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Moto & Scooter
Kymco Super 8
di Marco Borzacchiello, foto di Marco Zamponi
il 24/06/2009 in Moto & Scooter
Estetica aggressiva e dimensioni compatte: il nuovo taiwanese si getta a testa bassa nell'infinita sfida degli scooter "race-replica". Dalla sua il prezzo basso e i consumi contenuti
Kymco Super 8
Verso la metà degli Anni 90 sono arrivati i primi scooter sportivi, con le carene che riprendevano le forme e le grafiche delle moto hypersport più in voga in quel momento. Un nome su tutti: l'Aprilia SR. Dopo il grintoso scooterino di Noale sono arrivati nelle concessionarie un esercito di scooter con velleità sportive di cui il nuovo Kymco Super 8 è l'ultimo rappresentante.
Piccolo, aggressivo, compatto, forte di un prezzo d'acquisto davvero concorrenziale, il Kymco Super 8 è disponibile in due differenti cilindrate di 50 e e 125 cc rispettivamente a 1699 euro e 2099 euro (c.i.m.).
La ciclistica – ad di là dell'immagine sportiva - adotta soluzioni classiche: telaio in tubi d'acciaio e forcella teleidraulica da 33 mm, mentre al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico. Il freno a disco anteriore di piccolo diametro (240 mm) con profilo wawe è abbinato a un classico tamburo al posteriore.
I cerchi da 14 pollici, sono a sei razze in lega leggera nera e calzano pneumatici di grande sezione: 120/70 mm all'anteriore e 120/80 mm al posteriore.
I motori, entrambi a quattro tempi, sono raffreddati ad aria.
Insomma l'avrete capito, look a parte, il piccolo scooter taiwanese altro non è che un pratico ed economico commuter urbano, più versatile che racing. Spicca in questo senso il sottosella capiente in grado di contenere un casco jet e qualche piccolo oggetto e la pedana piatta dove si può sistemare uno zainetto fissandolo al gancetto portaborse.
Essenziale nella dotazione con la strumentazione semplice che comprende il tachimetro a doppia scala, l'indicatore del carburante e l'orologio digitale, sul Super 8 non manca la pratica stampella laterale e il portapacchi di serie su cui montare un bauletto. La qualità degli assemblaggi è buona e le plastiche risultano solide.
I motori, entrambi a quattro tempi, sono raffreddati ad aria.
Insomma l'avrete capito, look a parte, il piccolo scooter taiwanese altro non è che un pratico ed economico commuter urbano, più versatile che racing. Spicca in questo senso il sottosella capiente in grado di contenere un casco jet e qualche piccolo oggetto e la pedana piatta dove si può sistemare uno zainetto fissandolo al gancetto portaborse.
Essenziale nella dotazione con la strumentazione semplice che comprende il tachimetro a doppia scala, l'indicatore del carburante e l'orologio digitale, sul Super 8 non manca la pratica stampella laterale e il portapacchi di serie su cui montare un bauletto. La qualità degli assemblaggi è buona e le plastiche risultano solide.
La posizione di guida del Super 8 è ben congeniata se il pilota è sotto al metro e settanta, mentre è un po' sacrificata per i più alti. La conformazione della sella porta però a scivolare in avanti. Risultato: comfort scarso sulle lunghe percorrenze. Lo spazio per il passeggero, invece, è adeguato. Quest'ultimo può contare anche su comode maniglie laterali e sulle pedane estraibili.
Nelle partenze lo spunto del cinquantino è modesto, ma il piccolo monocilindrico si rifà allungando progressivamente fino ai 50 km/h. Le vibrazioni sono inesistenti e con il pieno (6 litri) rivedrete il distributore dopo ben duecento chilometri. Niente male!
Il Super 8 centoventicinque, il cui monocilindrico ha solo 9,5 CV, prende paga dai concorrenti di pari cilindrata (che ne hanno almeno 3 in più) sia nell'accelerazione sia nell'allungo. Ma consuma meno carburante a fronte di un divario di prestazioni non così avvertibile nel traffico di tutti i giorni. Le vibrazioni quasi assenti alle basse andature si fanno sentire in prossimità della velocità massima di quasi 90 km/h.
Le sospensioni sono tarate per digerire con disinvoltura buche e pavé, ma anche le insidiose rotaie del tram non sono mai un problema grazie alla generosa gommatura.
L'impianto frenante su entrambe le versioni ha un comando un po' spugnoso e si rivela poco modulabile. Agile e preciso nell'inserimento in curva consente di dribblare il traffico cittadino con disinvoltura.
Insomma se cercate uno scooter diverso dagli altri ora avete un'alternativa in più da valutare.
Nelle partenze lo spunto del cinquantino è modesto, ma il piccolo monocilindrico si rifà allungando progressivamente fino ai 50 km/h. Le vibrazioni sono inesistenti e con il pieno (6 litri) rivedrete il distributore dopo ben duecento chilometri. Niente male!
Il Super 8 centoventicinque, il cui monocilindrico ha solo 9,5 CV, prende paga dai concorrenti di pari cilindrata (che ne hanno almeno 3 in più) sia nell'accelerazione sia nell'allungo. Ma consuma meno carburante a fronte di un divario di prestazioni non così avvertibile nel traffico di tutti i giorni. Le vibrazioni quasi assenti alle basse andature si fanno sentire in prossimità della velocità massima di quasi 90 km/h.
Le sospensioni sono tarate per digerire con disinvoltura buche e pavé, ma anche le insidiose rotaie del tram non sono mai un problema grazie alla generosa gommatura.
L'impianto frenante su entrambe le versioni ha un comando un po' spugnoso e si rivela poco modulabile. Agile e preciso nell'inserimento in curva consente di dribblare il traffico cittadino con disinvoltura.
Insomma se cercate uno scooter diverso dagli altri ora avete un'alternativa in più da valutare.
Kymco Super 8
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