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HP4 Race, in pista con la BMW da 80.000 euro

Stefano Gaeta il 26/06/2017 in Anteprime

La prova all'Estoril della HP4 Race l'esclusiva dimostrazione di forza di BMW. Si chiama HP4 Race, può essere guidata solo in circuito ed è la dimostrazione vivente di come la tecnologia di Superbike ed Endurance può essere sintetizzata in una moto in vendita al pubblico. Costa 80.000 euro ed è realizzata in una serie di 750 esemplari

HP4 Race, in pista con la BMW da 80.000 euro
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Quando suona la sveglia, puntata con largo anticipo, siamo già in piedi da un po’. Immaginavamo sarebbe stata una notte tribolata e le prime luci dell’alba si affacciano sul terrazzo della nostra camera rimandandoci ad un clima simil-vietnamita fatto di nuvole basse cariche di umidità. A pochi minuti di auto c’è il circuito dell’Estoril, Portogallo, dove in uno dei box è chiuso il motivo della nostra notte difficile. Lei, la nuova BMW HP4 Race. Non ha né targa né fari, questa moto non potrà mai circolare su strade aperte al pubblico. E mentre ci prepariamo continuano incessantemente a frullarci in testa dei numeri: 750, come gli esemplari che verranno prodotti; 80.000, come il prezzo in euro di ogni singolo esemplare; 215, come i CV di questa moto che pesa tra l’altro 171 kg con il pieno. E non ultimo 3, come il numero dei giornalisti italiani, noi compresi, che avranno il privilegio di provarla a fondo in una intera giornata in pista.

La BMW HP4 Race è la dimostrazione - realizzata in piccola serie - di come può essere fatta una moto da competizione per derivate, una perfetta sintesi che attinge dal mondo Superbike ed Endurance. Fino ad oggi solo un team ai massimi livelli poteva disporre di qualcosa di simile, di questo livello tecnologico. Ma questa BMW non è dedicata a loro, alle strutture impegnate nei vari Campionati. È una moto in vendita al pubblico, una possibilità ovviamente riservata a pochi facoltosi appassionati.
Con tutto questo, ci sentiamo - a ragione - un po’ in ansia, ma teniamo a mente le parole del nostro Direttore che prima di partire ci aveva rassicurati dicendo: “Tranquillo, ha pur sempre un motore e due ruote!”. 

Appena arrivati in pit lane ci accoglie una fila di BMW S1000RR standard, gommate con Pirelli Diablo Superbike slick SC2. Serviranno per farci prendere confidenza con il tracciato e a toglierci un po’ di ruggine. Poi, finalmente, abbiamo accesso al “box-caveau" dove sono schierate 5 HP4 Race. Ferme sui cavalletti, con installate le termocoperte e uno sguardo che più minaccioso non si può. Passeremmo l’intera giornata a girarle intorno, perché ogni volta che l’occhio cade su un singolo componente è un brivido di emozione. Per la sua dimostrazione di potenza e tecnologia, BMW ha lasciato carta bianca ai suoi ingegneri e il risultato è questa moto che trasuda potenza, know-how e tecnologia da ogni trama della fibra di carbonio. Materiale di cui abbonda la HP4 Race. A partire dal telaio a doppio trave realizzato in un sol pezzo, che segna 7,8kg sulla bilancia e al quale si aggancia un codino anch’esso in fibra che supporta una sella regolabile nell’altezza. Le ruote, gommate Pirelli slick Superbike SC2 da 120/70 e 200/60, sono in carbonio e riducono il peso del 30% rispetto alla migliore coppia di forgiate, abbassando al minimo le inerzie durante la guida. Il forcellone in alluminio è ripreso dalla versione della moto che corre il Mondiale Superbike. Le sospensioni Ohlins sono da scarica di ormoni, con forcella pressurizzata FGR300 e ammortizzatore posteriore TTX 36 GP che arrivano diretti dalla Superbike e dalla MotoGP. Ovviamente pluriregolabili e con una resa in pista che voi umani…

Anche alla voce freni troviamo pezzi di vera “gioielleria meccanica” con delle pornografiche – concedeteci il termine - pinze Brembo monoblocco GP4 PR dotate di pistoni in titanio con trattamento superficiale per aumentarne la scorrevolezza. Lavorano dischi in acciaio da 320 mm di diametro della serie T-Type Racing. La pinza al posteriore è in titanio e frena un disco da 220 mm a pista ridotta. Il vestito della HP4 Race è ovviamente tutto in carbonio, mentre il serbatoio è in alluminio spazzolato a mano. Il quattro cilindri in linea deriva da quello di serie della RR, ma ne differisce per le specifiche superbike-endurance: viene assemblato a mano a Berlino da un ristretto team di tecnici, ed è in grado di erogare 215 cv a 13.900 g/min con una coppia massima di 120 Nm a 10.000 giri con il limitatore che taglia a 14.500. Ci sarebbero da scrivere decine di pagine sulle caratteristiche tecniche di questo “attrezzo definitivo” ma, per fortuna o per sfortuna, è arrivato il nostro turno e veniamo affidati alle mani di uno dei meccanici che si occupano delle HP4 Race che proveremo.

In sella, pronti a partire come quelli “veri”, riceviamo dal nostro barbuto uomo le ultime indicazioni sui tasti al manubrio mutuati dalle moto da gara che servono per intervenire sull’elettronica che gestisce le mappe motore (Wet, Intermediate, Dry1 e Dry2), il controllo di trazione e il freno motore (regolabili da -7 a +7), l’anti-wheelie (5 livelli di intervento settabili anche in ogni singolo rapporto), la velocità per la corsia box e il launch control. Siamo un po’ in trance agonistica e fatichiamo a seguire, quindi gli chiediamo solo un settaggio molto conservativo per il nostro primo turno. Fuoco alle polveri, dentro la prima e si parte.

Su consiglio degli uomini Pirelli sappiamo che dovremo tirare fin dai primi metri. Le gomme sono in temperatura grazie all’uso delle termocoperte e il classico giro di riscaldamento potrebbe sortire l’effetto contrario. La posizione in sella è da moto racing, e questo è ovvio. Meno scontato il fatto che sia tutto perfetto, almeno per chi scrive. Le prime curve ci fanno subito capire che qui il livello di concentrazione deve essere sempre massimo. Il cambio, coadiuvato dal sistema elettro assistito HP Pro, è la perfezione assoluta. I rapporti vengono snocciolati alla velocità della luce senza provocare la minima variazione di assetto.
Primo rettilineo dei box e full-throttle. L’HP4 Race prende velocità come non pensavamo fosse possibile. Il peso ridottissimo abbinato ad una potenza da moto da Mondiale sono una miscela esplosiva. I mille metri del rettilineo vengono divorati in tre cicli di respirazione. Un dito sulla leva del freno e lei si accuccia sulla forcella con un rigore e una stabilità che quasi ci colgono di sorpresa. La frenata è a dir poco spaventosa, progressiva, perfetta. Mai provato nulla di simile. L’ingresso in curva è fulmineo, ma senza essere pericolosamente isterico.

Il controllo di trazione fa sentire il suo intervento con un incessante “tra-tra-tra” che fa tanto MotoGP. Può sembrare paradossale, ma la Race aiuta ad andare molto forte richiedendo uno sforzo fisico tutto sommato relativo, non è mai nervosa né ci fa mai sentire in balia delle sue prestazioni. Certo, per essere sfruttata al 100% chiede piloti veri e non è il nostro caso, ma sa far godere da impazzire chi dispone di una certa esperienza di guida. L’HP4 Race ti porta a scoprire i tuoi limiti, che non sono i suoi. Più spingi e più capisci che lei potrebbe fare di più. Il rigore in percorrenza di curva è assoluto e gli angoli di piega, registrati dalla raffinatissima strumentazione 2D, sono da capogiro.

Ad ogni giro ci rendiamo conto che lì avremmo potuto accelerare prima, che là avremmo potuto ritardare la frenata di qualche metro, che quella curva avremmo potuto percorrerla ad una velocità maggiore. Nel curvone a destra che immette sul rettilineo finale, da percorrere in terza marcia e a gas costante, abbiamo il tempo di apprezzare la straordinaria risposta del gas che permette di gestire micrometricamente l’apertura delle farfalle prima di scatenare l’inferno accompagnati dal latrato dello scarico Akrapovic completamente in titanio.

Una vera moto da corsa, condita da ogni più raffinato sistema elettronico attualmente esistente e con la migliore componentistica disponibile sul mercato. Impossibile desiderare di più. Difetti? Dal nostro punto di vista nessuno. Per l’uso per la quale è stata concepita la HP4 Race è l’eccellenza assoluta ad ogni voce. Non ci sentiamo di commentare il prezzo di 80.000 euro che, per quanto elevatissimo, è assolutamente adeguato al livello tecnico. L’unica nostra speranza è che l’HP4 Race finisca nella mani non solo di un facoltoso proprietario, ma anche e soprattutto di un vero appassionato che sappia apprezzare fino in fondo lo straordinario privilegio di possedere un vero capolavoro dell’ingegneria motociclistica mondiale. E che sappia godere delle straordinarie performance che questa BMW HP4 Race è in grado di regalare.

HP4 Race, in pista con la BMW da 80.000 euro
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