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Moto & Scooter
Verlicchi: joint venture con gli indiani
il 01/04/2010 in Moto & Scooter
L'azienda bolognese allarga i suoi orizzonti e guarda in modo propositivo i mercati dell'oriente in grande espansione
Il mercato interno è in crisi, il Far East no. O almeno, molto meno. Per questo la Verlicchi, azienda leader nei telai per moto, ha volto il suo sguardo fuori dai propri confini nazionali.
Pronti via, dal quartier generale della società arriva la notizia di due importanti commesse per il 2010, una da parte di Honda – telai per scooter -, l'altra da Isringhausen per la quale realizzerà 120 mila strutture per i sedili del furgone Fiat Ducato.
Ad aprile, inoltre, verrà inaugurato lo stabilimento di Hosur della Verlicchi Hema Automotive, joint venture con la produttrice di componentistica per due ruote indiana Hema Engineering Industries Ltd.
A questo si aggiunge che il Gruppo Verlicchi realizzerà nello stabilimento di Bologna telai per il mercato cinese mentre case come Ducati, BMW, HM e Husqvarna hanno confermato la proprio legame con l'azienda italiana.
Pronti via, dal quartier generale della società arriva la notizia di due importanti commesse per il 2010, una da parte di Honda – telai per scooter -, l'altra da Isringhausen per la quale realizzerà 120 mila strutture per i sedili del furgone Fiat Ducato.
Ad aprile, inoltre, verrà inaugurato lo stabilimento di Hosur della Verlicchi Hema Automotive, joint venture con la produttrice di componentistica per due ruote indiana Hema Engineering Industries Ltd.
A questo si aggiunge che il Gruppo Verlicchi realizzerà nello stabilimento di Bologna telai per il mercato cinese mentre case come Ducati, BMW, HM e Husqvarna hanno confermato la proprio legame con l'azienda italiana.
Nella sola sede bolognese i telai prodotti nel 2010 saranno ben 70mila. Come ha dichiarato Alessandro Verlicchi: "Nel 2009 la nostra clientela ha subito un calo medio del 30%. Noi abbiamo saputo arginare l'effetto domino, limitando le perdite a quota 12% grazie al sostegno e al supporto attivo di sindacati e maestranze, salvaguardando così risorse umane, finanziarie e know-how per essere pronti a cogliere la ripresa…".
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