LA PARTICOLARITÀ DI GOGORO: LE BATTERIE ESTRAIBILI
Nata nel 2011 come ambiziosa startup, di Gogoro si erano un po’ perse le tracce dopo il debutto nel 2015. In realtà l’azienda taiwanese, sfruttando le opportunità offerte dal mercato domestico (Taiwan è il paese con la più alta densità di scooter al mondo) è riuscita a crescere superando la critica fase dell’infanzia.
La particolarità di Gogoro sta nell’aver avuto il coraggio di proporre scooter elettrici (Serie 1 del 2015, Serie 2 del 2017) dotati del sistema “
battery swap”, ovvero di batterie estraibili che possono essere rapidamente sostituite con altre, cariche, prelevate da appositi box sparsi per la città. Un sistema ormai alla portata dei comuni smartphone con i loro algoritmi di geolocalizzazione, ma non banale visto che Gogoro si deve occupare anche di costruire e
distribuire un elevato numero di box con le batterie sostitutive (a Taiwan attualmente sono oltre 1.200), che hanno un costo tutt’altro che indifferente.
La scommessa implicita in questo modello è che il proprio sistema di scambio di batterie si imponga come standard, spingendo gli altri costruttori ad adeguarsi in termini di formato e voltaggio. È una scommessa rischiosa, sulla quale negli stessi anni in cui nasceva Gogoro era impegnato sul fronte auto il consorzio “
Project Better Place”, naufragato in uno dei fallimenti più spettacolari degli ultimi decenni. Un progetto che ha spinto poi il colosso taiwanese
Kymco a lanciare una gamma
scooter con batterie estraibili: il progetto
IOnex. Un'idea ancora in evoluzione come ci aveva raccontato
Allen KO lo scorso anno e di cui al prossimo Eicma ne sapremo di più.
Lavorando su scala ridotta sulla sola Taiwan (anzi sulle soli grandi città dell’isola) e
forte del sostegno statale, Gogoro è invece riuscita a superare la difficile fase di avviamento, espandendosi poi con servizi di scooter sharing e arrivando in forma sperimentale anche in alcune capitali europee: Berlino, Parigi e Madrid. In questi anni di attività Gogoro ha acquistato know-how e credibilità, tanto che detiene il 17% del mercato totale scooter a Taiwan (e il 97% di quello degli scooter elettrici) e si appresta a sbarcare definitivamente in Europa, cosa che dovrebbe avvenire nel 2020.
La misura del successo di Gogoro, però, arriva forse più dal fatto che altri Costruttori stanno cominciando ad aderire allo standard del battery swap.
L’EC-05 è il primo frutto della partnership annunciata l’anno scorso tra Gogoro, Yamaha, Aeon e PGO: e se questo veicolo almeno inizialmente
verrà venduto solo a Taiwan, nondimeno dimostra l’interesse per una tecnologia che potrebbe davvero rappresentare una risposta interessante per il futuro dello sharing elettrico.