Un giro di pista a "Monza, Sahara" con la R 1250 GS
Pronti, via!
Lesmo uno, Lesmo due. Poi giù a fuoco verso il
Serraglio: due cilindri, otto valvole, 136 cavalli. Siamo nel tempio della velocità. Mondiale SBK? No, in
Merzouga,
Marocco, dove inizia il deserto. Non stringiamo i mezzi manubri di una sportiva, dominiamo il mondo dall’alto della
BMW R 1250 GS. Manubrione largo, come una maxi crossover deve avere. Sotto le ruote non c’è l’asfalto di Monza, ma la sabbia delle Parigi-Dakar di una volta.
Niente slick, oggi si gioca con i tasselli. L’Ascari si avvicina, dentro, sinistra-destra in un attimo. Una moto da 249 chili agile come una enduro, magia del motore con i cilindri contrapposti: un equilibrio perfetto. Da sempre il segreto della GS.
Gas, cordolo esterno verso la Junior, e via: quattromila, cinquemila, seimila giri. Il boxer cambia voce, è il nuovo
BMW Shiftcam Technology: un albero a camme per i bassi, un albero a camme per gli alti: è la fasatura variabile. Questa GS prende i giri come una furia, dentro le marce una via l’altra… e in un attimo è già Parabolica. Entro largo, chiudo la traiettoria, l’anteriore da 19 piantato sul Telelever.
Rettilineo, tiro il fiato dietro il cupolino, come in autostrada. Pronto ad andare lontano, perché una GS la prendi per andare lontano. E invece ecco là in fondo la prima variante, pinzata sul freno, staccatona di traverso, mappatura
Enduro Pro con l’ABS che lascia derapare il posteriore. E
ora si entra nella leggenda: il Curvone. Pieghe memorabili per generazioni di piloti. Acceleratore in mano, con il controllo di trazione che non taglia, ma pela il gas come un pilota perfetto. L’elettronica non è tutto, ma quando funziona così bene è meglio.
La
Roggia, poi di nuovo Lesmo 1, Lesmo2 e poi ancora i 136 cavalli del boxer. Monza nel deserto, la sabbia al posto dell’asfalto. Per un giorno, tutto questo è possibile. Ed è il miglior modo per spiegare la parola crossover: una enduro potente come una sportiva. In una sigla,
GS.