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Ducati Scrambler Sixty2, la "quattrocento"
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La porta di accesso alla Land of Joy Ducati si chiama Sixty2. Stesso stile delle sorelle maggiori e tante novità caratterizzano questa nuova Scrambler, a partire dal nuovo bicilindrico 400 cc, che con 41 CV è capace di regalare emozioni inattese. Disponibile in tre colorazioni e con un catalogo di accessori da perderci la testa, è in vendita a 7.940 euro chiavi in mano
Ci sono moto che semplicemente accendono la fantasia. La Scrambler è una di queste. Il mondo e i valori che Ducati ha creato intorno a lei, fanno sì che appena si sale in sella inizia un viaggio… anche con la mente. E sulle strade di Barcellona, avvicinandoci alla nuova Sixty2 abbiamo scoperto un modo di vivere la moto ancora più gustoso e rilassante.
Il merito è tutto della sua semplicità. In un istante ci si sente padroni della moto. Merito della posizione di guida ben studiata, già apprezzata sulla 800, in cui tutto è al posto giusto. E già quando si è ancora fermi, grazie alla sella bassa e ben conformata, si tocca bene coi piedi a terra, anche se non si è degli spilungoni; cosa che contribuisce ulteriormente a dare fiducia.
Pronti... via! Accendiamo il bicilindrico 400 cc e restiamo qualche istante ad ascoltare il suo timbro pieno, ma pacato. È un Ducati che non fa la voce grossa. Dentro la prima, partiamo.
Purtroppo il cielo di Barcellona oggi si diverte a bagnarci, ma la Sixty2 non è certo la moto che mette in difficoltà in queste condizioni in cui l’asfalto ha davvero poco grip… come capita con la prima acqua, dopo una siccità durata mesi.
Alla prima accelerata il bicilindrico si rivela progressivo, regolare e la frizione morbida, unita a un cambio a sei rapporti a punto, che asseconda le scalate frequenti imposte dal traffico. La Scrambler Sixty2 in città è nel suo habitat ancor più della sorella maggiore: maneggevole, svelta nelle svolte e ben bilanciata, richiede pochissimo impegno nella guida, e trasmette sicurezza.
I freni sono pronti, ma la risposta non è mai aggressiva e la frenata si modula bene. Poi c’è l’ABS, di serie ovviamente, che dà una bella iniezione di fiducia e non è per niente invasivo, anche nelle condizioni di asfalto viscido che abbiamo trovato.
Attraversiamo la città, una pioggerella leggera di tanto in tanto continua a rinfrescarci un po’, ma quando saliamo sulle strade dietro Barcellona, finalmente ci dà tregua. Nel cielo si fa spazio un timido sole. E come regalo arriva un breve tratto dove le curve sono lì ad aspettarci, una dietro l’altra. Qui guidare la Scrambler Sixty2 è un esercizio davvero divertente.
Le braccia impugnano il largo manubrio, la gambe stringono il serbatoio attillato. Si diventa tutt’uno con la moto, che segue gli ordini a dovere e imposta le traiettorie decisa e precisa, senza scomporsi. La ciclistica stabile asseconda tutto.
Tiriamo un po’ le marce, ma ci accorgiamo che non serve strapazzare il motore e la ciclistica: la Sixty2 è nata per dare il meglio adottando una guida scorrevole. E pollice alzato per le gomme Pirelli MT60 RS, che anche in condizioni di bassa aderenza garantiscono un buon grip.
I 41 CV del bicilindrico Ducati consentono di guidare allegri e di accelerare senza patemi. L’erogazione del twin è fluida e spinge via via al crescere dei giri. Si andrebbe avanti per ore a guidarla, mentre le curve si susseguono. E intanto che lo stress del traffico e i pensieri scivolano alle nostre spalle, un sorriso si stampa sulle nostre labbra.
Frena, accelera, riparti... con la Sixty2 tutto è naturale! E allora, viene da chiedersi se davvero per divertirsi a volte servono manciate di CV? La risposta a questa domanda forse non c’è, e mai ci sarà. Sta nel DNA motociclistico di ognuno di noi. Ma Ducati, ci sentiamo di dire, ha fatto centro, creando una moto per tutti con uno stile unico da esibire.
Ben fatta, curata tanto da appagare la vista e lo spirito. E si rivolge con uguale appeal non solo a chi ha già la moto dentro e vuole salire su una Scrambler da usare tutti i giorni, ma anche a chi vuole iniziare; senza dimenticare chi medita di scendere dallo scooter e finora non l’ha fatto perché intimorito dai troppi cavalli.
Purtroppo il cielo di Barcellona oggi si diverte a bagnarci, ma la Sixty2 non è certo la moto che mette in difficoltà in queste condizioni in cui l’asfalto ha davvero poco grip… come capita con la prima acqua, dopo una siccità durata mesi.
Alla prima accelerata il bicilindrico si rivela progressivo, regolare e la frizione morbida, unita a un cambio a sei rapporti a punto, che asseconda le scalate frequenti imposte dal traffico. La Scrambler Sixty2 in città è nel suo habitat ancor più della sorella maggiore: maneggevole, svelta nelle svolte e ben bilanciata, richiede pochissimo impegno nella guida, e trasmette sicurezza.
I freni sono pronti, ma la risposta non è mai aggressiva e la frenata si modula bene. Poi c’è l’ABS, di serie ovviamente, che dà una bella iniezione di fiducia e non è per niente invasivo, anche nelle condizioni di asfalto viscido che abbiamo trovato.
Attraversiamo la città, una pioggerella leggera di tanto in tanto continua a rinfrescarci un po’, ma quando saliamo sulle strade dietro Barcellona, finalmente ci dà tregua. Nel cielo si fa spazio un timido sole. E come regalo arriva un breve tratto dove le curve sono lì ad aspettarci, una dietro l’altra. Qui guidare la Scrambler Sixty2 è un esercizio davvero divertente.
Le braccia impugnano il largo manubrio, la gambe stringono il serbatoio attillato. Si diventa tutt’uno con la moto, che segue gli ordini a dovere e imposta le traiettorie decisa e precisa, senza scomporsi. La ciclistica stabile asseconda tutto.
Tiriamo un po’ le marce, ma ci accorgiamo che non serve strapazzare il motore e la ciclistica: la Sixty2 è nata per dare il meglio adottando una guida scorrevole. E pollice alzato per le gomme Pirelli MT60 RS, che anche in condizioni di bassa aderenza garantiscono un buon grip.
I 41 CV del bicilindrico Ducati consentono di guidare allegri e di accelerare senza patemi. L’erogazione del twin è fluida e spinge via via al crescere dei giri. Si andrebbe avanti per ore a guidarla, mentre le curve si susseguono. E intanto che lo stress del traffico e i pensieri scivolano alle nostre spalle, un sorriso si stampa sulle nostre labbra.
Frena, accelera, riparti... con la Sixty2 tutto è naturale! E allora, viene da chiedersi se davvero per divertirsi a volte servono manciate di CV? La risposta a questa domanda forse non c’è, e mai ci sarà. Sta nel DNA motociclistico di ognuno di noi. Ma Ducati, ci sentiamo di dire, ha fatto centro, creando una moto per tutti con uno stile unico da esibire.
Ben fatta, curata tanto da appagare la vista e lo spirito. E si rivolge con uguale appeal non solo a chi ha già la moto dentro e vuole salire su una Scrambler da usare tutti i giorni, ma anche a chi vuole iniziare; senza dimenticare chi medita di scendere dallo scooter e finora non l’ha fatto perché intimorito dai troppi cavalli.
Il nostro viaggio continua, e mentre il bicilindrico trotta allegro, pensiamo a cosa c’è sotto e a com’è fatta la Scrambler Sixty2. L’entry level Ducati è spinta da un propulsore bicilindrico derivato dallo stesso motore della sorella maggiore rivisto nelle misure fondamentali, per arrivare a una cilindrata di 399 cc. È capace di una potenza di 41 CV a 8.750 giri, e di una coppia di 34,3 Nm a 7.750 giri. All'alimentazione troviamo un singolo corpo farfallato da 50 mm. Omologato Euro4, ha intervalli di manutenzione ogni 12.000 km.
Anche il telaio, ricalca quanto già visto sulle sorelle di maggior cilindrata: un traliccio in acciaio su cui è appoggiato il nuovo serbatoio a goccia (14 litri), che sulla Sixty2, per distinguersi, ha un design e un logo dedicato. Unico dato da segnalare in tema di misure caratteristiche, è l’interasse, aumentato di 15 mm a tutto vantaggio della stabilità. Cambiano anche la dimensione del pneumatico posteriore, di sezione minore per enfatizzare l'agilità (160/60-17). Rispetto alla 800 il monoammortizzatore è invariato, mentre la forcella è a steli tradizionali da 41 mm, non regolabile.
Il look riprende in toto quello delle sorelle, ma sulla Sixty2 debuttano oltre al serbatoio, il forcellone in acciaio, un nuovo parafango anteriore e cambia il giro dei tubi dello scarico che lasciano più in vista il motore, ora caratterizzato dalla cover nero opaca. Non cambiano, invece, la strumentazione, composta da un elemento singolo circolare e l’elegante faro con luci di posizione a led.
La Scrambler Sixty2 che, ricordiamo si può guidare con la patente A2, è disponibile in tre colorazioni: Atomic Tangerine (quella della prova), Ocean Grey e Shining Black, a 7.940 euro chiavi in mano.
Se poi volete farla vostra in tutto e per tutto, considerate che potrete personalizzarla utilizzando l'infinito catalogo degli accessori dedicati. Mettete in gioco la vostra fantasia!
Anche il telaio, ricalca quanto già visto sulle sorelle di maggior cilindrata: un traliccio in acciaio su cui è appoggiato il nuovo serbatoio a goccia (14 litri), che sulla Sixty2, per distinguersi, ha un design e un logo dedicato. Unico dato da segnalare in tema di misure caratteristiche, è l’interasse, aumentato di 15 mm a tutto vantaggio della stabilità. Cambiano anche la dimensione del pneumatico posteriore, di sezione minore per enfatizzare l'agilità (160/60-17). Rispetto alla 800 il monoammortizzatore è invariato, mentre la forcella è a steli tradizionali da 41 mm, non regolabile.
Il look riprende in toto quello delle sorelle, ma sulla Sixty2 debuttano oltre al serbatoio, il forcellone in acciaio, un nuovo parafango anteriore e cambia il giro dei tubi dello scarico che lasciano più in vista il motore, ora caratterizzato dalla cover nero opaca. Non cambiano, invece, la strumentazione, composta da un elemento singolo circolare e l’elegante faro con luci di posizione a led.
La Scrambler Sixty2 che, ricordiamo si può guidare con la patente A2, è disponibile in tre colorazioni: Atomic Tangerine (quella della prova), Ocean Grey e Shining Black, a 7.940 euro chiavi in mano.
Se poi volete farla vostra in tutto e per tutto, considerate che potrete personalizzarla utilizzando l'infinito catalogo degli accessori dedicati. Mettete in gioco la vostra fantasia!
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