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Le naked più attese del 2023

Redazione
dalla Redazione il 10/02/2023 in Moto & Scooter
Le naked più attese del 2023
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Ad EICMA 2022 c’è stato il debutto di tante importanti novità nel segmento delle naked, con proposte di ogni cilindrata e potenza, per neopatentati e motociclisti esperti

Le naked più attese del 2023

Benelli BKX 250 S

La Casa pesarese sfrutta il motore monocilindrico 250 cc per dare vita a una stradale dal look accattivante, che in Italia arriverà anche in versione 125. La Benelli BKX 250 S  è una naked con un tradizionale telaio a doppia culla in tubi d’acciaio, capace di integrarsi perfettamente nel design della moto. Il reparto sospensioni si affida all’anteriore ad una forcella upside-down con steli del diametro di 41 millimetri, mentre al posteriore si trova un forcellone oscillante e monoammortizzatore con leveraggio progressivo regolabile nel precarico molla ed escursione di 150 millimetri alla ruota. L’impianto frenante è composto all’avantreno da un disco singolo flottante di 280 millimetri di diametro, con pinza a quattro pistoncini, mentre al retrotreno da un disco di 240 mm di diametro e una pinza flottante a singolo pistoncino. I cerchi in lega di alluminio da 17” montano rispettivamente pneumatici da 110/70- ZR17 e 150/60-ZR17. Il serbatoio è da 13,5 litri, offrendo una autonomia di oltre 400 km. La strumentazione LCD è ben visibile in tutte le condizioni di guida. Presente la presa USB.

BKX 250 S sarà disponibile nelle concessionarie Benelli a partire da metà 2023. Il prezzo è in via di definizione

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Benelli TNT 500

La nuova Tornado Naked Twin 500 utilizza il collaudato motore da 500 bicilindrico frontemarcia, condiviso con le best-seller della gamma, la TRK 502 e la Leoncino 500, capace di offrire una potenza massima di 47,6 CV (35 kW) a 8500 giri/min e un picco di coppia pari a 46 Nm a 6000 giri.

La ciclistica  è affidata ad un telaio a traliccio in tubi in acciaio, che garantisce un interasse di soli 1451mm, in grado di garantire fluidità e velocità nei cambi di direzione. Il reparto sospensioni è affidato ad una forcella upside-down con steli da 50 mm, con un’escursione di 125 mm ed un forcellone oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla e freno in estensione, con una escursione di 41,2 mm. L’impianto frenante è invece affidato all’anteriore ad un doppio disco semiflottante da 320 mm di diametro con pinza radiale a quattro pistoncini ed ABS, mentre al posteriore ad un disco di 260 mm di diametro con pinza flottante a singolo pistoncino ed ABS. I cerchi da 17”, in lega di alluminio, proposti in colorazione bianca, montano rispettivamente pneumatici 120/70 e 160/60. Il serbatoio ha una capacità di 14 litri. Il cruscotto è dotato di un display TFT a colori da 5’’ ad alta risoluzione, che dispone di una connessione bluetooth per collegarsi al telefono e con cui, grazie ai blocchetti al manubrio, sarà poi possibile aprire e chiudere le chiamate, mentre le frecce anteriori sono integrate nei paramani. Il gruppo ottico è full led, con il proiettore frontale DRL realizzato in una iconica forma a “T” nella vista frontale, mentre il fanale posteriore di ultima generazione è integrato negli indicatori di direzione.

Arriverà nei concessionarie Benelli a partire dalla seconda metà del 2023. Il prezzo è in via di definizione.

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BMW M 1000 R

Dal mix perfetto tra l’efficacia globale della S 1000 R e l’esplosività della M 1000 RR arriva la M 1000 R, una hyper naked pronta per fissare, senza alcun timore riverenziale, nuovi riferimenti. È il secondo modello M di BMW Motorrad, laddove M (come abbiamo imparato a conoscere nel mondo delle quattro ruote) indica quei modelli BMW ad alte prestazioni che si rivolgono a clienti con esigenze particolarmente elevate di prestazioni, esclusività e individualità.

Con una potenza di 154 kW (210 CV), un peso a vuoto di soli 199 kg a pieno carico, una tecnologia delle sospensioni e un'aerodinamica progettata sia per l'uso su strada ad alte prestazioni che per i giri veloci in pista, la nuova M R offre un'esperienza di guida finora riservato alle superbike.

Per chi non si accontenta c’è anche ipacchetto M Competition che, oltre alla combinazione di colori Blackstorm metallic / M Motorsport, comprende cerchi M Carbon, sistema di pedane M per il pilota, componenti M Carbon come il copriruota posteriore e il paracatena, il copriruota anteriore, i coperchi del serbatoio, il coperchio dell'airbox con nastri, il paravento, il copripignone, il pacchetto M per il passeggero e il sistema di pedane M fresate e completamente regolabili.

Prezzo a partire da 22.850 euro.

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CFMOTO NK 800

CF Moto è un’azienda cinese che ha iniziato a farsi un nome anche qui da noi in tempi relativamente recenti, dopo che nel 2011 ha avviato una partnership commerciale con il gruppo KTM. In particolar modo nelle ultimissime stagioni, quando ha iniziato ad impiegare su alcuni modelli il propulsore bicilindrico parallelo che ha mosso le varie KTM della serie 790.

Ad EICMA 2022 CF Moto ha presentato una gamma completa, nella quale spiccava il concept 800NK, naked sportiva dall’aspetto estremo motorizzata come anticipato dal bicilindrico parallelo di derivazione KTM, 95 cavalli per come lo conosciamo sulle moto austriache. La 800NK balza subito all’occhio per il faro anteriore a freccia, completamente a LED e le linee spigolose e taglienti che la caratterizzano, per le appendici aerodinamiche e per l’ampio uso di fibra di carbonio per le sovrastrutture. Belli i freni con pinze radiali J.Juan, la strumentazione TFT, il doppio terminale di scarico SC e il forcellone monobraccio.

Dovrebbe arrivare ai concessionari nell’autunno del 2023. Il prezzo è in via di definizione, ma sarà, come da tradizione, aggressivo e tale da dare filo da torcere, tra le altre, alle nuove Honda Hornet e Suzuki GSX-8S.

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Ducati Monster SP

Con la nuova Monster SP a Borgo Panigale tornano ad alzare l’asticella delle naked sportive. L’apice sportivo della gamma Monster, diretta competitor delle varie Aprilia Tuono 660 FactoryKTM 890 Duke RTriumph Street Triple RSYamaha MT-09 SP ha un cuore che è rappresentato dal Testastretta 11°, bicilindrico a L con distribuzione desmodromica da 111 CV, gratificato nel timbro da un silenziatore Termignoni omologato. A fare un salto è soprattutto la ciclistica, dove spicca la forcella Öhlins NIX30 completamente regolabile e più leggera di 0,6 kg rispetto a quella del Monster base; è abbinata a un mono pure Öhlins. L’escursione maggiore aumenta l’angolo di piega, mentre i trasferimenti di carico ridotti per via della taratura più sportiva rispetto alla versione standard migliorano le qualità dinamiche del Monster SP sia nel misto stradale che fra i cordoli.

L’impianto frenante è potenziato con pinze Brembo Stylema e flange in alluminio più leggere; grazie anche all’adozione di una batteria agli ioni di litio il peso scende di circa 2 kg rispetto al modello standard, nonostante la presenza di ammortizzatore di sterzo e il cupolino. Ci sono poi gomme Pirelli Diablo Rosso IV di primo e una revisione delle logiche dei riding mode Road e Sport, cui si aggiunge ora il Wet.

Costa 15.640 euro nella versione “full power” e 14.640 euro nella versione A2

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Honda CB 750 Hornet

C’era una volta la Hornet, la moto che – insieme alla Ducati Monster – sul finire degli Anni 90 lanciò il filone naked. Con il quattro cilindri 600 della CBR e un’estetica che potremmo definire “modern classic”, cambiò per sempre le regole del gioco. Ora Honda recupera il nome classico per una moto che, pur rispettando la filosofia dell’antenata, è costruttivamente del tutto diversa. La nuova Hornet è dotata un motore 750 bicilindrico fasato a 270°, un telaio che regala tutt’altra stabilità e una dotazione elettronica di prim’ordine. Ci sono 4 riding mode (standard, sport, rain e user personalizzabile) che controllano il livello di potenza, il freno motore e il controllo di trazione, più il quickshifter in opzione. Un livello di sofisticazione finora riservato alle naked più sportive. Il display TFT a colori da 5” offre il sistema Honda Smartphone Voice Control per connettere dispositivi Android e iOS. L’illuminazione è garantita da fari full LED; gli indicatori di direzione si disinseriscono automaticamente e integrano anche il sistema di segnalazione della frenata di emergenza ESS (Emergency Stop System).

Il telaio torna ad essere in acciaio, pesa 16,6 kg, quasi 2 kg meno di quello della CB650R ed ha un’avancorsa di soli 99 mm, che promette grande agilità con l’interasse di 1.420 mm e il peso contenuto in 190 kg con 15,2 litri di benzina nel serbatoio. Il comparto sospensioni è affidato come sempre a Showa, con una bella forcella SFF-BP da 41 mm, e un mono regolabile nel precarico e azionato da un leveraggio progressivo, altra chicca poco diffusa tra le rivali. I freni contano su pinze Nissin ad attacco radiale, e le gomme ripropongono la “combinazione aurea” di 120/70-17” e 160/60”-17”, un ottimo compromesso tra agilità e tenuta in piega.

Lo stile della Hornet MY23 è stata affidata al centro stile Honda di Roma, che ha scelto di proseguire sulla linea della seconda generazione puntando sulla sportività. Il serbatoio ha una forma ispirata dall’ala di un calabrone, le linee in generale sono spigolose e con le spalle larghe, la posizione in sella (posta a 795 mm) offre un moderato carico sul manubrio rialzato.

Prezzo da 7.990 euro.

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Suzuki GSX-8S

Attorno al motore bicilindrico parallelo da 776 cc per 83 CV usato anche per la nuova V-Strom 800DE, Suzuki allestisce l'inedita naked GSX-8SLa GSX-8S ha un aspetto da autentica street fighter, con sovrastrutture essenziali, che accentuano l’aspetto aggressivo della moto. Il cupolino appuntito, il serbatoio e i convogliatori laterali si contrappongono al codino minimalista e al terminale di scarico corto, tipici di una moto sempre pronta a scattare. I pannelli lasciano a vista non solo la meccanica, ma anche il telaio e la struttura reggisella. Entrambi sono realizzati con un traliccio di tubi d’acciaio e sono al tempo stesso leggeri e resistenti.

Per la GSX-8S i progettisti hanno scelto misure ciclistiche più generose rispetto a quelle medie della categoria. Ciò permette alla nuda di Hamamatsu di garantire, da una parte, un’adeguata abitabilità al pilota e al suo eventuale compagno di viaggio e, dall’altra, di assicurare un comportamento su strada fluido e omogeneo, senza alcun compromesso sul fronte della maneggevolezza.
Il reparto sospensioni conta su una massiccia forcella KYB a steli rovesciati e su un monoammortizzatore KYB azionato tramite un leveraggio di tipo progressivo da un forcellone in alluminio. Alle loro estremità vi sono cerchi in lega da 17 pollici, che montano pneumatici nelle classiche misure 120/70 e 180/55.

Di alto livello è anche la componentistica dell’impianto frenante, che ha come fiore all’occhiello pinze anteriori a quattro pistoncini e ad attacco radiale che agiscono su una coppia di dischi flottanti da 310 mm.

Prezzo: 8.900 euro

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