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Yamaha Ténéré 700 World Raid
Ha serbatoi laterali separati da 23 litri, sospensioni più raffinate e con maggiore escursione, una linea capace di non passare inosservata e tanto altro. Arriverà a maggio a un prezzo molto competitivo: 12.599 euro
La Ténéré 700 era già considerata da molti come una delle più “off” tra le maxienduro. Adesso però la Yamaha spinge sull'acceleratore della specializzazione: il risultato è una moto ancora piuù votata all'off-road di quanto lo sia la sua versione base. Benvenuti nel mondo della Yamaha Ténéré 700 World Raid.
IL MAXI SERBATOIO
L’elemento dominante è il serbatoio, anzi, i due grandi serbatoi montati lateralmente e dalla capacità totale di 23 litri: sono indipendenti e hanno due tappi per il rabbocco, così da non dover essere costretti ad interrompere la marcia a causa di una banale scivolata con conseguente rottura del serbatoio: garantiscono ben 7 litri in più rispetto alla Ténéré “base”, portano a circa 500 km l’autonomia e limitano gli spostamenti di carburante rispetto al serbatoio singolo, con tutti i vantaggi che ne derivano soprattutto in curva. Insomma, il serbatoio è l’elemento dominante intorno a cui è costruita la moto: bello e grande, è lui a prendersi tutta la scena. Allargato nella sua zona anteriore, ma snello dove bisogna inserire le gambe. E poi è sinuoso, nonché maledettamente professionale nella vista dall’alto grazie a quel doppio bocchettone che fa tanto prova speciale. Ma non è solo estetica. Grazie ai due serbatoi separati posizionati più in basso, il baricentro della moto è praticamente uguale a quello della Ténéré 700, e questo dovrebbe garantire identiche agilità e maneggevolezza nonostante il maggior peso. In Yamaha, inoltre, dichiarano un’ulteriore centralizzazione delle masse, oltre a una ripartizione ideale dei pesi tra anteriore e posteriore. L’attenzione riservata al posizionamento in sella e al bilanciamento della moto si nota anche da un’altra cosa: il punto più alto dei nuovi serbatoi della World Raid è più basso rispetto alla parte superiore del serbatoio della Ténéré 700! Questo - all’atto pratico - significa maggiore libertà di movimento da parte del pilota nella guida in fuoristrada, grazie al profilo più piatto derivante dal minore dislivello tra sella e serbatoio.CROSSOVER: il fenomeno del mercato sotto la lente
NUOVA SEDUTA, PIÙ PROTEZIONE
Proiezione naturale del nuovo serbatoio è la sella: sempre divisa in due pezzi, è più lineare nel profilo e si spinge fino ai tappi del serbatoio, proprio come succede sulle off-road specialistiche, così da potersi muovere con la massima libertà: è piazzata a 890 mm da terra (15 mm in più rispetto alla Ténéré 700) è più imbottita e ha un rivestimento con grip differenziato: maggiore al centro, minore ai lati. Anche la protezione dall’aria è superiore, grazie a un plexi più alto di 15 mm rispetto alla “sorellina” e ai deflettori laterali (di facile asportazione) che sugellano la sua voglia di non fermarsi mai. Se è vero che avventura fa rima con affidabilità – soprattutto quando l’avventura si ha voglia di portarla a termine – gli appassionati possono stare tranquilli: anche la World Raid è costruita intorno a quel mostro di pragmatismo quale è il motore CP2, cioè il bicilindrico parallelo da 689 cc crossplane, quindi con scoppi a 270°. Un’unità che ha fatto la fortuna di Yamaha in questi ultimi anni (oltre 221mila unità vendute) e che equipaggia tutte le moto 700 della Casa dei tre diapason, a partire ovviamente dalla Ténéré. Un motore nato “puro”, senza elettronica, e che senza elettronica rimane anche su questa World Raid, che resta fedele al solo ABS, ora rivisto grazie alle tre modalità di utilizzo selezionabili dal manubrio. La “modalità 1” è quella stradale (ABS attivo su entrambe le ruote), mentre la “3” è la più off (esclude qualsiasi tipo di intervento). La new entry è la “modalità 2”, che attiva l’ABS sulla sola ruota anteriore, lasciando così libero il posteriore. Sul quadro strumenti è possibile visualizzare le modalità “2” e “3” e per tornare alla “1” basta schiacciare il pratico “pulsantone” alla sinistra della strumentazione.
Insomma, un’altra dotazione che la dice lunga sulle velleità di questa “Tenerona”. Se da un lato ci aspettiamo che la Ténéré 700 World Raid possa fare la sua bella figura anche davanti al bar – soprattutto nella livrea nera – è indubbio come questa moto trovi la sua applicazione, il suo “senso massimo”, nei lunghi e polverosi raid, anche perché il comparto sospensioni che a Iwata hanno voluto regalarle è davvero valido. Davanti troneggia una KYB da 43 mm che sembra arrivare direttamente dalla Technical Touch: è regolabile nel precarico, compressione ed estensione, ha componenti interi più leggeri e – delizia – il trattamento indurente Kashima sui foderi. La sua escursione? 230 mm, 20 mm in più rispetto alla Ténéré 700. Incremento di 20 mm confermato anche sul nuovo monoammortizzatore con piggyback: ha una escursione di 220 mm, è completamente regolabile e beneficia di un nuovo paracolpi di fine corsa. Ma non finisce qui, perché la World Raid è equipaggiata anche con un ammortizzatore di sterzo Öhlins – seconda delizia – regolabile su 18 livelli: un accorgimento molto apprezzato da chi si lancerà a velocità sostenuta su lunghe e battute strade sterrate.