Quotazione Moto&Scooter

Cerca

Seguici con

ADV

Eicma 2011

Moto & Scooter

Ducati Streetfighter 848: la rinascita

di Leslie Scazzola il 30/09/2011 in Moto & Scooter

Nuovo motore 848 cc, nuova ciclistica e controllo di trazione di serie per una moto che diverte su strada e conquista in pista. Disponibile da novembre a 12.592 euro c.i.m.

Ducati Streetfighter 848: la rinascita
Chiudi
"Una superbike senza carenatura", così è stata definita fino a oggi la Ducati Streetfighter, conosciuta nel 2009 con il propulsore 1098 cc e ancor adesso tra le più sportive ed affilate naked del mercato. Considerazioni che chiunque può fare snocciolando i dati tecnici di questa moto, e che, è inutile nasconderlo, forse hanno raffreddato gli animi di più di un potenziale acquirente, soprattutto se poco interessato all'utilizzo estremo della moto. Bene, da oggi non ci sono più scuse, pertanto se puntate a una sportiva che però conservi il fascino di una naked, una moto radicale nell'impostazione, capace di divertire tra i cordoli ma che non faccia soffrire troppo su strada, la nuova Streetfighter 848 può fare al caso vostro.
Non fate però l'errore di pensare alla nuova nata come a un "downsizing" della 1098 cc, così come sbagliereste a pensare che si tratti di una 848 EVO spogliata delle carenature: la nuova nuda made in Bologna è infatti frutto di un progetto nuovo, una moto creata ad hoc per venire incontro ad esigenze diverse in fatto di sportività, look e sfruttabilità su strada. Un modello che punta a conquistare un largo consenso tra gli appassionati, anche non necessariamente ducatisti "puri", e che per fare questo mette in campo un propulsore più trattabile del precedente di pari cilindrata ma soprattutto doti di guida che conquistano a 360°. Non a caso è proprio la 848 che oggi diventa la chiave d'accesso al mondo Streetfighter, e che sostituisce la versione 1098 "base" per affiancarla più estrema 1098 "S".
Ducati Streetfighter 848: la rinascita
Il motore bicilindrico 848 cc conferma l'architettura classica del Testastretta, ma viene introdotto un nuovo angolo di incrocio delle valvole che, rispetto all'ultima evoluzione della sportiva 848 (la EVO) è ridotto da 37° a soli 11°. Questa modifica, già introdotta sulla Multistrada 1200, garantisce secondo i tecnici una migliore regolarità di funzionamento ai medi regimi al prezzo di una curva di potenza leggermente meno appuntita, oltre ad una riduzione dei consumi. 132 CV è la potenza dichiarata a 10.000 giri, con una coppia di ben 9.5 kgm a 9.500 giri.
Anche l'elettronica gioca un ruolo importante, tanto che la nuova Streetfighter 848 viene presentata di serie con il sistema DTC (Ducati Traction Control), regolabile su otto livelli, fino a ieri esclusiva delle più specialistiche versioni "S". Non un semplice gadget, ma un dispositivo di sicurezza che può aiutare su strada oltre nell'uso in pista. A proposito di sicurezza, dispiace che sulla Streetfighter 848 non sia previsto, nemmeno come optional, il sistema ABS.
La ciclistica rappresenta l'altra grande novità di questa moto: il telaio è di fatto simile a quello della 1098, ma il cannotto di sterzo è stato riposizionato (ora è più avanzato) e vanta un angolo più chiuso (24,5° contro i 25,6° della "sorellona"): conseguentemente, l'avancorsa scende da 114 a 103 mm. Queste modifiche, insieme al nuovo forcellone, portano l'interasse a 1.475 mm, un valore identico a quello della "maxi" ma che rende la versione 848 più maneggevole e facile da condurre. In una parola, più facile.
Rispetto invece alla sportiva carenata di pari cilindrata, le sospensioni sono nuove, e al posto dell'accoppiata Showa, la Streetfighter adotta una forcella Marzocchi da 43 mm e un monoammortizzatore Sachs, entrambi completamente regolabili. Trova conferma invece l'impianto frenante, che all'anteriore vede due dischi Brembo a 320 con pinze di tipo radiale a 4 pistonicini.
La somma di questi dati fornisce un peso complessivo di 169 kg a secco, un valore che, sulla carta, conferisce alla nuova naked Ducati il record della categoria.
Ducati Streetfighter 848: la rinascita
La posizione del manubrio rialzata (20 mm) e il minor timore reverenziale indotto dal propulsore 848 conferiscono alla nuova Streetfighter un appeal completamente diverso rispetto alla muscolosa ed estrema 1098: il carattere è più amichevole, le reazioni prevedibili in ogni frangente, tanto che su strada la moto risulta facile e piacevole un po' a tutte le andature. Trottando tranquillamente nel traffico è evidente il gran lavoro svolto dai tecnici, visto che il nuovo bicilindrico appare pieno ai bassi regimi oltre che dotato di una spinta poderosa e sfruttabile ai medi.
Cercando il classico "pelo nell'uovo" rimane qualche strappo di trasmissione sotto i 3000 giri, ma ci si abitua velocemente, anche perché la veemenza con cui il motore spinge appena passata questa soglia è tale da far dimenticare tutto il resto. La coppia si irrobustisce sensibilmente a quota 6000 giri, regime oltre il quale fa seguito un allungo decisamente grintoso che si arresta solo contro il muro invalicabile del limitatore, posto a circa 11.300 giri.
Quel che però stupisce davvero della nuova Ducati è la ciclistica: precisione millimetrica, maneggevolezza e rapidità di esecuzione dei comandi sono caratteristiche che si sposano con una impagabile stabilità anche alle inclinazioni più elevate in pista, oltre a una confidenza che permette di spingere fin a subito non appena varcati i cancelli di un autodromo.
Il nuovissimo impianto di Modena, vero e proprio toboga di 2 km inaugurato dalle moto proprio in questa occasione, ci ha fatto scoprire infatti una Streetfigheter comunicativa e sincera, con solo il limite causato da pedane poggiapiedi troppo basse per assecondare le capacità della ciclistica. Un plauso va ai pneumatici Pirelli, soprattutto all'atipico 180/60 al posteriore: sia nella versione Rosso Corsa di primo equipaggiamento (che abbiamo testato su strada) che in quella Supercorsa SC2 utilizzata in circuito, abbiamo scoperto una gomma che garantisce elevata maneggevolezza ma anche un'impronta a terra degna di pneumatici di maggior sezione, il tutto con un grip che non ha mai mostrato il vero limite. Anche le sospensioni hanno convinto appieno: tendenzialmente rigide, con piccoli aggiustamenti hanno assecondato ogni velleità in circuito, mentre su strada si sono dimostrate capaci di assorbire anche le sollecitazioni più gravose in maniera concreta ma mai troppo brusca. In tema di guida stradale abbiamo invece accusato l'elevato calore emanato dal cilindro posteriore e un leggero indolenzimento dei polsi dopo un tragitto di montagna composto da 90 chilometri di curve. Comunque nulla di grave, e soprattutto perfettamente in linea con la sportività della moto, sulla falsariga della posizione "da fachiro" che dovrà sopportare l'eventuale passeggero.
Un'ultima considerazione riguarda il prezzo: 12.790 euro non sono pochi, anche se la Streetfighter 848 offre un'elettronica sofisticata, componentistica di valore e una qualità costruttiva sopra la media, unitamente a doti dinamiche capaci davvero di soddisfare anche gli utenti più smaliziati. Inoltre il confronto non va fatto con altre medie cilindrate del settore, bensì con le maxi, visto che per prestazioni e doti dinamiche la nuova Ducati ha nel mirino proprio queste ultime. Se queste "giustificazioni" vi sembrano valide non vi resta che scegliere tra i tre clori disponibili, giallo, nero e rosso.
Ducati Streetfighter 848: la rinascita
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV