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Bimota Tesi H2: ha il motore sovralimentato!
A sorpresa a EICMA arriva la conferma dell’ingresso di Kawasaki nell’azienda riminese, sancita dalla Tesi H2 costruita attorno al motore sovralimentato giapponese
All’inizio – era il 1973 – fu la HB1 con motore Honda 750 Four. La prima SB1 (motore Suzuki) fu del 1976, la prima KB1 ovviamente con motore Kawasaki è del 1978. Negli anni Ottanta arrivano le DB e le YB con motore Ducati e Yamaha rispettivamente, e nel 1990 l’originalissima Tesi 1D sempre con motore Ducati, ma con l’ardita ciclistica basata sul telaio a Omega e doppio forcellone oscillante, anteriore e posteriore, immaginata da Pierluigi Marconi per separare la funzione sterzante da quella ammortizzante.
Pur faticando a trovare una messa a punto ottimale, la Tesi diventa un’icona di Bimota, che la mantiene in gamma come bandiera della propria unicità fino a qualche anno fa, quando con l’ultimo cambiamento societario e l’ingresso della Italian Motorcycle Investment, l’azienda riminese era sparita dai radar.
Della moto si sa più o meno quello che si vede. Che il suo stile si allontana dalle linee morbide e molto italiane delle ultime Bimota per abbracciare un po’ di quel “Sugomi style” fatto di linee spigolose e pronunciate che Kawasaki ha adottato negli ultimi anni