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Salone di Pechino 2010
Moto & Scooter
Le proposte del Salone
di Luigi Bianchi
il 15/06/2010 in Moto & Scooter
Milioni di pezzi, tecnologia in costante aumento, conquista del mercato globale… Sono queste le parole d'ordine dell'industria cinese, che già da oggi è pronta per il suo "grande balzo in avanti"
La produzione 2010 di moto e scooter si prevede che supererà i 30 milioni di unità, in gran parte destinati al mercato interno e, solo per una quota, destinate all'esportazione in altri paesi del far east e in Africa.
Si tratta quindi, ancora oggi, di una produzione di taglio più che altro utilitario, destinata alla prima motorizzazione soprattutto delle aree rurali.
Sono questi i motivi per cui l'attuale produzione non è adatta ad un'esportazione sui nostri mercati, e non certo per la mancanza di tecnologia o per una qualità troppo bassa.
Si tratta quindi, ancora oggi, di una produzione di taglio più che altro utilitario, destinata alla prima motorizzazione soprattutto delle aree rurali.
Sono questi i motivi per cui l'attuale produzione non è adatta ad un'esportazione sui nostri mercati, e non certo per la mancanza di tecnologia o per una qualità troppo bassa.
Non dimentichiamo, infatti, che in Cina sono presenti con aziende produttrici locali Honda, Yamaha e Suzuki e che sarebbe assolutamente facile per loro mettere in produzione modelli di fascia media tipo, per intenderci, naked o custom di 600/800cc.
Altra considerazione riguarda poi le dimensioni del mercato europeo, probabilmente troppo ridotte nel suo complesso per essere appetibili per un'industria abituata a ragionare su numeri enormemente più grandi.
Quindi non ritengo che ci sia da aspettarsi, per ora, un'invasione di moto e scooter cinesi sui nostri mercati, se non per segmenti tipo quelli dei piccoli scooter e dei ciclomotori di 50-100 cc.
Una prospettiva diversa potrebbe aprirsi se le autorità liberalizzeranno la circolazione anche delle medie cilindrate e se, di conseguenza, le industrie locali introdurranno modelli completamente nuovi in questi segmenti di prodotto.
In questo caso, vista anche la tendenza sul nostro mercato a orientarsi verso scooter e soprattutto moto di cilindrata e costi più contenuti rispetto al passato, una produzione cinese "low cost" potrebbe diventare interessante anche per l'esportazione verso l'Occidente.
Altra considerazione riguarda poi le dimensioni del mercato europeo, probabilmente troppo ridotte nel suo complesso per essere appetibili per un'industria abituata a ragionare su numeri enormemente più grandi.
Quindi non ritengo che ci sia da aspettarsi, per ora, un'invasione di moto e scooter cinesi sui nostri mercati, se non per segmenti tipo quelli dei piccoli scooter e dei ciclomotori di 50-100 cc.
Una prospettiva diversa potrebbe aprirsi se le autorità liberalizzeranno la circolazione anche delle medie cilindrate e se, di conseguenza, le industrie locali introdurranno modelli completamente nuovi in questi segmenti di prodotto.
In questo caso, vista anche la tendenza sul nostro mercato a orientarsi verso scooter e soprattutto moto di cilindrata e costi più contenuti rispetto al passato, una produzione cinese "low cost" potrebbe diventare interessante anche per l'esportazione verso l'Occidente.
Ben diverso è invece il discorso per quanto riguarda la componentistica e l'abbigliamento, soprattutto i caschi.
In questo campo la concorrenza cinese è già fortissima, soprattutto per i prezzi che riescono a praticare e che rendono la nostra produzione del tutto poco concorrenziale.
Considerando che sia la componentistica moto sia i caschi non sono certo prodotti hi-tech, resistere o invertire questa tendenza sarà, più che difficile, impossibile.
In più, va anche tenuto presente che prodotti di questo tipo non arrivano solo dalla Cina, ma vengono realizzati un po' in tutto il far east, dal Vietnam alla Malesia.
In questo campo la concorrenza cinese è già fortissima, soprattutto per i prezzi che riescono a praticare e che rendono la nostra produzione del tutto poco concorrenziale.
Considerando che sia la componentistica moto sia i caschi non sono certo prodotti hi-tech, resistere o invertire questa tendenza sarà, più che difficile, impossibile.
In più, va anche tenuto presente che prodotti di questo tipo non arrivano solo dalla Cina, ma vengono realizzati un po' in tutto il far east, dal Vietnam alla Malesia.
Le proposte del Salone
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