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Moto & Scooter
Suzuki V-Strom 800 DE, l'adventure media di Hamamatsu
Inedito bicilindrico parallelo da 776 cc, ruota anteriore da 21 e sospensioni a lunga escursione. La nuova maxi enduro giapponese non fa segreto della sua vocazione fuoristradistica
Continuiamo a parlare di come il segmento delle moto maxi enduro sia in questi ultimi anni in fermento. Ebbene, forse parlare di fermento è riduttivo, forse sarebbe più corretto affermare che quella delle maxi enduro è una vera e propria moda trainante che coinvolge a tutti i livelli, sia come età dell’utente sia come fascia di prezzo.
A supportare questa tesi, ecco l’ennesima novità: Suzuki V-Strom 800 DE. Addirittura, è la seconda moto appartenente a questa categoria che esce dagli stabilimenti di Hamamatsu in nemmeno due mesi. A settembre vi avevamo presentato la V-Strom 1050 DE, la prima con il 21” anteriore. La 800 mantiene fede alla sigla che riporta nel nome, che identifica le maxi Suzuki dalla vocazione più fuoristradistica. In effetti questa si spinge ben più in là di quanto abbia fatto la 1050, in verità abbastanza conservativa in quanto a misure vitali se parliamo di utilizzo trail.
UN INEDITO BICILINDRICO PARALLELO
La 800 DE, nonostante venga fatta rientrare nella famiglia V-Strom, non è mossa da un motore a V, ma da un inedito bicilindrico parallelo DOHC da 776 cc con manovellismo a 270°, misure vitali 84 mm di alesaggio per 70 di corsa. Il responso del banco prova dice 84 cavalli a 8.500 giri e 78 nm di coppia a 6.800 giri. Il tutto alimentato da corpi farfallati da 42mm; trasmissione con cambio a 6 marce e consumi dichiarati di 22,7 km per litro nel ciclo WMTC (World Motorcycle Test Cycle, quello che meglio simula l’utilizzo reale di una moto, tra strade urbane e secondarie).
Il comando gas è ride by wire, e permette quindi l’introduzione di mappe motore che sono in capo al Suzuki Intelligent Ride System (SIRS). Nella fattispecie la 800 DE prevede il Suzuki Mode Drive Selector, con varie opzioni che determinano la risposta del motore all’apertura del gas: A per Active, la più briosa, B per Basic, quella standard, C per Comfort, la più morbida, consigliata per fondi scivolosi. Il traction control prevede tre diversi settaggi ‘stradali’, con il livello 3 il più invasivo e 1 il meno invasivo. È stata poi messa a punto la modalità Gravel, programmata appositamente per lasciare la ruota posteriore libera sui fondi sterrati, ma capace di intervenire per evitare il peggio. C’è anche la possibilità di disattivarlo del tutto, dedicata agli utenti più esperti.
800 DE è equipaggiata con quick shifter bidirezionale che fa la doppietta automatica in scalata e che può essere disattivato. Due diversi settaggi anche per l’ABS, che al posteriore può essere escluso completamente. Il tutto, governabile tramite una strumentazione che conta su display TFT a colori da 5”.
CICLISTICA DA VERA ADVENTURE
La ciclistica di questa V-Strom 800 DE nasce attorno ad un telaio perimetrale in acciaio (a differenza della 1050 che lo ha in alluminio) abbinato ad un forcellone in alluminio. All’avantreno troviamo una forcella Showa a steli rovesciati completamente regolabile con 220 mm di escursione; al posteriore mono ammortizzatore sempre Showa con leveraggio anch’esso completamente regolabile per 220 mm di escursione della ruota. La luce a terra è di 220 mm e l’altezza sella di 855. Le ruote, a raggi e con camera d’aria, presentano l’insolita accoppiata 21-17, esattamente come sulla 1050 DE, con le misure di 90/90-21 e 150/70-17 e sono gommate di serie con Dunlop Trailmax Mixtour. L’impianto frenante fa affidamento su dischi anteriori da 310 mm. La capienza del serbatoio è di 20 litri, per un peso dichiarato in ordine di marcia di 230 kg.
Già solo la scheda tecnica è sufficiente a dichiarare le intenzioni della 800 DE, che punta a insinuarsi direttamente nella fetta di mercato che oggi spazia dai 660 cc dell’Aprilia Tuareg ai 950 della Ducati Desert X. Misure spinte, grande escursione delle sospensioni, buona luce a terra e pacchetto elettronico completo che tiene conto delle necessità della guida fuoristrada. Ci sono alcune virgole che fanno storcere un pelo il naso, come il paracoppa di serie in plastica o il peso che è di una decina di kg superiore a quanto avremmo desiderato. Non è comunque un valore del tutto fuori misura, se con un buon bilanciamento la 800 DE potrà senz’altro dire la sua contro le rivali più leggere. Siamo quindi, manco a dirlo, estremamente curiosi di provarla. Per il momento non vengono comunicati il prezzo né i tempi di disponibilità.
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