Moto & Scooter
Su Dueruote di Dicembre: Yamaha TMAX, la storia e l'evoluzione
Nel 2001 la moto e lo scooter si univano nel TMAX. Una rivoluzione tecnica, un successo clamoroso che ha poi generato i modelli XMAX e NMAX. La storia, l'evoluzione, la gamma 2017 la potete leggere sulle pagine di Dueruote di Dicembre in edicola
Arrivò in una notte d'estate. Eravamo nell'immenso giardino della Reggia di Caserta. La rappresentazione teatrale si intitolava "L'unione dei due mondi" e introduceva il lancio mondiale di quello che tutti pensavano fosse "semplicemente" un maxi scooter bicilindrico. Si chiamava Yamaha TMAX 500 e già dalla scheda tecnica faceva capire la sua nota sportiva. I titoli si sprecarono. Ma bisognava provarlo per capire meglio...
Arrivò come model year 2001. Chi scrive ci salì a bordo per la prima volta in occasione di una comparativa con i migliori maxiscooter bicilindrici da 600 e 650 cc. Tutti più potenti. E sì, perché il primo TMAX aveva "solo" 40 CV. Bastarono tre curve della Milano-Genova, la famosa Serravalle, per vedere gli avversari - dondolanti sui loro assetti turistici - scomparire negli specchietti. Ma ben presto si capì che il TMAX aveva un obiettivo più ambizioso del mettere in riga gli scooteroni. Tra le curve, osava addirittura sfidare le moto. Al tempo a scrivere certe cose ci si prendeva dei venduti, degli eretici. Oggi le qualità dinamiche del TMAX sono storia. C'è un altro punto di eccellenza, oggi come allora. Quando sali su un TMAX, lo tocchi, apri gli sportellini, lo accendi, senti la qualità. La qualità assoluta che ha reso famoso il Giappone nel mondo. Scusate, ma quando ci vuole, ci vuole.
La storia dello Yamaha TMAX, la sua evoluzione, le novità della gamma 2017 sono sulle pagine di Dueruote di Dicembre in edicola e disponibile nella Digital Edition, cliccando qui!
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