Kawasaki Ninja 300: più affilata

La naturale evoluzione della 250, nata nel 2008, cede il passo alla nuova versione che arriverà a dicembre di quest'anno. Il prezzo dovrebbe attestarsi sui 5000 euro

A differenza della sua progenitrice, questa 300 cc mostra i lineamenti tipici delle sorelle maggiori della casa di Akashi dell'ultima generazione, puntando a trasmettere il "Ninja style" al pubblico giovane e alle quote rosa. Forte dei dati di vendita del modello attuale, che registrano ben 13600 moto vendute in Europa.

La base del telaio è mutuata dalla 250, ma beneficia di un rinforzo nella parte alta per ottenere una maggiore rigidità. Anche il basamento del motore è lo stesso della versione precedente, al quale però sono stati abbinati cilindri e pistoni di diverso diametro, oltre ad un'inedita frizione antisaltellamento d'ispirazione racing. Il nuovo propulsore sfoggia quindi una potenza dichiarata di 39 cavalli contro i 33 del passato. Completamente nuova la strumentazione (vedi gallery), che ora abbina un contagiri analogico sportivo ad uno strumento multifunzione digitale. Numerosi gli optional disponibili tra i quali spicca l'ABS. La Ninja 300 sarà disponibile nelle colorazioni verde e nera.

L'abbiamo provata sulle strade di Francoforte. Ecco le nostre prime impressioni

Misto il percorso per questa prima presa di contatto: città, colline ed autostrada. Una varietà di condizioni d'uso, dove la Ninja 300, si è comportata in maniera eccellente. In città, il suo peso piuma, il motore bicilindrico e le dimensioni ridotte, ne fanno un mezzo ideale per disimpegnarsi con la massima disinvoltura nel traffico. Inoltre Kawasaki ha adottato, per la prima volta, un inedito sistema brevettato di convogliamento verso il basso del calore generato dal motore, che aumenta decisamente il confort del pilota.

Sulle autostrade tedesche, dove i limite di velocità sono assenti, abbiamo visto una velocità indicata di ben 181 km orari, ma la baby Ninja non si è minimamente scomposta. Dando però il meglio in collina, dove si è dimostrata agile e veloce nei tornanti stretti e nelle "esse" lente. Piuttosto neutro e amichevole il comportamento della ciclistica. Mentre il freno anteriore deve essere tirato parecchio per ottenere una buona decelerazione, meglio se usato in coppia con quello posteriore. Infine il motore spinge con fluidità già dai bassi regimi, ma se si vuole guidare con una certa "allegria", occorre tenerlo sopra agli 8000 giri. Interessante ed efficace la speciale frizione FCC, nella quale interviene l'antisaltellamento in maniera egregia e molto morbida al comando della leva.

La prova completa la troverete sul numeo di DueRuote di ottobre, tra pochi giorni in edicola.