Moto & Scooter
Epoca, Gilera Saturno Bialbero 500: tutta colpa del Giappone
La Gilera Saturno Bialbero 500 è una monocilindrica sportiva, leggera e dal sapore classico: doveva essere l'emblema del "made in Italy" sul mercato nipponico, ma non ottenne il successo meritato. Oggi è un pregiato pezzo da collezione. Ecco la sua storia e una ricca gallery
Arte pura, una mescolanza di quella tradizione e creatività "made in Italy" che rappresentano ancor oggi un valore aggiunto assoluto. Vista con gli occhi di oggi, dove le special e le realizzazioni che partono dalla base di un modello classico vanno per la maggiore, si potrebbe dire che la Gilera ha decisamente anticipato i tempi nel proporre la sua Saturno Bialbero 500. Quando venne lanciata, infatti, era il 1988.
La nuova moto viene battezzata Saturno, come la gloriosa monocilindrica prodotta a cavallo tra gli Anni 40 e 50, ma le similitudini finiscono lì. I tecnici italiani, capitanati dall'ingegner Sandro Colombo, creano un primo prototipo già sul finire del 1987. Il monocilindrico è quello della Dakota 500, l'endurona di casa. Si tratta di un tecnologico bialbero con 4 valvole in testa e raffreddamento a liquido (soluzione al tempo adottata sui monocilindrici soltanto dalla Kawasaki, per la KLR 600). È quella che si definisce un'operazione lampo. Solo pochi mesi più tardi, ad aprile 1988, cominciano infatti le spedizioni verso il Giappone dei modelli definitivi. La risposta non è calorosa e nemmeno dopo la commercializzazione sui mercati internazionali la Gilera Saturno 500 (proposta anche nella versione 350 cc), otterrà i risultati sperati. Ne verranno prodotte, in tutto, meno di 2.000, di cui 150 vendute in Italia. Oggi però è tempo di rivincite: la Saturno Bialbero rappresenta infatti un prestigioso pezzo da collezione. Difficile dare quotazioni oggettive, ma quel che è certo è che sono in crescita…
In sella, l'immediata sensazione di leggerezza è sottolineata dalle misure compatte. Tutto è molto curato. Il monocilindrico gira rotondo e regolare: la rapportatura è lunga e per tirargli fuori il meglio bisogna spremere le cinque marce (tra l'altro il cambio è morbido e preciso). I 44 CV dichiarati vengono spalmati lungo un arco di erogazione sufficientemente ampio. La spinta è corposa ai medi regimi e anche l'allungo è discreto: non tutti i "big single" ancora oggi riescono a spingersi oltre gli 8.000 giri!
Dire che la Gilera Saturno è agile è riduttivo: i 145 chili di peso riproducono le sensazioni di una 125 cc, dove l'estrema maneggevolezza si traduce in una impagabile facilità di guida. La Saturno, come tutte le sportive con un cilindro solo, non la si prende per volare a velocità ultrasoniche (a manetta si superano di poco i 180 km/h), ma per divertirsi tra le curve. Con un gusto particolare. Tra l'altro il suo mono (dotato di contralbero) vibra poco o nulla, contrariamente a quel che si potrebbe pensare. La Saturno mostra anche una rassicurante stabilità. Il merito è della distribuzione dei pesi azzeccata e delle misure dei pneumatici, che con il 140 posteriore (l'anteriore è un 110, entrambi sono da 17") assicura la giusta impronta a terra.
L'esile avantreno, con la forcella tradizionale da 40 mm di diametro, evidenzia una buona precisione, filtrando bene buche e asperità. Come tradizione per le sportive "made in Italy", la componentistica è buona: e così anche la frenata del disco anteriore da 300 mm è modulabile e potente. Insomma, la Saturno 500 Bialbero è una moto sportiva per nulla impegnativa nella guida, se si esclude un elevato carico sui polsi.
Questa moto è un'emozione per lo sguardo, è la giusta potenza, è un piacere di guida assoluto, da gustare rigorosamente da soli... con la scusa della sella monoposto. Ecco la ricetta messa a punto quasi 30 anni fa da Gilera, quella stessa ricetta che oggi rende la Saturno Bialbero una moto ambita dai collezionisti. Al di là delle cifre e dei CV.
Sembrerebbe finita qui la storia di questa bella e sincera monocilindrica. E invece succede che intanto è esploso il fenomeno delle Supermono: si tratta di special realizzate con grossi motori monocilindrici 4 tempi, infilati di solito nelle agili ciclistiche delle 125 sportive dell'epoca. Gilera lancia così nel 1990 la Saturno 600 Piuma. Della classica 500 stradale mostrata in queste pagine rimane poco o nulla: il telaio della Piuma è infatti un modernissimo doppio trave in alluminio. Il propulsore viene ripreso dalla RC 600 da enduro e nella versione racing sprigiona circa 60 CV. Il peso è di soli 130 kg... L'estetica è la stessa della 125 SP-02 carenata, una delle sportive più amate del tempo. Lo sviluppo della Piuma viene affidato all'allora pilota Davide Tardozzi (oggi team maneger Ducati) e la moto si rivela subito competitiva. Ne verranno costruiti 50 esemplari, venduti a 18.000.000 di lire.
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