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Moto & Scooter
Motor Bike Expo: a zonzo per gli stand
di Lorenzo Cascioli
il 19/01/2013 in Moto & Scooter
Impressioni a caldo dopo il primo giorno di fiera? A Verona c'è tanta roba per tutti, che siate biker o motociclisti "normali". Una serie di appunti volanti per orientarvi (o disorientarvi) tra i sette padiglioni
Le moto 2013 si son già viste tutte a Colonia e Milano? Bene, meglio. Libero dagli impicci dei saloni autunnali, dove da giornalista devo per forza correre dietro alle novità, oggi mi ritrovo a bighellonare come un motociclista normale (e lo sono…). E allora mi vien voglia di raccontare questo Motor Bike Expo di Verona dal quale – devo ammetterlo – mancavo da molto tempo.
Non twitto e non taggo, ma ho un bloc notes su cui scrivere degli appunti. Eccoli. Forse vi possono essere utili per la vostra visita oggi o domani. Mentre scrivo, ore 9.30 di venerdi, c'è già coda ai botteghini. Ottimo auspicio. Biglietto 16 euro.
Inizia il tour, seguiteci!
Non twitto e non taggo, ma ho un bloc notes su cui scrivere degli appunti. Eccoli. Forse vi possono essere utili per la vostra visita oggi o domani. Mentre scrivo, ore 9.30 di venerdi, c'è già coda ai botteghini. Ottimo auspicio. Biglietto 16 euro.
Inizia il tour, seguiteci!
Padiglione 1
Radical Ducati: customizer spagnoli con il debole per le vecchie moto da endurance. Fanali giganti come quelli delle macchine da rally di una volta. Una Pantah 500 è la prima di cui mi innamoro qui a Verona.
Mag Europe: tutto per pistolare le grosse Harley. In modo lussurioso ed eccessivo. All'americana.
Mr Martini, un genio. Ha portato in fiera una giostra. Una giostra vera. Al posto di cavallucci e aeroplanini, ci sono le moto. Tutte le sue Triumph. La musica inglese in stile Sixties fa il resto. Ci manca solo Austin Power.
Headbanger, 5 metri più in là (e una nenia psichedelica dei primi Led Zeppelin). Tra le bicilindriche americo-bresciane spunta una curiosa mono: la Saten è una specie di scrambler con ruote da motard e motore Honda XL 600. Certo che 9mila euro mica son pochi.
Il cuore di Verona è il "Bike Show", il concorso di bellezza per le special. Conto personalmente 91 moto una di fila all'altra. Un tesoretto. Custom, cafe racer, streetfighter, scrambler. La maggior parte H-D, qualche buona Moto Guzzi, Triumph tante anche loro, poi vecchie giapponesi scampate allo sfasciacarrozze. Scoprirò che di iscritte al concorso ce ne sono altrettante in giro per la fiera, sparpagliate tra i vari stand dei customizer.
Padiglione 2.
Preparatori? Il gusto classico di Stile Italiano. Oppure le moto schiette di Ferro.it. Non perdetevi Abnormal Cycles. E poi Bike Hospital, la sua regina è una scrambler con motore Suzuki DR 800 Big. Custom Chrome con il suo catalogo immenso. Parts Europe con l'abbigliamento da skate e freestyle, quel mondo lì insomma. Rock'n'roll, birra e primi sentori di griglia al Beach Bar Motorcycle Pub. Un capannello di gente intorno a un caro vecchio biliardino (strano ma vero, siamo allo stand Pirelli Night Dragon): non vale rullare e non vale il gancio. E c'è anche il flipper.
Finché immenso, immane, gigantesco, appare lo stand Harley-Davidson. Moto certo, ma soprattutto merchandising, abbigliamento, parti speciali. Quei giganteschi cataloghi H-D qui sono realtà.
Ormai l'avrete capito, questa non è una vera e propria guida: di ogni padiglione, dove ci sono almeno 50 stand, ne cito solo un decimo…
Padiglione 3.
Ace Cafe London Corner, un angolo londinese a Verona. Bandiere a scacchi, foto in bianco e nero, suppellettili di quel posto leggendario dove nacquero le cafe racer. Per il resto il 3 è un mercatone di giubbotti in pelle, stivali pitonati, camicie a quadri, t-shirt, pins, bandane, cinture di coccodrillo, quadri di Marylin Monroe, pompe di benzina Texaco. Ognuno vende il suo. In mezzo, il Gasoline Road Bar. Appena fuori dal padiglione, auto Dragster e Hot Rod. Brillantina e aria burlesque. Siamo nel film American Graffiti? No. È lo Stand di Hill's Race. I Rockabilly dell'Oltrepo. Che trip in questi primi tre padiglioni. Dagli e dagli col profumo di griglia, mi è venuta fame. Sono già le 15.
Radical Ducati: customizer spagnoli con il debole per le vecchie moto da endurance. Fanali giganti come quelli delle macchine da rally di una volta. Una Pantah 500 è la prima di cui mi innamoro qui a Verona.
Mag Europe: tutto per pistolare le grosse Harley. In modo lussurioso ed eccessivo. All'americana.
Mr Martini, un genio. Ha portato in fiera una giostra. Una giostra vera. Al posto di cavallucci e aeroplanini, ci sono le moto. Tutte le sue Triumph. La musica inglese in stile Sixties fa il resto. Ci manca solo Austin Power.
Headbanger, 5 metri più in là (e una nenia psichedelica dei primi Led Zeppelin). Tra le bicilindriche americo-bresciane spunta una curiosa mono: la Saten è una specie di scrambler con ruote da motard e motore Honda XL 600. Certo che 9mila euro mica son pochi.
Il cuore di Verona è il "Bike Show", il concorso di bellezza per le special. Conto personalmente 91 moto una di fila all'altra. Un tesoretto. Custom, cafe racer, streetfighter, scrambler. La maggior parte H-D, qualche buona Moto Guzzi, Triumph tante anche loro, poi vecchie giapponesi scampate allo sfasciacarrozze. Scoprirò che di iscritte al concorso ce ne sono altrettante in giro per la fiera, sparpagliate tra i vari stand dei customizer.
Padiglione 2.
Preparatori? Il gusto classico di Stile Italiano. Oppure le moto schiette di Ferro.it. Non perdetevi Abnormal Cycles. E poi Bike Hospital, la sua regina è una scrambler con motore Suzuki DR 800 Big. Custom Chrome con il suo catalogo immenso. Parts Europe con l'abbigliamento da skate e freestyle, quel mondo lì insomma. Rock'n'roll, birra e primi sentori di griglia al Beach Bar Motorcycle Pub. Un capannello di gente intorno a un caro vecchio biliardino (strano ma vero, siamo allo stand Pirelli Night Dragon): non vale rullare e non vale il gancio. E c'è anche il flipper.
Finché immenso, immane, gigantesco, appare lo stand Harley-Davidson. Moto certo, ma soprattutto merchandising, abbigliamento, parti speciali. Quei giganteschi cataloghi H-D qui sono realtà.
Ormai l'avrete capito, questa non è una vera e propria guida: di ogni padiglione, dove ci sono almeno 50 stand, ne cito solo un decimo…
Padiglione 3.
Ace Cafe London Corner, un angolo londinese a Verona. Bandiere a scacchi, foto in bianco e nero, suppellettili di quel posto leggendario dove nacquero le cafe racer. Per il resto il 3 è un mercatone di giubbotti in pelle, stivali pitonati, camicie a quadri, t-shirt, pins, bandane, cinture di coccodrillo, quadri di Marylin Monroe, pompe di benzina Texaco. Ognuno vende il suo. In mezzo, il Gasoline Road Bar. Appena fuori dal padiglione, auto Dragster e Hot Rod. Brillantina e aria burlesque. Siamo nel film American Graffiti? No. È lo Stand di Hill's Race. I Rockabilly dell'Oltrepo. Che trip in questi primi tre padiglioni. Dagli e dagli col profumo di griglia, mi è venuta fame. Sono già le 15.
Padiglione 4
Qui inizia la Fiera di Verona per i motociclisti "normali". Stand principali Honda e Kawasaki, tutta la gamma esposta. Mi dirigo a una specie di megastore spuntato in mezzo al padiglione: tute in pelle, giacche da turismo, caschi. Prezzi stracciati: giubbotto Xyz da 199 euro prezzo barrato 129 euro. Pieno zeppo di roba. Coda all'ingresso, all'uscita e alle casse. Due corsie come al supermercato. Questo è Valeri Moto, ma ce ne sono tanti altri. Come al salone di Birmingham, una specie di mercatone dove i motociclisti fanno affari ed escono felici.
Stand Motorquality: c'è anche l'auto by Arlen Ness, studiata insieme a Peugeot. La strana coppia. Al padiglione 4 non posso non citare lo stand di Dueruote. Certo, ci siamo anche noi!
Padiglione 5
Ducati. Per chi non ha visto le novità a Milano, l'occasione è ghiotta. Non lontano, aperitivi a manetta al Desmo Owners Club. Pane, salame, patatine, vien voglia di birretta. Al club Triumphche passione mettono fregola: evidenti i sintomi della scramblermania dilagante per tutto l'Expo. Esco all'aria aperta. Questo 18 gennaio è un inaspettato e ribelle pezzetto di primavera. Viene anche voglia di provare le moto. Bene, c'è l'area "Demo Ride ". Intanto, intanto sento un ronzio di 2 tempi, una nuvola blu all'orizzonte mi richiama: tronchi, sassi e whoops, come all'Enduro indoor. E poi stuntmen e show di tutti i tipi, compreso Nicola L'Impennatore. Qui si fa sul serio.
Padiglione 6
Stand ufficiali Suzuki, Yamaha e Bimota. Ma a stregarmi è una BMW R 80 G/S prima serie rivisitata con gusto. Sellona e parafango da regolarità Anni 70, poco altro. La vorrei in box. Siamo da Fabris moto. C'è anche una Honda CB 500 Four con sella clubman, quattro in uno, pedane arretrate e mezzi manubri. Per il resto è tutta originale. Elegantissima moto da rapina. Nostalgia canaglia.
Peugeot Scooters. So che ci sono delle novità, ma mi rimane più impressa la bionda sul Satelis 300i con una tutina in stile Eva Kant. Fortunello il Diabolik…
"Carronas moto Especial – ignoranza costruttiva". Così letteralmente dice il cartello. Qui fanno special. Forse sono spagnoli. Interessante, comunque.
Ancora al 6 c'è una sfilza di enti del turismo, agenzie viaggi, venditori di avventura. Se siete zingari dentro, questo è il posto giusto. Tra tutti mi piace lo stand di De Petri Adventure (sabbia, elicottero stile Dakar, Unimog… un ritaglio di deserto tunisino rinchiuso in fiera!). "Itinerari & Hotel" è invece una bancarella piena zeppa di cartine stradali (gratis), irresistibile per gli amanti del genere.
Padiglione 7
Dove il profumo di griglia è intenso. C'è l'American Village, una specie di saloon da film western. Bud Spencer qui sarebbe a suo agio, a giocarsela a salcicce e birra. Grandi tavolate. Altre auto americane.
Angolo romantico al Vespa Club Italia. Da non perdere l'esposizione di Vespe vintage, a occhio una trentina: da una impeccabile 125 "a bacchetta" degli Anni 50 alla Primavera truccata, passando per un 200 Rally modificato in stile "mod". Curiosi Apecar. In vendita un risciò Ape tipo taxi indiano, tutto cromato, luccicante nuovo di pacca a 6800 euro.
Sempre al sette, un recinto con una cinquantina di moto in vendita. KTM EXC Enduro 200 del 2004, Bimota DB5, MV Agusta F4 750 a 5500 euro, BMW R 1220 GS a 9900, ce ne sono altre 46… un mega salone dell'usato. Stacchi l'assegno e via.
Poi strani tipi guerrafondai con vestiti mimetici che si sparano pallini di gomma: ecco la zona Softair. Ognuno si diverte come gli pare. Al Bike Expo c'è proprio tutto, è un piccolo grande mondo. Intanto fuori è diventato buio e mi pento di non aver preso un pernotto.
Qui inizia la Fiera di Verona per i motociclisti "normali". Stand principali Honda e Kawasaki, tutta la gamma esposta. Mi dirigo a una specie di megastore spuntato in mezzo al padiglione: tute in pelle, giacche da turismo, caschi. Prezzi stracciati: giubbotto Xyz da 199 euro prezzo barrato 129 euro. Pieno zeppo di roba. Coda all'ingresso, all'uscita e alle casse. Due corsie come al supermercato. Questo è Valeri Moto, ma ce ne sono tanti altri. Come al salone di Birmingham, una specie di mercatone dove i motociclisti fanno affari ed escono felici.
Stand Motorquality: c'è anche l'auto by Arlen Ness, studiata insieme a Peugeot. La strana coppia. Al padiglione 4 non posso non citare lo stand di Dueruote. Certo, ci siamo anche noi!
Padiglione 5
Ducati. Per chi non ha visto le novità a Milano, l'occasione è ghiotta. Non lontano, aperitivi a manetta al Desmo Owners Club. Pane, salame, patatine, vien voglia di birretta. Al club Triumphche passione mettono fregola: evidenti i sintomi della scramblermania dilagante per tutto l'Expo. Esco all'aria aperta. Questo 18 gennaio è un inaspettato e ribelle pezzetto di primavera. Viene anche voglia di provare le moto. Bene, c'è l'area "Demo Ride ". Intanto, intanto sento un ronzio di 2 tempi, una nuvola blu all'orizzonte mi richiama: tronchi, sassi e whoops, come all'Enduro indoor. E poi stuntmen e show di tutti i tipi, compreso Nicola L'Impennatore. Qui si fa sul serio.
Padiglione 6
Stand ufficiali Suzuki, Yamaha e Bimota. Ma a stregarmi è una BMW R 80 G/S prima serie rivisitata con gusto. Sellona e parafango da regolarità Anni 70, poco altro. La vorrei in box. Siamo da Fabris moto. C'è anche una Honda CB 500 Four con sella clubman, quattro in uno, pedane arretrate e mezzi manubri. Per il resto è tutta originale. Elegantissima moto da rapina. Nostalgia canaglia.
Peugeot Scooters. So che ci sono delle novità, ma mi rimane più impressa la bionda sul Satelis 300i con una tutina in stile Eva Kant. Fortunello il Diabolik…
"Carronas moto Especial – ignoranza costruttiva". Così letteralmente dice il cartello. Qui fanno special. Forse sono spagnoli. Interessante, comunque.
Ancora al 6 c'è una sfilza di enti del turismo, agenzie viaggi, venditori di avventura. Se siete zingari dentro, questo è il posto giusto. Tra tutti mi piace lo stand di De Petri Adventure (sabbia, elicottero stile Dakar, Unimog… un ritaglio di deserto tunisino rinchiuso in fiera!). "Itinerari & Hotel" è invece una bancarella piena zeppa di cartine stradali (gratis), irresistibile per gli amanti del genere.
Padiglione 7
Dove il profumo di griglia è intenso. C'è l'American Village, una specie di saloon da film western. Bud Spencer qui sarebbe a suo agio, a giocarsela a salcicce e birra. Grandi tavolate. Altre auto americane.
Angolo romantico al Vespa Club Italia. Da non perdere l'esposizione di Vespe vintage, a occhio una trentina: da una impeccabile 125 "a bacchetta" degli Anni 50 alla Primavera truccata, passando per un 200 Rally modificato in stile "mod". Curiosi Apecar. In vendita un risciò Ape tipo taxi indiano, tutto cromato, luccicante nuovo di pacca a 6800 euro.
Sempre al sette, un recinto con una cinquantina di moto in vendita. KTM EXC Enduro 200 del 2004, Bimota DB5, MV Agusta F4 750 a 5500 euro, BMW R 1220 GS a 9900, ce ne sono altre 46… un mega salone dell'usato. Stacchi l'assegno e via.
Poi strani tipi guerrafondai con vestiti mimetici che si sparano pallini di gomma: ecco la zona Softair. Ognuno si diverte come gli pare. Al Bike Expo c'è proprio tutto, è un piccolo grande mondo. Intanto fuori è diventato buio e mi pento di non aver preso un pernotto.
Motor Bike Expo: a zonzo per gli stand
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