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Salone di Pechino 2010
Moto & Scooter
Italiani e cinesi
di Luigi Bianchi
il 15/06/2010 in Moto & Scooter
Gli imprenditori del nostro paese sono già stabilmente insediati nel gigante asiatico. Per entrambi è una grande opportunitàdi interscambio e iniziative come Eicma Cina servono ad aprire la via
Italiani e cinesi
La partecipazione delle aziende italiane a Eicma Cina, per questa prima edizione è stata necessariamente ridotta, soprattutto a causa dei tempi davvero stretti intercorsi tra la definizione della manifestazione e il suo debutto.
Però, chi ha partecipato ne è rimasto molto soddisfatto, soprattutto per la possibilità di toccare con mano e finalmente conoscere in prima persona una realtà di cui si parla molto ma che, in realtà, non si conosce più di tanto.
Per quanto riguarda le moto la realtà più consolidata è certamente quella di Ducati che, da tempo, ha aperto una filiale a Shangai. Poi Piaggio ha una produzione in loco e, non dimentichiamolo, da qualche anno Benelli è completamente di proprietà cinese.
Però, chi ha partecipato ne è rimasto molto soddisfatto, soprattutto per la possibilità di toccare con mano e finalmente conoscere in prima persona una realtà di cui si parla molto ma che, in realtà, non si conosce più di tanto.
Per quanto riguarda le moto la realtà più consolidata è certamente quella di Ducati che, da tempo, ha aperto una filiale a Shangai. Poi Piaggio ha una produzione in loco e, non dimentichiamolo, da qualche anno Benelli è completamente di proprietà cinese.
Rapporti ormai consolidati ci sono poi per la componentistica e per i caschi.
Ma la domanda che un po' tutti si ponevano era quella di capire in che modo la Cina possa rappresentare un'opportunità e non sia solo un temibile concorrente per la quantità e i costi concorrenziali dei suoi prodotti.
Le risposte non sono certo facili o scontate, ma ritengo che il primo passo per indagare in questa direzione sia proprio quello approfondire la conoscenza della realtà locale, per coglierne i punti deboli e i punti di forza, per capire i rischi che comporta o per individuare le opportunità che può offrire.
Le risposte non sono certo facili o scontate, ma ritengo che il primo passo per indagare in questa direzione sia proprio quello approfondire la conoscenza della realtà locale, per coglierne i punti deboli e i punti di forza, per capire i rischi che comporta o per individuare le opportunità che può offrire.
Certo è che il made in Italy gode di un'immagine fortissima, sinonimo di qualità, design, eleganza: un primato da difendere e rinforzare a tutti i costi.
D'altronde, è difficile dimenticare che una delle società più di successo a livello mondiale, la Apple, ha negli Stati Uniti i suoi centri di ricerca e progettazione, il marketing, la finanza, la comunicazione e la commercializzazione ma, per quanto riguarda la realizzazione fisica dei suoi prodotti, da anni sono tutti e integralmente made in Cina.
D'altronde, è difficile dimenticare che una delle società più di successo a livello mondiale, la Apple, ha negli Stati Uniti i suoi centri di ricerca e progettazione, il marketing, la finanza, la comunicazione e la commercializzazione ma, per quanto riguarda la realizzazione fisica dei suoi prodotti, da anni sono tutti e integralmente made in Cina.
Italiani e cinesi
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