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Pegaso Factory: la VIDEOPROVA!
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Più cattiva e preziosa, la nuova versione della monocilindrica veneta ha un'estetica appagante e strizza l'occhio alle supermotard. Componentistica pregiata e tanti accessori, peccato il motore non abbia guadagnato grinta
Sedici anni di vita e tante versioni (nelle cilindrate 125, 600 e 650) hanno fatto la storia della Pegaso. Un progetto azzeccato, quello della monocilindrica di Noale che nacque per contrastare la mitica Honda Dominator e divenne, a sua volta, un riferimento.
Alle versioni attuali, la "base" (cerchi da 17" e sovrastrutture ridotte al minimo) e la Trail (cerchio anteriore da 19", parabrezza più alto e una certa propensione all'enduro soft), si aggiunge oggi la più costosa Factory, equipaggiata con una componentistica ben più ricercata.
Alle versioni attuali, la "base" (cerchi da 17" e sovrastrutture ridotte al minimo) e la Trail (cerchio anteriore da 19", parabrezza più alto e una certa propensione all'enduro soft), si aggiunge oggi la più costosa Factory, equipaggiata con una componentistica ben più ricercata.
Una bella notizia è il riposizionamento di prezzo delle versioni base e Trail ora che viene introdotta la Factory: il listino infatti sorride e ora si può diventare "Pegasisti" a 6.490 euro.
Per chi, però, non vuole rinunciare alla sofisticata aura della nuova nata, riportiamo schematicamente le novità di questa versione:
- Ruote a raggi (da 17") con cerchi in lega leggera: normalmente i cerchi a raggi sono più pesanti di quelli a razze, ma non in questo caso. Il guadagno è di circa 500 grammi al posteriore, qualcosa meno all'anteriore.
- Pinza freno anteriore di tipo radiale
- Pompa freno anteriore di tipo radiale (mutuata dal modello SXV)
- Manubrio in alluminio a sezione biconica
- Sella rialzata
- Particolari in carbonio: parafango anteriore, protezioni laterali, protezione collettori di scarico
- Il prezzo è di 7.190 euro f.c.
Ecco, in sintesi, pregi e difetti della Pegaso 650 Factory Pregi:
- Componentistica raffinata
- Maneggevolezza e senso di controllo
- Personalità estetica Difetti:
- Scarso carattere propulsore
- Prezzo alto, anche se rapportato alla qualità della componentistica
- Riparo aerodinamico minimo (ma tra gli accessori c'è un parabrezza che costa poco)
Per chi, però, non vuole rinunciare alla sofisticata aura della nuova nata, riportiamo schematicamente le novità di questa versione:
- Ruote a raggi (da 17") con cerchi in lega leggera: normalmente i cerchi a raggi sono più pesanti di quelli a razze, ma non in questo caso. Il guadagno è di circa 500 grammi al posteriore, qualcosa meno all'anteriore.
- Pinza freno anteriore di tipo radiale
- Pompa freno anteriore di tipo radiale (mutuata dal modello SXV)
- Manubrio in alluminio a sezione biconica
- Sella rialzata
- Particolari in carbonio: parafango anteriore, protezioni laterali, protezione collettori di scarico
- Il prezzo è di 7.190 euro f.c.
Ecco, in sintesi, pregi e difetti della Pegaso 650 Factory Pregi:
- Componentistica raffinata
- Maneggevolezza e senso di controllo
- Personalità estetica Difetti:
- Scarso carattere propulsore
- Prezzo alto, anche se rapportato alla qualità della componentistica
- Riparo aerodinamico minimo (ma tra gli accessori c'è un parabrezza che costa poco)
Dati tecnici
Motore: monocilindrico 4 tempi, raffreddamento a liquido, alesaggio per corsa 100 x 84 mm, cilindrata totale 660 cc, rapporto di compressione 10:1, distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena, 4 valvole. Alimentazione: iniezione elettronica, diametro corpo farfallato: 44 mm. Capacità serbatoio 16 litri, di cui riserva 3.5 litri. Lubrificazione a carter secco.
Trasmissione: frizione a dischi multipli in bagno d’olio con comando meccanico, cambio a 5 rapporti, finale a catena.
Ciclistica: telaio monotrave in acciaio a culla aperta, sospensione anteriore forcella teleidraulica con steli da 45 mm, escursione ruota 140 mm. Sospensione posteriore forcellone d’acciaio a leveraggi progressivi, monoammortizzatore Sachs regolabile in freno in estensione e precarico molla. Escursione ruota 130 mm. Freni: anteriore disco flottante da 320 mm, pinza radiale con quattro pistoncini e pompa radiale; post.: disco d’acciaio inox da 240 mm con pinza flottante.
Cerchi: ant. 3,50 X 17", post. 4,50 X 17"; pneumatici ant.: 110/70-17
post.: 160/60-17.
Dimensioni (in mm e peso): lunghezza 2.173, larghezza 810, altezza sella 780, interasse 1.490.
Prestazioni dichiarate: potenza max all'albero 48 CV (35 kW) a 6.000 giri, coppia max all'albero 6,01 kgm (59 Nm) a 5.000 giri.
Trasmissione: frizione a dischi multipli in bagno d’olio con comando meccanico, cambio a 5 rapporti, finale a catena.
Ciclistica: telaio monotrave in acciaio a culla aperta, sospensione anteriore forcella teleidraulica con steli da 45 mm, escursione ruota 140 mm. Sospensione posteriore forcellone d’acciaio a leveraggi progressivi, monoammortizzatore Sachs regolabile in freno in estensione e precarico molla. Escursione ruota 130 mm. Freni: anteriore disco flottante da 320 mm, pinza radiale con quattro pistoncini e pompa radiale; post.: disco d’acciaio inox da 240 mm con pinza flottante.
Cerchi: ant. 3,50 X 17", post. 4,50 X 17"; pneumatici ant.: 110/70-17
post.: 160/60-17.
Dimensioni (in mm e peso): lunghezza 2.173, larghezza 810, altezza sella 780, interasse 1.490.
Prestazioni dichiarate: potenza max all'albero 48 CV (35 kW) a 6.000 giri, coppia max all'albero 6,01 kgm (59 Nm) a 5.000 giri.
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