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Yamaha Tricity: il Giappone ci crede

di Christian Cavaciuti il 18/07/2014 in Moto & Scooter

Dopo le Case europee, dal Giappone Yamaha rompe gli indugi e presenta il suo primo tre ruote: compatto e molto leggero, è decisamente diverso dalla concorrenza e punta a sedurre gli utenti stanchi del traffico cittadino ma ancora diffidenti sulle due ruote. Comprese le donne

Yamaha Tricity: il Giappone ci crede
Il 2014 è l'anno in cui Yamaha si è definitivamente innamorata del numero tre: tre i diapason nello stemma, tre i cilindri della MT-09, cardine dell'offerta moto della Casa di Iwata e tre le ruote del Tricity, il mezzo con cui Yamaha punta a rivoluzionare non solo la sua gamma scooter ma anche il mondo dei tre ruote. La chiave di tutto è il peso: il Tricity 125 pesa soltanto 152 kg, contro le stazze ben oltre i 200 kg della concorrenza europea (Piaggio, Quadro, Peugeot). Un fattore determinante, che promette non solo più agilità, ma la capacità di far breccia nel pubblico delle donne, dei pendolari ancora diffidenti verso le due ruote e, perché no, dei sedicenni, grazie anche al prezzo contenuto 3.490 euro f.c..

Originale lo schema di sospensione: sistema a parallelogramma e forcella in tandem

Il modo per raggiungere questi risultati è stato un drastico ripensamento della struttura del tre ruote. Il sistema di basculamento LMW è inedito (e diventa così il quarto per quattro Case attive nel settore...). È basato su una sospensione a parallelogramma posizionata dietro il faro, e abbinata a una forcella teleidraulica "tandem" con due steli per ogni ruota per garantire la necessaria rigidità. Gli steli posteriori fungono solo da guida (come sul Telelever BMW), mentre quelli anteriori hanno funzione ammortizzante; l'escursione è di 90 mm, mentre le ruote sono da 14", una misura (a metà strada tra 12" e 16") che si sta imponendo sul mercato. La posteriore è invece da 12". Lo schema a tre ruote consente di portare peso sull'anteriore raggiungendo una distribuzione 50-50, tipica delle moto sportive e molto più bilanciata rispetto a uno scooter tradizionale. Anche il baricentro è appena sotto la sella. La frenatura prevede un sistema integrale denominato UBS (Unified Brake System): la leva di sinistra aziona tutti i tre dischi (due anteriori da 220 mm e uno posteriore da 230 mm), ripartendo la forza per una frenata bilanciata ed efficace. La leva di destra invece agisce solo sui freni anteriori.
Il motore è un 125, ma rispetto alle unità già conosciute della Casa (montate su X-Max, X-City e Xenter) ha aspirazione e scarico rivisti e nuovo cilindro senza mantello in acciaio: il pistone scorre direttamente sull'alluminio a tutto vantaggio dell'uniformità di dilatazione, quindi del raffreddamento e della lubrificazione.

Moderno lo stile, con superfici mosse e accostamenti cromatici eleganti. La pedana è piatta, lo scudo ha il parabrezza integrato e la sella è ampia e confortevole, mentre il vano sottosella può contenere un casco integrale. La strumentazione totalmente digitale integra anche la temperatura esterna, mentre i fari di posizione anteriori e posteriori sono LED.

Il nuovo Yamaha Tricity arriverà alla fine del mese di luglio in quattro diverse colorazioni: Anodized Red, Mistral Grey, Competition White e Midnight Black.

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