Moto & Scooter
Kymco Downtown 300i
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La concorrenza non dormirà sonni tranquilli, il nuovo maxiscooter taiwanese ha ben poco da invidiare ai rivali Jap e italiani: il prezzo è concorrenziale e la componentistica di ottimo livello
Per capire cosa rappresenti il nuovo Downtown 300 per la Kymco e quale grande lavoro ci sia dietro a questo progetto, basta fare una semplice prova: andate nel più vicino concessionario e montate in sella. Dopo pochi secondi, la vostra espressione cambierà. Lo guarderete e riguarderete, per capire se davvero si tratti di un Kymco e non di uno scooter della blasonata concorrenza giapponese. Ottime finiture, materiali robusti e piacevoli al tatto, design accattivante, cura dei dettagli. Non che la Kymco non abbia mai considerato questi aspetti, ma è innegabile che fino ad oggi il virtuosismo estetico e la cura dei dettagli siano stati spesso "immolati" sull'altare del risparmio.
Chi comprava un Kymco era disposto a chiudere un occhio su questo aspetto pur di tenersi in tasca qualche soldino.
Ora non sarà più così.
Insomma, il Downtown è uno scooter interessante non solo per il prezzo, ma anche per la qualità costruttiva.
Chi comprava un Kymco era disposto a chiudere un occhio su questo aspetto pur di tenersi in tasca qualche soldino.
Ora non sarà più così.
Insomma, il Downtown è uno scooter interessante non solo per il prezzo, ma anche per la qualità costruttiva.
Il motore è nuovo, così come la bella carrozzeria, la ciclistica efficiente, la posizione di guida confortevole e alcuni accessori.
Il Downtown non teme rivali nemmeno per la dotazione di serie.
Le leve sono regolabili su quattro posizioni, cosi da adattarsi a tutti, mentre la strumentazione analogico-digitale, molto curata anch'essa, è composta da tre elementi e ben visibile nelle ore notturne, così come in pieno giorno.
Molto accattivante il design dello scudo anteriore, mentre la porzione posteriore è poco slanciata. Il codino però passa un po' in secondo piano, perché l'attenzione viene rapita dallo scudo, caratterizzato da due gruppi ottici con luci di posizioni a led.
Il Downtown offre una grande abitabilità a pilota e passeggero, ma anche un impressionante vano di carico sottosella (dotato di luce di cortesia), in grado di ospitare due caschi integrali, mentre per i piccoli oggetti c'è un vano sulla sinistra dello scudo, all'interno del quale c'è pure la presa a 12 V. Insomma, la Kymco ha pensato davvero a tutto compreso il blocchetto di accensione con sistema "smartlock" ovvero una blindatura meccanica che può essere aperta solo con l'impugnatura in plastica della chiave, dotata di un'estremità sagomata.
Il Downtown non teme rivali nemmeno per la dotazione di serie.
Le leve sono regolabili su quattro posizioni, cosi da adattarsi a tutti, mentre la strumentazione analogico-digitale, molto curata anch'essa, è composta da tre elementi e ben visibile nelle ore notturne, così come in pieno giorno.
Molto accattivante il design dello scudo anteriore, mentre la porzione posteriore è poco slanciata. Il codino però passa un po' in secondo piano, perché l'attenzione viene rapita dallo scudo, caratterizzato da due gruppi ottici con luci di posizioni a led.
Il Downtown offre una grande abitabilità a pilota e passeggero, ma anche un impressionante vano di carico sottosella (dotato di luce di cortesia), in grado di ospitare due caschi integrali, mentre per i piccoli oggetti c'è un vano sulla sinistra dello scudo, all'interno del quale c'è pure la presa a 12 V. Insomma, la Kymco ha pensato davvero a tutto compreso il blocchetto di accensione con sistema "smartlock" ovvero una blindatura meccanica che può essere aperta solo con l'impugnatura in plastica della chiave, dotata di un'estremità sagomata.
Infine i cavalletti: ce ne sono due, quello centrale e quello laterale. Insomma, questa volta la Kymco vuole vincere a mani basse.
Non rimane che dirvi i colori in cui questo scooter è disponibile, che sono quattro: amaranto, argento, bianco e nero.
Infine il prezzo: 4799 quello di lancio, già prontamente abbassato da Kymco. Ora è infatti in vendita a 4399 euro chiavi in mano.
Non rimane che dirvi i colori in cui questo scooter è disponibile, che sono quattro: amaranto, argento, bianco e nero.
Infine il prezzo: 4799 quello di lancio, già prontamente abbassato da Kymco. Ora è infatti in vendita a 4399 euro chiavi in mano.
Come va
Tanto è curato nella meccanica e negli accessori, tanto è piacevole da guidare in ogni condizione.
Nel traffico il Downtown si muove disinvolto, grazie alla seduta bassa e all'angolo di sterzata elevato che consente di girare lo scooter in spazi molto ristretti.
In autostrada si apprezza il comfort, la scarsa turbolenza aerodinamica e la sella molto morbida.
La vera innovazione è il propulsore. E' soprattutto grazie al nuovo monocilindrico se il giudizio complessivo è da lode. Ne abbiamo apprezzato l'ottima ripresa e l'accelerazione, talloni d'Achille, invece, dei motori della vecchia generazione. Per non parlare delle prestazioni assolute.
Il Downtown 300i raggiunge rapidamente la velocità di 130 km/h e anche a velocità sostenuta i consumi non scendono mai sotto i 21-22 km/l. Dopo migliaio di chilometri il propulsore si "slega", rivelandosi ancor più brillante, con una propensione spiccata a girare in alto e buona coppia ai medi regimi.
Un appunto invece va fatto all'ergonomia: la seduta è infatti un po'… strana. Ci spieghiamo meglio: in sella ci si ritrova un po' arretrati, quasi a sprofondare nella seduta, con il manubrio alto. Nulla di che, ma è giusto per dirvi che se cercate uno scooter con una posizione di guida "sportiva", un po' caricato sul davanti per intenderci, il Downtown non fa per voi. Se invece amate le comodità e la guida rilassata il maxi taiwanese è "quello giusto".
Discreta la protezione offerta del capolino che deflette la vena d'aria sul casco di chi guida.
Le sospensioni sono efficaci e lavorano bene fino alle medie velocità. Sia la forcella con steli da 37 mm, sia i due ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni, offrono infatti una buona stabilità anche sulle curve veloci, ma a patto di non prendere qualche avvallamento. In questo caso vanno davvero in crisi e soprattutto il retrotreno non riesce a copiare gli avvallamenti più pronunciati. Del resto i punti forti del Downtown sono altri: vanta una grande agilità nel traffico e un buon equilibrio, grazie a una perfetta distribuzione dei pesi e basta guidarlo per qualche chilometro per prendere subito confidenza.
Ottima la frenata, grazie ai due dischi molto modulabili che permettono di ottenere ottimi spazi di arresto grazie alla potenza che sono in grado di esprimere agendo con decisione sulle leve.
Il passeggero, a bordo del Downtown 300ì può contare su una porzione di sella larga, ben imbottita e non troppo alta e questo facilita, anche alle persone meno dotate in statura, l'operazione di salire in sella.
Nel traffico il Downtown si muove disinvolto, grazie alla seduta bassa e all'angolo di sterzata elevato che consente di girare lo scooter in spazi molto ristretti.
In autostrada si apprezza il comfort, la scarsa turbolenza aerodinamica e la sella molto morbida.
La vera innovazione è il propulsore. E' soprattutto grazie al nuovo monocilindrico se il giudizio complessivo è da lode. Ne abbiamo apprezzato l'ottima ripresa e l'accelerazione, talloni d'Achille, invece, dei motori della vecchia generazione. Per non parlare delle prestazioni assolute.
Il Downtown 300i raggiunge rapidamente la velocità di 130 km/h e anche a velocità sostenuta i consumi non scendono mai sotto i 21-22 km/l. Dopo migliaio di chilometri il propulsore si "slega", rivelandosi ancor più brillante, con una propensione spiccata a girare in alto e buona coppia ai medi regimi.
Un appunto invece va fatto all'ergonomia: la seduta è infatti un po'… strana. Ci spieghiamo meglio: in sella ci si ritrova un po' arretrati, quasi a sprofondare nella seduta, con il manubrio alto. Nulla di che, ma è giusto per dirvi che se cercate uno scooter con una posizione di guida "sportiva", un po' caricato sul davanti per intenderci, il Downtown non fa per voi. Se invece amate le comodità e la guida rilassata il maxi taiwanese è "quello giusto".
Discreta la protezione offerta del capolino che deflette la vena d'aria sul casco di chi guida.
Le sospensioni sono efficaci e lavorano bene fino alle medie velocità. Sia la forcella con steli da 37 mm, sia i due ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni, offrono infatti una buona stabilità anche sulle curve veloci, ma a patto di non prendere qualche avvallamento. In questo caso vanno davvero in crisi e soprattutto il retrotreno non riesce a copiare gli avvallamenti più pronunciati. Del resto i punti forti del Downtown sono altri: vanta una grande agilità nel traffico e un buon equilibrio, grazie a una perfetta distribuzione dei pesi e basta guidarlo per qualche chilometro per prendere subito confidenza.
Ottima la frenata, grazie ai due dischi molto modulabili che permettono di ottenere ottimi spazi di arresto grazie alla potenza che sono in grado di esprimere agendo con decisione sulle leve.
Il passeggero, a bordo del Downtown 300ì può contare su una porzione di sella larga, ben imbottita e non troppo alta e questo facilita, anche alle persone meno dotate in statura, l'operazione di salire in sella.
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