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Renault Twizy: la rivoluzione francese

di Leslie Scazzola il 05/04/2012 in Moto & Scooter

Non è molto più grande di certi maxiscooter, protegge quasi come un'auto e rispetta l'ambiente (grazie al motore elettrico). Due versioni, prezzi da 6.990 euro

Renault Twizy: la rivoluzione francese

Ci sono gli scooter, ci sono le city car e oggi c'è anche lei: la Renault Twizy è un veicolo che punta a ridefinire il concetto di mobilità urbana. Anticonformista e fuori dagli schemi, definisce una categoria a sé stante. La Twizy è stata progettata dalla Renault con l'obiettivo di ritagliarsi un ruolo importante nel settore dei veicoli elettrici, un mondo ancora in gran parte inesplorato: la soluzione è quanto mai innovativa e originale, a cominciare dall'ospitalità "in tandem" offerta al pilota e al passeggero.

Viene proposta in due versioni, una capace di 45 km/h di velocità massima (si può guidare a 14 anni col patentino Am per i ciclomotori) e l'altra in grado di raggiungere gli 80 km/h (patente A2 e 16 anni, oppure patente B).

E ora scopriamo come è fatta!

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Il design ricorda quello di un go-kart, anche se la Twizy è dotata di sospensioni e sterzo automobilistici e ha una struttura deformabile (derivata dall’esperienza di Renault Sport in Formula 1) che protegge dagli urti frontali; la posizione delle ruote, insieme alle barre di rinforzo sulle fiancate, garantisce dagli impatti laterali; la dotazione comprende una cintura di sicurezza per pilota e passeggero. Solo per il guidatore, c’è anche l’airbag, visto che il “secondo” siede dietro.


Il motore è in posizione posteriore, mentre la batteria da 7 kWh sta sotto il sedile del pilota. La ricarica si effettua tramite il cavo che fuoriesce da uno sportello sul muso e previsto di presa standard domestica. Il tempo necessario per “fare il pieno” è di 3,5 ore con un assorbimento di 3 Kw.


Tra le pratiche soluzioni offerte dalla Twizy si segnalano i due scomparti da 10 l ai lati del cruscotto e un vano da 31 l chiuso a chiave sotto il sedile del passeggero. Ribaltandolo, si amplia fino a 55 l.


La cellula protettiva è aperta, senza portiere, ma la Twizy si può personalizzare con una protezione aggiuntiva contro le intemperie, oppure sportelli laterali parzialmente aperti, che si aprono ruotando in avanti. Tra gli optional anche i sensori posteriori per il parcheggio e un kit multimediale con Bluetooth per smartphone, prese USB e jack per i lettori.

La scoperta continua!

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La plancia di comando è di tipo automobilistico, con un cruscotto semplice che indica velocità, autonomia residua e consumo istantaneo di energia. Twizy si avvia con una normale chiave di contatto: tenendo premuto il freno si gestiscono poi le funzioni, ovvero marcia in avanti, indietro e folle. Per salire a bordo il passeggero deve invece spostare in avanti il sedile di guida, poi sedersi e posizionare le gambe ai lati dello stesso. Il risultato, al di là della scarsa accessibilità, è quello di una posizione abbastanza comoda.

Abbiamo potuto testare la Twizy nella versione con motore da 15 kW/20 CV (e velocità massima di 80 km/h) lungo un percorso molto stretto e tortuoso, l’ideale per verificare le capacità di manovra negli spazi più angusti. Le dimensioni ultracompatte (2.320 cm di lunghezza per 1.191 di larghezza) e il ridottissimo raggio di sterzo (3,4 m) consentono alla piccola Renault di intrufolarsi praticamente ovunque, parcheggiando senza problemi anche perpendicolarmente ai marciapiedi. Lo sterzo non è servoassistito per non gravare sulle batterie, e questo lo rende pesante nelle manovre da fermo.

Le prestazioni del motore invece sono una vera rivelazione: l’acceleratore consente di dosare alla perfezione la spinta del motore, aspetto critico in diversi veicoli elettrici che spesso soffrono di un “attacco” piuttosto brusco del propulsore. La coppia è di ben 57 Nm e, come in tutti gli elettrici, è completamente disponibile sin dall’avvio. Complice il peso complessivo contenuto (appena 450 kg in ordine di marcia) la ripresa è brillante e vigorosa, e si raggiungono abbastanza in fretta gli 80 km/h di tachimetro. In realtà bisogna dire che la posizione di guida così bassa amplifica un po’ la sensazione di velocità, ma- una volta verifi cata la buona tenuta di strada - è facile scoprirsi a divertirsi tra le curve, grazie ad una guida neutra e allo sterzo molto preciso. Del resto l’assetto è quasi sportivo, col risultato che consente di muoversi svelti e in sicurezza, ma a discapito di un comfort penalizzato dalle sospensioni piuttosto dure. I quattro dischi freno, infi ne, convincono per modulabilità e potenza, regalando sempre una piacevole sensazione di sicurezza.

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