Moto & Scooter
Triumph: NUOVA Speed Triple 1200 RR
Quando un DNA racing si intreccia a frammenti di cafe racer nasce qualcosa di unico: una sportiva moderna dal profumo di special, come questa fascinosa inglese. In vendita da inizio 2022 a 20.600 euro
Che in Casa Triumph il 2021 sia un buon anno lo dimostrano i risultati: in Italia ha consegnato 4.800 moto nel corso dell’anno fiscale appena concluso (dal 01/07/2020 al 30/06/2021), segnando una crescita del 38% rispetto al periodo precedente e del 22% rispetto all’anno fiscale 2019. Un momento positivo, naturale conseguenza di una “accelerazione” sul prodotto senza precedenti per la Casa inglese. E così, in una stagione già ricca di novità, con la nuova Tiger 1200 e le prime immagini della Tiger 660, ecco spuntare dal cilindro un’altra perla, forse la più preziosa, senza dubbio la più affascinante: la Speed Triple 1200 RR.
Bellezza senza tempo
La piattaforma è quella della nuova ed efficace Speed Triple 1200 RS, su cui a Hinckley hanno voluto travasare parte della cultura di base del proprio DNA. Diciamolo subito, è un oggetto non convenzionale: la sua fascinosa mezza carena termina in un faro che sembra preso in prestito da una special, però “numeri” e contenuti tecnici sono da sportiva. A livello estetico il risultato è parecchio esaltante, riuscito e senza dubbio misurato: poche aziende avrebbero avuto il pedigree per mettere insieme una moto di questo tipo, e Triumph è una di queste. Ricorda un po’ la MV Agusta Superveloce, ma con quei contenuti tecnici e quella carenatura si avvicina più a un’Aprilia Tuono V4 Factory. Colpisce la cura costruttiva, con le sovrastrutture infarcite di carbonio e il piccolo faro circolare incastonato come un diamante in un’ampia corona lavorata. Ha una posizione più caricata sull’avantreno, impostazione enfatizzata dalla verniciatura bicolore separata da un filetto discendente. I semimanubri clip-on portano l’impugnatura più in basso di 135 mm e più avanti di 50 mm di quanto non avvenga con il manubrio della Speed RS, rispetto alla quale la RR mantiene gli stessi valori di avancorsa (104,7 mm) e inclinazione cannotto (23,9°). Che la RR non sia fatta solo per fare la sua porca figura al bar è confermato dalle sospensioni elettroniche semiattive Öhlins EC 2.0 - il meglio attualmente a catalogo del colosso scandinavo - su cui si può intervenire dal dashboard TFT e che dialogano costantemente con la piattaforma inerziale a 6 assi, che ovviamente gestisce anche l’ABS cornering, il traction control cornering e il sollevamento dell’avantreno. Come sulla RS anche sulla RR le mappature sono 5 (Road, Rain, Sport, Track e Rider) e il cambio è dotato di quick-shifter bidirezionale.Senza compromessi
Al top anche l’impianto frenante, che sfrutta il pacchetto Brembo Stylema (con dischi flottanti da 320 mm e pinze monoblocco) e la raffinata leva anteriore MCS pluriregolabile. Un kit all’altezza, quindi, in linea con le esuberanti prestazioni di questa RR, che conferma i valori della sorella hypernaked, cioè 180 CV a 10.750 giri e 125 Nm di coppia, rigurgitati dal tre cilindri da 1.160 cc. Di serie ci sono pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP V3, ma sono omologati, solo per l’uso in pista, anche i Supercorsa SC2 V3, a testimonianza della polivalenza del mezzo. Una moto nuova, insomma, che intreccia la migliore tecnologia al servizio del piacere di guida a uno stile in grado di tenere unite, in maniera magistrale, le diverse anime che popolano le stanze di Hinckley.è stupenda, ma non solo: ha anche una voglia sfrenata di un giro in pista in modalità “time attack”