Moto & Scooter
Belle davvero: MV Agusta Brutale 750
Chiudiamo con un'altra moto italiana indimenticabile e a suo modo rivoluzionaria: la MV Agusta Brutale 750 che avete votato come naked più bella. Un'altra creazione di Massimo Tamburini che risultò più divisiva rispetto alla 916 e alla F4 ma sicuramente disse qualcosa di nuovo anche nel campo delle naked
Diciamoci la verità: disegnare una bella moto nuda non è facile. La carenatura può coprire qualche difetto, magari solo qualche dettaglio fatto al risparmio: è come un bel vestito in fondo, ma quando la meccanica è lì, in bella vista, il gioco si fa duro. Quindi niente vedo-non-vedo, ma tutto vedo. E sulla Brutale è un bel panorama.
Tratti distintivi decisi, per darle quella personalità che nessun’altra concorrente del tempo aveva. C'era già la Monster, ma la Monster era volutamente grezza, mentre la Brutale era una MV, ovvero un'opera di gioielleria. Scarico laterale sovrapposto, tagliato "a fetta di salame" (mai visto), stupendo monobraccio a lasciare in vista gli altrettanto splendidi cerchi a cinque razze sdoppiate, e poi il proiettore anteriore, prominente e allungato, a caricare il frontale. Massimo Tamburini lo aveva voluto così perché così in quegli anni li stava facendo la Porsche sulla 911. Poi la Porsche li abbandonò delusa del risultato, mentre l'interpretazione di Tamburini è rimasta un caso di scuola.