Quotazione Moto&Scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Attualità

Incidenti stradali, in Italia si muore di più in moto

il 13/11/2017 in Attualità

I dati di Polizia e Carabinieri sui primi 10 mesi del 2017 evidenziano un boom di decessi sulle due ruote. Si tratta di un dato in controtendenza rispetto a un anno fa, quando la mortalità registrò un calo. Caliari (Eicma): "Colpa delle infrastrutture e della scarsa educazione stradale"

Incidenti stradali, in Italia si muore di più in moto
Chiudi
Incidenti stradali, in Italia si muore di più in motoIncidenti stradali, in Italia si muore di più in moto
1 / 2
1 / 2

Incidenti stradali, in Italia si muore di più in moto

Sulle strade italiane si torna a morire in moto. Nel 2016, secondo l'ultima pubblicazione Istat, si sono registrati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato 3.283 vittime (entro il 30° giorno) e 249.175 feriti. Nei primi 10 mesi del 2017, sulla base degli incidenti mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri e diffusi a EICMA, a fronte di un aumento della mortalità complessiva di 23 vittime, si registra un aumento della mortalità tra i centauri dell'8,1% (+29 decessi), mentre tornano a diminuire i deceduti tra i ciclisti di oltre il 27% (-26 vittime).

COM'ERA ANDATA L'ANNO SCORSO
Nel 2016 si erano registrati 1.470 decessi tra conducenti e passeggeri di autovetture, mentre per le categorie dei cosiddetti utenti deboli le vittime erano così ripartite: 657 motociclisti, 570 pedoni, 275 ciclisti, 116 ciclomotoristi. Gli indici di mortalità per categoria hanno evidenzito i rischi più elevati per gli utenti "vulnerabili", che rappresentano quasi il 50% dei morti sulle strade: infatti l'indice di mortalità per i pedoni, pari a 2,93 morti ogni 100 investimenti, è più di quattro volte superiore di quello degli occupanti di autovetture (0,66), mentre il valore dell'indice riferito a motociclisti e ciclisti è circa il doppio.

CALIARI: COLPA DI STRADE E SCARSA EDUCAZIONE STRADALE
“La causa di questo incremento va ricercato nelle pessime infrastrutture e nella poca eduzione stradale di tutti i protagonisti della circolazione, a cominciare dalla distrazione degli automobilisti”, spiega il direttore generale di Eicma, Pierfrancesco Caliari. “Infatti il maggior numero di incidenti si registrano in città e in quelle strade che erano provinciali e regionali. In autostrada invece il numero degli incidenti è infinitamente basso e l'autostrada - spiega Caliari - è il percorso più sicuro per i motociclisti. Questo perché la causa della incidentalità in moto è dovuta al 40% alle condizioni delle infrastrutture e sale fino a sfiorare il 60% la colpa di terzi. Oggi noi abbiamo infrastrutture pessime, strade pessime, segnalazioni pessime, strade tenute in maniera pessima. Ma il numero degli incidenti per quanto riguarda moto e biciclette è dovuto in gran parte anche a terzi: è sempre più palese la distrazione degli automobilisti coi telefonini e altri dispositivi. C'è troppa arroganza, c'è bisogno di più educazione stradale”.

 

 

 

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV
ADV