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Yamaha XT1200ZE Super Ténéré: sempre di più!
La maxi enduro giapponese si rinnova, guadagna due CV e un motore più cattivo, le sospensioni a regolazione elettronica, un inedito sistema di regolazione del parabrezza e nuovi dettagli estetici. Costa 15.590 euro e va ad affiancarsi alla versione base, disponibile per i duri e puri
Pensieri, quelli appena esposti, nati spontaneamente di fronte alla rinnovata Yamaha XT1200ZE Super Ténéré, un'endurona che fin dal momento della sua presentazione nel 2012 ha rivelato una ciclistica sana, un grande appeal e caratteristiche di guida estremamente piacevoli su ogni tipo di percorso… Quindi? Non bastava? In Giappone hanno pensato di no, si doveva fare qualcosa di più e migliorare quello che per certi versi mostrava delle lacune.
Motore, ma non solo…
L'altra importante novità della Super Ténéré riguarda le sospensioni che guadagnano un sistema elettronico di regolazione. Agendo sul nuovo blocchetto elettrico di sinistra (di derivazione FJR), anche in movimento si può cambiare la taratura del mono e della forcella: il precarico può essere impostato su quattro livelli (pilota, pilota e bagaglio, pilota e passeggero, pieno carico), i freni idraulici invece solo su tre (Hard, Standard e Soft), anche se ognuna di questi è ulteriormente regolabile su un range che va da +3 a -3. Tutte le informazioni relative alla taratura delle sospensioni sono visualizzabili sulla rinnovata strumentazione, ora composta da due futuristici elementi digitali, completa e ben leggibile. Osservando il ponte di comando si possono notare anche la nuova barra orizzontale, progettata per applicarvi un navigatore satellitare o – per i più avventurosi – un road book, e il nuovo sistema di regolazione del plexiglass. Allentando i due pomelli laterali (operazione che può essere effettuata solo da fermi) si può abbassare o alzare il cupolino su un'escursione di 60 mm.
Tra le novità offerte di serie con la nuova maxi giapponese figurano anche il cruise control e le manopole riscaldabili; tra le novità estetiche spiccano le frecce a led, il cavalletto e il manubrio in alluminio, gli specchi retrovisori, la plastica superiore del frontale e il rivestimento della sella.
E ora in sella!
Della Ténéré si apprezzano soprattutto il comfort e la ciclistica: il primo è a prova di viaggio, la sella regolabile permette di trovare la posizione migliore per le gambe, il cupolino protegge bene e le sospensioni dalla lunga escursione fanno il resto sulle sconnessioni. Poi c'è la ciclistica che, come nella versione precedente, regala grandi soddisfazioni.
Su asfalto, i trasferimenti di carico sono misurati e mai fastidiosi: per i piloti più esigenti e sportivi, basta intervenire sul setting e passare da Standard ad Hard, o - se proprio non bastasse - precaricare leggermente le molle. La stabilità sarà ancora maggiore e il limite sarà solo quello delle pedane che strisciano sull'asfalto. Nella media di categoria la maneggevolezza, d'altronde non si possono pretendere miracoli da una moto di 265 kg dichiarati…
Questi si avvertono soprattutto in fuoristrada, specie se si affronta con pneumatici stradali come abbiamo fatto in terra campana: anche qui, come su asfalto, il feeling con le sospensioni rimane ottimo, specie con l'avantreno, sempre ben direzionabile e sicuro. Il resto lo fa il motore che - a traction control disinserito - nella modalità T offre tanta dolcezza che evita brusche e involontarie perdite di aderenza. E se si vuole giocare con il posteriore non c'è il minimo problema…
Il problema semmai è… fermarsi, visto che come al solito l'ABS non è disinseribile: certo, il 90% dei piloti non sentiranno il bisogno di escluderlo, ma l'altro 10 sì. Per aggirare il problema occorre o mandare in protezione il sistema, oppure staccare il fusibile, o ancora acquistare un interruttore aftermarket che esclude il circuito. Su strada asfalto, invece, nessun problema, feeling e modulabilità al massimo…
Il motore, con il riding mode T impostato, seppur rinvigorito dalla nuova mappatura si rivela come prevedibile un tantino moscio su strada. La soluzione è passare alla modalità S: le modifiche hanno rafforzato la curva di coppia anche ai bassi e medi regimi, rendendo questa unità decisamente più aggressiva, pur non intaccando la pastosità d'utilizzo che deriva dalla fasatura degli scoppi a 270°. L'unica controindicazione è una scarsa dolcezza nei chiudi-apri, evidente soprattutto quando si affrontano tratti guidati che richiedono marce corte. Ma è un problema che si dimentica presto, specie se si parte per andare in capo al mondo…
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