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Moto & Scooter
Suzuki Intruder C1500T
il 03/10/2012 in Moto & Scooter
Un po' come il Rock 'n' Roll, anche il custom non muore mai. In realtà la Suzuki Intruder C1500T - presentata qualche mese fa a a Colonia - è una cruiser, una viaggiatrice secondo lo stile yankee e in questa versione che affianca quelle motorizzate con i twin da 800 e 1800 cc l'idea del viaggio sulle high way americane è ancora più presente. Da oggi nelle concessionarie a 13.600 euro
La Suzuki a Colonia ha rilanciato l'Intruder. E ha scelto di equipaggiare la sua cruiser con un nuovo motore: il bicilindrico a V longitudinale stretto. Un twin totalmente nuovo, come dichiarano i dati tecnici appena pubblicati. Si tratta di un mix tra stile antico e tecnologia moderna che rappresenta l'essenza delle interpretazioni made in Japan delle moto americane. Nonostante l'alettatura dei cilindri piuttosto ampia, il raffreddamento è a liquido, una scelta ormai obbligata per mantenere prestazioni, emissioni e rumorosità a livelli accettabili anche con un motore a corsa lunga come questo.
Le testate sono a quattro valvole con due alberi a camme in testa e doppie candele per cilindro: in questo modo si sfrutta al massimo la spinta dei gas che bruciano completamente mentre i pistoni, dotati di riporto che migliora la scorrevolezza e gli scambi termici, corrono nelle lunghe canne dei cilindri, trattate superficialmente con il brevettato riporto SCEM. L'acronimo che in italiano fa un po' ridere, significa Suzuki Composite Electrochemical Material ed è utilizzato fin dai tempi delle prime GSX-R raffreddate ad aria e olio.
Le testate sono a quattro valvole con due alberi a camme in testa e doppie candele per cilindro: in questo modo si sfrutta al massimo la spinta dei gas che bruciano completamente mentre i pistoni, dotati di riporto che migliora la scorrevolezza e gli scambi termici, corrono nelle lunghe canne dei cilindri, trattate superficialmente con il brevettato riporto SCEM. L'acronimo che in italiano fa un po' ridere, significa Suzuki Composite Electrochemical Material ed è utilizzato fin dai tempi delle prime GSX-R raffreddate ad aria e olio.
La tecnologia proveniente dalle sportive di Hamamatsu è presente anche nella frizione, dotata di antisaltellamento con sistema a rampe: in scalata si evita che la resistenza dei pistoni porti al bloccaggio della ruota posteriore da ben 200 mm di sezione, in accelerazione le rampe serrano i dischi, riducendo il carico delle molle del mozzetto e quindi lo sforzo alla leva.
La novità non finiscono qua, scopriamole!
La novità non finiscono qua, scopriamole!
Il telaio in tubi di acciaio sembra rigido posteriormente dato che la sospensione è abilmente occultata. Il braccio della trasmissione cardanica è invece a vista, a garanzia di una manutenzione ridotta e di dolcezza di risposta all'acceleratore.
Gli apri-chiudi sono gestiti dal sistema di alimentazione ad iniezione elettronica con doppie farfalle in serie, le prime comandate dal pilota, le seconde motorizzate e gestite dalla centralina elettronica a 32 bit. Altri dettagli "techno" sono la strumentazione completa, inusuale per una moto di questo tipo, il parabrezza ampio la cui forma è scaturita da lunghi test dinamici e le valigie rigide laterali, progettate contemporaneamente alla moto per integrarsi al massimo con la linea.
Si possono sportare utilizzando la chiave di contatto che apre anche uno sportello utile per riporre piccoli oggetti nelle brevi soste.
Infine la livrea total-mat black utilizzata per questa muscle cruiser nata in Oriente è perfetta per affrontare da vera cattiva da strada è perfetta per affrontare i lunghi rettilinei delle strade americane.
Suzuki Intruder C1500T
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