Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Moto & Scooter

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 01/07/2024 in Moto & Scooter
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
Chiudi

BMW ASA, Honda DCT, KTM AMT, MV Agusta SCS, Yamaha Y-AMT... confusi? Tranquilli, ci pensiamo noi a mettere ordine tra gli ormai molti sistemi di automazione della cambiata arrivati negli ultimi mesi. Seguiteci in questa piccola guida pratica

Il grande biologo Stephen J. Gould pensava che l’evoluzione sia caratterizzata da lunghi periodi di stasi seguiti da improvvise esplosioni creative. Se nel campo della biologia questa idea è ancora discussa, nel campo della meccanica motociclistica sembrerebbe corretta, come dimostra la corsa a presentare la propria interpretazione della cambiata automatica scatenata dall’apparizione del BMW ASA: nell’arco di pochi mesi si sono già accodati KTM e Yamaha, ed è probabile che altri arriveranno presto.

Parliamo in tutti i casi di trasmissioni “automatizzate” (AMT, Automated Manual Transmission), vale a dire classici cambi sequenziali a marce azionati però non manualmente da chi guida, ma da un sistema elettromeccanico gestito da una centralina. Non sono quindi CVT da scooter e nemmeno i vecchi cambi a convertitore di coppia. Un primo esperimento di AMT era stato fatto nel 2007 da Yamaha con la FJR 1300 A/S, la prima a introdurre la combinazione ride-by-wire + frizione elettroattuata + cambio elettroattuato che dava, per la prima volta su una moto, il controllo dell’intero powertrain all’elettronica di bordo.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

La rivoluzione DCT

Se questa tecnologia si stava rapidamente affermando sulle auto, sulle moto era decisamente presto per i gusti dei clienti, e così l’esperimento Yamaha si aprì e si chiuse con la FJR. Poco dopo, però, Honda arrivò con uno dei suoi colpi di teatro: un cambio a doppia frizione (DCT, Double Clutch Transmission che fece debuttare sulla VFR 1200 nel 2010, e che un paio di stagioni dopo propose sull’Integra 700, a dimostrazione che si trattava di un sistema né troppo complesso né troppo costoso per il grande pubblico.

Il successo del DCT, che ha ormai superato le 250.000 unità prodotte, è stato osservato un po’ da tutti. Replicare la tecnologia del doppia frizione miniaturizzato per una moto non è affatto semplice, ma è diventato chiaro che c’è un sostanziale interesse del mercato per questo tipo di tecnologia.

Al di là del tema tecnico, la strategia del marketing è quella di offrire sempre qualcosa di più, in particolare per i prodotti premium. Nell’ultimo decennio si sono diffusi quickshifter sempre più raffinati, che ormai hanno raggiunto la fascia delle 3-400 e persino qualche 125. Il logico passo successivo per l’alto di gamma è di portare oltre il quickshifter. Honda, che già offre il DCT su due motorizzazioni (il 1100 e il 750 in linea) ha pensato di introdurre l’e-clutch per le altre. Gli altri costruttori invece hanno lavorato su sistemi AMT diversi dal DCT.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Il momento di... tutti gli altri

Perché diversi? Perché il DCT è non solo molto complicato tecnologicamente, come abbiamo detto, ma anche “atipico” nel feeling. La cambiata a doppia frizione è molto efficace, ma così fluida da apparire diversa da quella del quickshifter, meno sportiva e in definitiva meno "motociclistica": sappiamo tutti che spesso il cronometro non dà ragione alle sensazioni. Le grandi Case si sono quindi orientate verso sistemi automatizzati che preservassero il feeling del quickshifter, e che incidentalmente sono anche più semplici da costruire del DCT. Anche mantenere il pedale del cambio, per quanto digitalizzato (non trasmette forze meccaniche al cambio, ma solo impulsi a una centralina) dovrebbe risultare meno spiazzante per i clienti.

I risultati sono molto diversi: li abbiamo organizzati in una tabella in cui riportiamo anche sistemi che a rigore non sono AMT (Honda e-clutch e MV Agusta SCS), ma rappresentano comunque un passo avanti rispetto al quickshifter; MV aveva peraltro già presentato la versione AMT del suo cambio sul prototipo Lucky Explorer 9.5, senza per il momento darle seguito industriale.

Questa tecnologia ha importanti ricadute di mercato, dal momento che le moto senza la leva della frizione per il Codice della Strada sono classificate come automatiche (codice 52), quindi guidabili con la “patente scooter” che si ottiene presentandosi all’esame con un veicolo a due ruote privo, appunto, della leva della frizione. Quindi aprono alle Case una fetta di clientela potenzialmente nuova, perlomeno in Italia che è comunque il più grande mercato europeo.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
TUTTI I RICAMBI ORIGINALI E I DISEGNI TECNICI DEI MIGLIORI MARCHI SU MOTONLINE
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

BMW ASA

Esordio nel 2024 sulla R 1300 GS per questo sistema che introduce nel basamento del boxer tedesco due servomotori elettrici, uno che gestisce la frizione con una ruota a spirale e uno che gestisce il desmo del cambio con una croce di Malta. Niente leva della frizione, quella del cambio è conservata e ci sono pulsanti al manubrio o logiche di gestione automatica integrate nei riding mode. Peso: circa 2 kg oltre al cambio manuale.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Honda DCT

Dual Clutch Transmission: il veterano dei sistemi automatizzati resta il più pregevole dal punto di vista tecnico: due alberi coassiali che portano le marce pari e dispari rispettivamente, e due frizioni che consentono di sovrapporre le fasi di disingaggio e ingaggio del rapporto fino a farle praticamente coincidere, con benefici sul tempo di cambiata, sulla trasmissione di coppia e sull’assetto. Niente leva e niente pedale (in opzione solo sull’Africa Twin), pulsanti al manubrio o diverse logiche automatiche. Peso: circa 10 kg totali.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Honda e-clutch

Seconda proposta Honda, che si limita ad automatizzare la frizione (con due motori elettrici e una serie di ingranaggi) ma lascia gestire interamente il cambio al pilota, assistito dal quickshifter. Consente di fermarsi e partire senza usare la frizione, ma non è classificato come automatico ai fini della patente. Peso: un paio di kg oltre al peso del cambio.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

KTM AMT

Non ha ancora un nome ufficiale: lo si è visto all’Erzberg sul prototipo camuffato della futura 1390 Adventure, ma di lui si sa già come funziona: c’è un servomotore che aziona il desmo del cambio, mentre la frizione è lasciata a un meccanismo centrifugo, come sugli scooter e nel sistema Rekluse della MV Agusta SCS; un dente di arresto realizza il freno di stazionamento. In ogni caso la leva frizione verrà eliminata, consentendo di guidare la moto come automatica (Codice 52). Peso: non dichiarato, ma dovrebbe essere di pochi kg.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

MV Agusta S.C.S.

Sistema apparso già nel 2018, si affida a una versione evoluta della frizione centrifuga che l’americana Rekluse ha sviluppato per l’off-road. MV aggiunge un controllo elettronico che in cambiata genera un picco di coppia per assicurare che la frizione non slitti al cambio marcia, affidato al classico pedale assistito da quickshifter. Come l’e-clutch, libera chi guida dalla necessità di usare la frizione quando si ferma e riparte, ma dato che la leva frizione è mantenuta, non rende la moto guidabile con la patente per moto automatiche (Codice 52). Peso: non dichiarato, circa 1 kg più di una frizione tradizionale.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Yamaha Y-AMT

È di pochi giorni fa l’annuncio di questo sistema che, come il BMW ASA, introduce due servomotori per controllare la frizione e il cambio. I dettagli meccanici e gli algoritmi sono differenti da quelli di Monaco, ma la sostanza è la stessa: niente leva frizione, solo pedale del cambio “digitalizzato” e tasti al manubrio. I veicoli che ne saranno equipaggiati potranno essere guidati come moto automatiche. Peso: 2,8 kg.

L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV