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Triumph Bonneville Bobber: le primissime impressioni!
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Siamo volati in Spagna a Madrid per provare la nuova Triumph Bonneville Bobber. Appena scesi dalla sua sella, ecco le nostre prime impressioni di guida
Bella, bassa e curata in ogni dettaglio. La Triumph Bonneville Bobber ha una seduta naturale, con il manubrio ad altezza giusta e le pedane avanzate ma non troppo. Il motore ha un tiro ai medi e ai bassi importante, una coppia da rimorchiatore e fino a 5.500/6.000 giri e una spinta che fa godere. Bello il sound, che quando vai a ribaltare il gas ti ripaga con delle belle cannonate e pulsazioni positive.
Sei marce, sesta lunga da riposo che permette di andare alla grande a 130 km/h con il motore sornione a 3.300/3.400 giri, anche grazie a una posizione in sella mai stancante. Quando arrivano le curve, a dispetto dell'aspetto, la Triumph Bonneville Bobber si guida in modo anche deciso. Si piega bene, con l'unico limite delle pedane: tra le curve, è tutto uno scintillio. Questo fenomeno si può un po' limitare lavorando con il corpo, ma le pedane rimangono lì, a dirti che stai alzando il ritmo.
Un po' secca al posteriore, la Triumph Bonneville Bobber entra in curva in maniera naturale, senza forzature, con un anteriore preciso e un retrotreno che segue in maniera naturale una volta inserita la moto in piega. Ottima anche nei curvoni veloci, dove non innesca mai ondeggiamenti; insomma, il posteriore non pompa mai. Sembra una special la Triumph Bonneville Bobber per come è fatta, però ha tutta la tecnologia a cui oggi non si può più rinunciare: ABS, mappature (due), il controllo di trazione, le manopole riscaldate (optional) e la possibilità di regolare a proprio piacimento la distanza della sella è l'angolo di inclinazione della strumentazione. Un bel mezzo, davvero, da godersi in solitaria e senza passeggero. Per il momento è tutto. Se volete leggere nel dettaglio com'è fatta la nuova Triumph Bonneville Bobber, cliccate qui!
Sei marce, sesta lunga da riposo che permette di andare alla grande a 130 km/h con il motore sornione a 3.300/3.400 giri, anche grazie a una posizione in sella mai stancante. Quando arrivano le curve, a dispetto dell'aspetto, la Triumph Bonneville Bobber si guida in modo anche deciso. Si piega bene, con l'unico limite delle pedane: tra le curve, è tutto uno scintillio. Questo fenomeno si può un po' limitare lavorando con il corpo, ma le pedane rimangono lì, a dirti che stai alzando il ritmo.
Un po' secca al posteriore, la Triumph Bonneville Bobber entra in curva in maniera naturale, senza forzature, con un anteriore preciso e un retrotreno che segue in maniera naturale una volta inserita la moto in piega. Ottima anche nei curvoni veloci, dove non innesca mai ondeggiamenti; insomma, il posteriore non pompa mai. Sembra una special la Triumph Bonneville Bobber per come è fatta, però ha tutta la tecnologia a cui oggi non si può più rinunciare: ABS, mappature (due), il controllo di trazione, le manopole riscaldate (optional) e la possibilità di regolare a proprio piacimento la distanza della sella è l'angolo di inclinazione della strumentazione. Un bel mezzo, davvero, da godersi in solitaria e senza passeggero. Per il momento è tutto. Se volete leggere nel dettaglio com'è fatta la nuova Triumph Bonneville Bobber, cliccate qui!
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