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Moto & Scooter
MV Agusta Brutale 990R-1090RR
di Walter Tortoroglio
il 01/10/2009 in Moto & Scooter
La regina delle nude dopo una cura ricostituente. Più facile, più efficace, mostruosamente veloce. Ce la racconta un pilota vero, Walter Tortoroglio
MV Agusta Brutale 990R-1090RR
Le parole con cui il presidente della MV Agusta, Claudio Castiglioni, apre la conferenza stampa, fanno subito capire che, almeno a livello estetico, il nuovo modello, non sarà uno stravolgimento, ma un affinamento della precedente versione.
In effetti, una volta tolti i veli, le linee della Brutale 2010 non colpiscono più di tanto: la prima cosa che viene in mente è "già vista".
Eppure, quando prendono la parola i tecnici Andrea Goggi e Paolo Bianchi, responsabili rispettivamente della progettazione motore e dello sviluppo ciclistica, capiamo che "Sotto la pelle, la creatura non è più la stessa".
La Casa, difatti, dichiara che ben l'85% dei componenti è stato cambiato rispetto alla versione in vendita fino ad oggi, dall'estetica, alla ciclistica, sino alle parti meccaniche. Ma andiamo con ordine.
Le versioni della Brutale disponibili sono sempre due: la "piccola" 990R e la più aggressiva 1090RR, molto simili tra loro, ma non identiche. Per riconoscerle bisogna soffermarsi sui dettagli, a partire dai convogliatori dell'airbox in tinta con il serbatoio presenti sulla 1090RR – sulla 990R non sono verniciati – e dal coperchio delle valvole della testata, in rosso per la più potente.
Per quanto riguarda la ciclistica, la RR sfoggia le pedane regolabili, i cerchi forgiati, l'ammortizzatore di sterzo – sulla versione base si può montare come optional – e dischi freno da 320 mm, in luogo di quelli da 300 della R.
Il motore, invece, si differenzia tra le due versioni non solo per la cilindrata, ma anche per la presenza della frizione antisaltellamento, ovviamente per la più prestante 1090RR.
In effetti, una volta tolti i veli, le linee della Brutale 2010 non colpiscono più di tanto: la prima cosa che viene in mente è "già vista".
Eppure, quando prendono la parola i tecnici Andrea Goggi e Paolo Bianchi, responsabili rispettivamente della progettazione motore e dello sviluppo ciclistica, capiamo che "Sotto la pelle, la creatura non è più la stessa".
La Casa, difatti, dichiara che ben l'85% dei componenti è stato cambiato rispetto alla versione in vendita fino ad oggi, dall'estetica, alla ciclistica, sino alle parti meccaniche. Ma andiamo con ordine.
Le versioni della Brutale disponibili sono sempre due: la "piccola" 990R e la più aggressiva 1090RR, molto simili tra loro, ma non identiche. Per riconoscerle bisogna soffermarsi sui dettagli, a partire dai convogliatori dell'airbox in tinta con il serbatoio presenti sulla 1090RR – sulla 990R non sono verniciati – e dal coperchio delle valvole della testata, in rosso per la più potente.
Per quanto riguarda la ciclistica, la RR sfoggia le pedane regolabili, i cerchi forgiati, l'ammortizzatore di sterzo – sulla versione base si può montare come optional – e dischi freno da 320 mm, in luogo di quelli da 300 della R.
Il motore, invece, si differenzia tra le due versioni non solo per la cilindrata, ma anche per la presenza della frizione antisaltellamento, ovviamente per la più prestante 1090RR.
Le modifiche estetiche sono state "soft"; gli interventi più pesanti si registrano, invece, sul motore e sulla ciclistica
A detta dei tecnici, il lavoro svolto sulla ciclistica, sul propulsore e sull'elettronica ha come obiettivo quello di voler rendere il quattro cilindri più fruibile ai bassi e medi regimi e allo stesso tempo guadagnare in maneggevolezza, qualità che le ultime versioni non hanno.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
Da oggi nel catalogo della MV Brutale sono disponibili una serie di accessori, come i convogliatori ed il cupolino in carbonio, le pedane racing, lo scarico in titanio, il coprisella posteriore e un kit che dona al motore un'iniezione di potenza di circa 20 CV.
I prezzi: 15.700 euro per la 990R e 18.800 euro, sempre chiavi in mano, per la 1090RR. Sono certo bei soldini, giustificati, almeno in parte, dalla qualità delle componenti e dall'ottimo livello delle finiture.
I prezzi: 15.700 euro per la 990R e 18.800 euro, sempre chiavi in mano, per la 1090RR. Sono certo bei soldini, giustificati, almeno in parte, dalla qualità delle componenti e dall'ottimo livello delle finiture.
A detta dei tecnici, il lavoro svolto sulla ciclistica, sul propulsore e sull'elettronica ha come obiettivo quello di voler rendere il quattro cilindri più fruibile ai bassi e medi regimi e allo stesso tempo guadagnare in maneggevolezza, qualità che le ultime versioni non hanno.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
A detta dei tecnici, il lavoro svolto sulla ciclistica, sul propulsore e sull'elettronica ha come obiettivo quello di voler rendere il quattro cilindri più fruibile ai bassi e medi regimi e allo stesso tempo guadagnare in maneggevolezza, qualità che le ultime versioni non hanno.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
Completamente nuovo, difatti, il telaio che, nonostante si confermi a traliccio in tubi di acciaio al cromo molibdeno, guadagna leggerezza mantenendo inalterate le doti di rigidità. Il monobraccio è stato allungato di ben 20 mm per migliorare la trazione ed è stato aumentato di mezzo grado l'angolo di inclinazione del canotto dello sterzo, aumentando in questo modo anche la stabilità.
Pure il quattro cilindri ha fatto una "cura dimagrante" grazie ai nuovi alternatore e pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, insieme al migliorato impianto di lubrificazione: il risparmio di peso si attesta intorno al chilo.
L'elettronica si avvale della centralina Magneti Marelli e del corpo farfallato Mikuni. Per quanto riguarda l'elettronica, invece, ora anche la Brutale può vantare sia due mappature selezionabili – "Rain" e "Race" – sia il un controllo di trazione, regolabile su otto posizioni.
La strumentazione è completa e ben leggibile: c'è in più l'indicatore della marcia inserita. Ben posizionati i comandi al manubrio, mentre non convince il posizionamento del comando delle luci di emergenza, proprio tra l'attacco manubrio e il cruscotto.
Per trascorrere un'intera giornata in pista, non sarebbe male montare un cupolino, dato che, dopo molti giri, si avverte un leggero affaticamento dei muscoli del collo dovuto alle turbolenze percepite alle alte velocità.
Questa nuova Brutale, è molto divertente, sia in pista sia su strada, gli interventi dei tecnici, sono riusciti a levigare il carattere del motore e del telaio, mentre l'avvento dell'elettronica ha donato a questa moto una fruibilità apprezzabile da tutti gli utenti, dal meno esperto al più navigato.
Questa nuova Brutale, è molto divertente, sia in pista sia su strada, gli interventi dei tecnici, sono riusciti a levigare il carattere del motore e del telaio, mentre l'avvento dell'elettronica ha donato a questa moto una fruibilità apprezzabile da tutti gli utenti, dal meno esperto al più navigato.
MV Agusta Brutale 990R-1090RR
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