alle polveri, basta giusto avvicinarsi allo scooter che legge la presenza della Smart Key e permette di attivare il quadro-strumenti, e appena partiti l'unico appunto, ma davvero l'unico, che alla fine del test muoveremo al nuovo TMAX: chi scrive è alto 173 cm e in sella ha fatto un po' di fatica a trovare la posizione ottimale. Le caratteristiche intrinseche dello scooter Yamaha ci portano a cercare frequentemente una guida "attiva", portando quindi il corpo verso il baricentro del mezzo. Così facendo ci siamo trovati spesso verso la parte anteriore della sella, nella quale è inserita la pulsantiera in plastica rigida che contiene i tasti di sblocco della sella stessa e del tappo per il rifornimento. Cosa non proprio confortevole per le nostre "parti basse". Per contro, quando ci siamo dedicati a una guida più rilassata, sfruttando il sostegno per la schiena, abbiamo trovato il manubrio un filo lontano con le braccia conseguentemente molto distese. Un dettaglio, certo. Che alla lunga però ha reso la nostra permanenza a bordo un po' meno confortevole. Tutto il resto però è puro piacere.
Il TMAX tra le gambe è solido. Nessuna vibrazione, nessuno scricchiolio. Il comando del gas ride by wire permette di dosare il gas al millimetro con una erogazione esente da critiche. Due le mappe disponibili facilmente selezionabili tramite un pulsante sul manubrio, una che regala una erogazione più soft e l'altra invece dedicata alla guida più sportiva. Tranquillizzati anche dalla presenza dall'inedito controllo di trazione (TCS), ci siamo divertiti a srotolare il comando del gas a ogni uscita di curva per godere appieno della potenza e della coppia che fanno del TMAX uno tra i maxi scooter più performanti in circolazione: 46 CV a 6.750 giri con oltre 50 Nm di coppia a poco più di 5.000 giri sono perfetti per muovere i 213 kg del TMAX in maniera efficace, permettendo di coprire le distanze di tutti i giorni in tempi brevi e senza apparente fatica. Stabile sul veloce senza essere impacciato nei cambi di direzione, il TMAX scende in piega senza esitazioni mantenendo sempre la linea impostata, permettendo comunque al pilota eventuali correzioni senza fare un plissé. È proprio l'aspetto dinamico a fare la differenza tra il TMAX e i diretti rivali.
Ultima interessante novità per il TMAX MY 2017 è la possibilità di connetterlo al proprio smartphone grazie a una App sviluppata in collaborazione con Vodafone, My TMAX Connect, tramite la quale si potranno memorizzare percorsi, distanze, stili di guida, attivare da remoto il clacson e le frecce e molto altro ancora. L'applicazione può anche essere utilizzata come una sorta di antifurto satellitare, sfruttando la possibilità di localizzare il proprio scooter grazie al sistema GPS integrato.
Promosso quindi a pieni voti il nuovo TMAX 2017, a fronte di una spesa di 11.750 euro per la versione base, 12.550 euro per l'SX, e 13.650 per il DX, tutti chiavi in mano.
E come se non bastasse il TMAX 2017 viene proposto in tre versioni che si differenziano tra loro solo per l'allestimento e che quindi strizzano l'occhio a tipologie di clienti diversi: standard, SX con un'immagine più sportiva e DX, il top di gamma più votato al comfort con un vero allestimento premium ricco di manopole e sella riscaldate, plex regolabile elettricamente e cruise control. Nuovo dicevamo, a cominciare dal design, che mantiene il family feeling con la versione precedente pur risultando più moderno e sportivo, merito dell'inedito gruppo ottico anteriore full led, così come lo sono quelli di coda e un terminale di scarico più corto e aggressivo, a tutto vantaggio dell'immagine del posteriore.
Il telaio è stato completamente rivisto, il che ha permesso di ridurre il peso totale di 9 kg, grazie anche alla sostituzione del telaietto reggisella con una "vasca" autoportante in materiale plastico, che ha portato a un aumento della capacità di carico. Il motore bicilindrico beneficia dell'introduzione dell'Euro4 ma mantiene inalterate le caratteristiche di potenza grazie a interventi di affinamento. Anche alla voce ciclistica molte sono le novità, da una avancorsa aumentata da 92 a 98 mm a un interasse diminuito di 5 mm. Nuovo il forcellone (realizzato sempre in alluminio) più lungo di 40 mm al quale è collegato un ammortizzatore posteriore ancora montato in posizione orizzontale, in grado di regalare 117 mm di escursione e che, nella versione DX, risulta anche regolabile nel precarico e nell'idraulica in compressione. Regolazioni a onor del vero non proprio facilissima da eseguire, vista la posizione non felice dei relativi registri. Il cerchio posteriore da 4,5 pollici invece del precedente da 5" completa le principali novità a livello ciclistico.
Ci prendiamo qualche minuto di tempo per girare intorno al nuovo TMAX prima di salirci in sella. Abbiamo voglia di cercare il pelo nell'uovo. Niente, esito negativo. Accoppiamenti perfetti, verniciature di eccellente fattura (solo qualche vite a vista di troppo), tutti i componenti trasudano qualità e cura. Ottimo lavoro.
Diamo fuoco alle polveri, basta giusto avvicinarsi allo scooter che legge la presenza della Smart Key e permette di attivare il quadro-strumenti, e appena partiti l'unico appunto, ma davvero l'unico, che alla fine del test muoveremo al nuovo TMAX: chi scrive è alto 173 cm e in sella ha fatto un po' di fatica a trovare la posizione ottimale. Le caratteristiche intrinseche dello scooter Yamaha ci portano a cercare frequentemente una guida "attiva", portando quindi il corpo verso il baricentro del mezzo. Così facendo ci siamo trovati spesso verso la parte anteriore della sella, nella quale è inserita la pulsantiera in plastica rigida che contiene i tasti di sblocco della sella stessa e del tappo per il rifornimento. Cosa non proprio confortevole per le nostre "parti basse". Per contro, quando ci siamo dedicati a una guida più rilassata, sfruttando il sostegno per la schiena, abbiamo trovato il manubrio un filo lontano con le braccia conseguentemente molto distese. Un dettaglio, certo. Che alla lunga però ha reso la nostra permanenza a bordo un po' meno confortevole. Tutto il resto però è puro piacere.
Il TMAX tra le gambe è solido. Nessuna vibrazione, nessuno scricchiolio. Il comando del gas ride by wire permette di dosare il gas al millimetro con una erogazione esente da critiche. Due le mappe disponibili facilmente selezionabili tramite un pulsante sul manubrio, una che regala una erogazione più soft e l'altra invece dedicata alla guida più sportiva. Tranquillizzati anche dalla presenza dall'inedito controllo di trazione (TCS), ci siamo divertiti a srotolare il comando del gas a ogni uscita di curva per godere appieno della potenza e della coppia che fanno del TMAX uno tra i maxi scooter più performanti in circolazione: 46 CV a 6.750 giri con oltre 50 Nm di coppia a poco più di 5.000 giri sono perfetti per muovere i 213 kg del TMAX in maniera efficace, permettendo di coprire le distanze di tutti i giorni in tempi brevi e senza apparente fatica. Stabile sul veloce senza essere impacciato nei cambi di direzione, il TMAX scende in piega senza esitazioni mantenendo sempre la linea impostata, permettendo comunque al pilota eventuali correzioni senza fare un plissé. È proprio l'aspetto dinamico a fare la differenza tra il TMAX e i diretti rivali.
Ultima interessante novità per il TMAX MY 2017 è la possibilità di connetterlo al proprio smartphone grazie a una App sviluppata in collaborazione con Vodafone, My TMAX Connect, tramite la quale si potranno memorizzare percorsi, distanze, stili di guida, attivare da remoto il clacson e le frecce e molto altro ancora. L'applicazione può anche essere utilizzata come una sorta di antifurto satellitare, sfruttando la possibilità di localizzare il proprio scooter grazie al sistema GPS integrato.
Promosso quindi a pieni voti il nuovo TMAX 2017, a fronte di una spesa di 11.750 euro per la versione base, 12.550 euro per l'SX, e 13.650 per il DX, tutti chiavi in mano.
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