Moto & Scooter
Aprilia Dorsoduro 1200
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Breve ma intensa presa di contatto con la nuova maxi motard veneta che sfodera un propulsore super e un'elettronica sofisticata imperniata su un ride by wire prossimo alla perfezione. Disponibile da ottobre a un prezzo di 11.700 euro c.i.m.
Un paio di settimane fa è stata presentata in anteprima a Milano. Ora ve la mostriamo nel suo habitat naturale, la strada. Testata in anteprima nei dintorni di Noale, su un tortuoso misto di montagna, l'Aprilia Dorsoduro 1200 ha mostrato che tutte le rimarchevoli caratteristiche evidenziate dalla scheda tecnica sono una concreta (e appagante) realtà.
Forme, linea, componentistica, tutto nella nuova maxi naked veneta è un richiamo all'omonima gemella di 750 cc. Quindi nulla di nuovo? Non proprio, visto che il motore di 1200 cc è una prima assoluta per la casa veneta. Il bicilindrico a V di 90° debutta alla grande su questa maxi motard ma avrà sicuramente un florido futuro su altri modelli, probabilmente una maxi enduro e una naked.
Forme, linea, componentistica, tutto nella nuova maxi naked veneta è un richiamo all'omonima gemella di 750 cc. Quindi nulla di nuovo? Non proprio, visto che il motore di 1200 cc è una prima assoluta per la casa veneta. Il bicilindrico a V di 90° debutta alla grande su questa maxi motard ma avrà sicuramente un florido futuro su altri modelli, probabilmente una maxi enduro e una naked.
Fascino da motard, guida da naked, prestazioni da sportiva. Per scoprirla guarda la gallery e il video!
Di sicuro, intanto, c'è questa moto che per caratteristiche dinamiche si inserisce più nel segmento delle nude che in quello motard. Inedite le quote ciclistiche che, rispetto alla 750, son state riviste per gestire il notevole incremento di potenza: l'angolo del cannotto di sterzo è ora più aperto, l'avancorsa e l'interasse sono stati maggiorati. Il risultato è una grande stabilità in curva, tanta precisione in inserimento ed efficacia nei cambi di direzione in cui si dimostra molto rigorosa.
Di buon livello la maneggevolezza anche se rispetto alla 750 in Aprilia si è fatto un passo indietro: un sacrificio necessario per poter gestire in tranquillità la grande potenza del nuovo twin. Nelle curve in sequenza occorre forzare di più sul manubrio e anticipare la traiettoria: nulla di impossibile, comunque, visto che la Dorsoduro 1200 si lascia guidare con estrema naturalezza e piacere. A patto ovviamente di adottare una guida pulita, limitare le derapate in ingresso di curva e non esagerare col gas in uscita.
Di buon livello la maneggevolezza anche se rispetto alla 750 in Aprilia si è fatto un passo indietro: un sacrificio necessario per poter gestire in tranquillità la grande potenza del nuovo twin. Nelle curve in sequenza occorre forzare di più sul manubrio e anticipare la traiettoria: nulla di impossibile, comunque, visto che la Dorsoduro 1200 si lascia guidare con estrema naturalezza e piacere. A patto ovviamente di adottare una guida pulita, limitare le derapate in ingresso di curva e non esagerare col gas in uscita.
Il bicilindrico a V di 90° è un motore riuscito sotto tutti i punti di vista. Basti pensare che permette di scendere fino a 2000 giri in sesta e spalancare il gas senza rifiuti: dai 3000 ai 7500 la coppia del bicilindrico è notevole, ma è solo superato questo limite – fino al limitatore posto a 9800 giri – che regala cattiveria e prestazioni davvero super.
Da segnalare il funzionamento egregio del ride by wire, di derivazione RSV4, ormai giunto ad un livello di sviluppo pari a quello di un sistema tradizionale meccanico: nei chiudi-apri così come alle minime aperture della farfalla il feeling è totale. E questo non è poco considerata l'esuberanza del propulsore. Esuberanza che può essere in qualche modo "controllata" dalle tre mappe selezionabili: la "Rain", la "Touring" (che diluisce la coppia nella primissima fase di apertura del gas per poi dare tutto nella successiva) e la "Sport", cattiva quanto basta per appagare anche i più smaliziati.
Se ciclistica e motore sono all'altezza delle aspettative, non è da meno l'impianto frenante: il doppio disco anteriore, potente e modulabile, si abbina alla perfezione a quello posteriore che permette di gestire finemente anche i più azzardati ingressi in curva con la moto di traverso. Ma la Dorsoduro 1200 sarà disponibile anche con ABS e controllo di Trazione regolabile su 3 livelli di intervento.
Da segnalare il funzionamento egregio del ride by wire, di derivazione RSV4, ormai giunto ad un livello di sviluppo pari a quello di un sistema tradizionale meccanico: nei chiudi-apri così come alle minime aperture della farfalla il feeling è totale. E questo non è poco considerata l'esuberanza del propulsore. Esuberanza che può essere in qualche modo "controllata" dalle tre mappe selezionabili: la "Rain", la "Touring" (che diluisce la coppia nella primissima fase di apertura del gas per poi dare tutto nella successiva) e la "Sport", cattiva quanto basta per appagare anche i più smaliziati.
Se ciclistica e motore sono all'altezza delle aspettative, non è da meno l'impianto frenante: il doppio disco anteriore, potente e modulabile, si abbina alla perfezione a quello posteriore che permette di gestire finemente anche i più azzardati ingressi in curva con la moto di traverso. Ma la Dorsoduro 1200 sarà disponibile anche con ABS e controllo di Trazione regolabile su 3 livelli di intervento.
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