Moto & Scooter
L'anno del cambio automatico: ecco tutti i sistemi del 2024
BMW ASA, Honda DCT, KTM AMT, MV Agusta SCS, Yamaha Y-AMT... confusi? Tranquilli, ci pensiamo noi a mettere ordine tra gli ormai molti sistemi di automazione della cambiata arrivati negli ultimi mesi. Seguiteci in questa piccola guida pratica
Il grande biologo Stephen J. Gould pensava che l’evoluzione sia caratterizzata da lunghi periodi di stasi seguiti da improvvise esplosioni creative. Se nel campo della biologia questa idea è ancora discussa, nel campo della meccanica motociclistica sembrerebbe corretta, come dimostra la corsa a presentare la propria interpretazione della cambiata automatica scatenata dall’apparizione del BMW ASA: nell’arco di pochi mesi si sono già accodati KTM e Yamaha, ed è probabile che altri arriveranno presto.
Parliamo in tutti i casi di trasmissioni “automatizzate” (AMT, Automated Manual Transmission), vale a dire classici cambi sequenziali a marce azionati però non manualmente da chi guida, ma da un sistema elettromeccanico gestito da una centralina. Non sono quindi CVT da scooter e nemmeno i vecchi cambi a convertitore di coppia. Un primo esperimento di AMT era stato fatto nel 2007 da Yamaha con la FJR 1300 A/S, la prima a introdurre la combinazione ride-by-wire + frizione elettroattuata + cambio elettroattuato che dava, per la prima volta su una moto, il controllo dell’intero powertrain all’elettronica di bordo.