Moto & Scooter
A spasso con le novità Headbanger
Una giornata per conoscere e capire le moto dell'atelier milanese: fatte a mano una a una, personalizzabili come si vuole. Abbiamo provato la cattivissima Woodstock Boogie in versione bobber
Comunque, qui alla presentazione delle novità del marchio tenutasi in Franciacorta (nei pressi della factory Headbanger di Rovato, BS), l'entusiasmo dei giornalisti e dello staff è palpabile e di fronte alla serena determinazione di Sandi e al pragmatismo e all'esperienza del suo socio, Luciano Andreoli, viene difficile essere d'accordo sul fatto che la Headbanger sia una pazzia, almeno non nel senso negativo del termine.
Del resto, gli importatori del brand italiano si stanno moltiplicando e le moto di Sandi e Andreoli già circolano, oltre che in Italia, in Francia, in Russia, in Slovenia, in Turchia, negli Emirati Arabi… I biker duri e puri hanno, oggi, una scelta in più.
Le novità di Headbanger per il 2012 sono due: la Summertime e la Woodstock Boogie. Quest'ultima è disponibile in due versioni diversissime tra loro: la prima è la standard, con serbatoio "peanut" (tipo quello delle Harley Sportster, per intenderci) da nove litri e altissimo manubrio "ape hanger", la seconda è la Bobber, con manubrio basso e largo "beach bar", ampio serbatoio da 18 litri e pneumatico anteriore di larga sezione.
La Summertime ha grafiche "powerflower" decisamente hippie, cerchio anteriore da 19" e gomma posteriore stretta (soli 130 mm). Sia la Summertime sia la Woodstock Boogie montano telaio di tipo Softail, cioè con ammortizzatori orizzontali e non in vista. I motori (che sono bicilindrici a V di 45° marcati S&S per tutta la gamma Headbanger) sono entrambi 1530 cc (93 cubic inches), di tipo Panhead per la Woodstock Boogie e Knucklehead per la Summertime. I prezzi partono da 29.700 euro per la Summertime e da 27.900 per la Woodstock Boogie.
Ma le possibilità di personalizzazione sono assolute e riguardano tutta la gamma, "Sono moto à la carte – spiega Giorgio Sandi – nel senso che per noi è bellissimo esaudire il sogno degli appassionati che vogliono costruirsi una moto unica. Per ognuno dei nostri modelli si può scegliere il tipo di manubrio, di telaio, di serbatoio, di verniciatura, di pedali…. È come andare da un sarto e farsi fare il vestito su misura".
In effetti la formula funziona anche dal punto di vista normativo, visto che a libretto ogni moto contempla molte possibilità diverse, ad esempio per quanto concerne le misure dei cerchi e delle gomme.
Durante la giornata di presentazione a Franciacorta abbiamo avuto modo di guidare soprattutto la Woodstock Boogie in versione bobber, secondo noi la più affascinante ed esteticamente riuscita delle novità Headbanger.
Difficile giudicare una moto del genere secondo gli stessi canoni con cui approcciamo una moto "moderna". Le Headbanger, come detto, nascono per appagare gli appassionatissimi di questo settore e naturalmente la Woodstock Boogie non fa eccezione.
Avete mai provato a guidare una moto priva di parafango anteriore, per di più indossando un casco aperto? Se non l'aveste fatto, vi consigliamo di indossare quanto meno occhiali di grandi dimensioni, visto che vi ritroverete sistematicamente in faccia sabbia, acqua e terra. Comunque la "Boogie" è un vero bobber, di quelli di una volta: per cui la seduta è arretrata e per raggiungere il basso manubrio occorre protendersi in avanti, distendere le braccia. Ci si ritrova così a guidare in una posizione non certo turistica ma sicuramente "maschia", ingrugnita. Il suono dello scarico 2-in-1 è esattamente come la moto: basso, "grosso", aggressivo.
Alla guida, però, non ci si deve aspettare un motore particolarmente cattivo: il 93 c.i. S&S "Panhead", che sull'esemplare in prova ha mostrato qualche incertezza nel tenere il minimo, è sì molto corposo ma anche altrettanto morbido nella risposta. Del resto, è ovvio che la Boogie (come tutte le Headbanger) non è nata per correre e in quest'ottica s'inquadra la luce a terra veramente modesta: basta una rotonda presa "allegramente" per strisciare a terra le pedane. Molto efficienti, confortevoli ma anche comunicative le sospensioni che, unite al bel telaio, regalano un gran gusto anche sul misto: questa moto richiede una guida maschia ma gratifica con precisione e feeling, risultando, sullo sconnesso, meno scomoda rispetto alla maggioranza delle cruiser moderne. Inadeguato invece il freno anteriore: bisogna tirare con grande forza la leva per ottenere una decelerazione appena sufficiente. Sicuramente è un difetto a cui si può in parte rimediare con pastiglie più aggressive ma una moto da oltre 250 kg (in ordine di marcia) dovrebbe avere due dischi e non uno solo, anche a scapito del look.
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