Kawasaki: arriva la nuova Ninja ZX-10R

Kawasaki aggiorna la sua superbike stradale con pochi e mirati interventi, per incrementare ulteriormente l’equilibrio generale

L’arma da pista che si sta giocando il titolo mondiale Superbike con il sei volte campione Jonathan Rea si aggiorna per il 2023 rimanendo fedele a sé stessa, dopo il cambio generazionale avvenuto due anni fa. Pochi e mirati interventi per migliorare un prodotto stradale già di altissimo livello, capace di performance che fino a qualche anno fa erano prerogativa dei prototipi della MotoGP. L’obiettivo di Kawasaki è stato quello di trovare ancora una volta il perfetto compromesso tra prestazioni del motore e bilanciamento ciclistico e aerodinamico, in modo da poter effettivamente sfruttare le doti di potenza e coppia messe a disposizione dal quattro cilindri. La Ninja 2023 si focalizza quindi ancora sul concetto di grande potenza ma resa gestibile abbinata a precisione e maneggevolezza, il miglior alleato per ottenere precisione di guida e permettere al pilota di esprimersi sempre al meglio.

Tecnologia all’avanguardia

Con una carenatura a basso coefficiente di resistenza aerodinamico, la Ninja ZX-10R beneficia di alette integrate nel cupolino che contribuiscono ad incrementare la deportanza e la stabilità dell'avantreno alle alte velocità. Dotata di fari a LED compatti e altamente efficienti, la strumentazione TFT a colori, può essere abbinata allo smartphone del guidatore grazie all'app Rideology di Kawasaki, utile a fornire vari aggiornamenti sullo status della moto anche quando non si è in sella. Gli aiuti elettronici sulla Ninja sono molteplici ed includono cruise control, diversi riding mode e il KCMF - Kawasaki cornering management function – ossia l'innovativa funzione che offre la migliore trazione in uscita di curva in tutte le condizioni di guida.

Derivata dal mondiale SBK

Non è un segreto che le supersportive in genere traggano grandi benefici dall'esperienza nelle corse, e nel caso della Ninja da quella del KRT, - Kawasaki Racing Team- e, soprattutto, dai feedback forniti dal pluricampione Rea e dagli ingegneri di gara in Europa e Giappone.
Il motore da 998 cm³ raffreddato a liquido, quattro cilindri in linea DOHC 16 valvole, raggiunge la ragguardevole potenza di 149,3 kW (203 CV) a 13.200 giri/min. Viene abbinato a una frizione antisaltellamento, controllo di trazione, rapporti del cambio ravvicinati e launch control.
Il telaio è abbinato ad una forcella a steli rovesciati Showa da 43 mm con camere di compressione esterne e regolazione dello smorzamento in compressione, estensione e del precarico molla, oltre a molle di fine corsa. Al posteriore, un ammortizzatore horizontal back-link a gas BFRC lite dotato di serbatoio separato, regolabile nel freno in compressione ed estensione, oltre alla regolazione del precarico e molla di fine corsa. La frenata all’anteriore è affidata a una coppia di dischi Brembo da 330 mm e a pinze Brembo M50 monoblocco ad attacco radiale con 4 pistoncini.
L’esperienza in pista con il team KRT ha contribuito allo sviluppo di un nuovo circuito di raffreddamento, con l’adozione del radiatore dell’olio derivato dal modello SBK.