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Piaggio Vespa GTV e LXV: voglia di vintage

il 25/01/2007 in Moto & Scooter

Più che due scooter, un vero tributo ai sessant’anni del prodotto-mito dell’industria motociclistica italiana. Oltre al test, la gallery con le principali Vespe prodotte e le tabelle con le prestazioni rilevate

Sono passati più di sessant’anni dal giorno in cui è stata prodotta la prima Vespa negli stabilimenti Piaggio di Pontedera. Un successo incontrastato nel nostro paese che in poco tempo si è esteso a tutto il mondo, facendo diventare questo commuter urbano un vero status symbol, amato e apprezzato ovunque quale testimonial del 'made in Italy'.

Guarda la Gallery con alcuni tra i più significativi modelli di Vespa Piaggio prodotti dal ’46 al 2006,


Da pochi mesi la Piaggio ha introdotto nel proprio listino due versioni celebrative del celebre scooter per festeggiare i primi 60 anni di vita; chi si aspettava una riedizione della Vespa PX con cambio al manubrio, dovrà aspettare ancora. Ma non invano, anche perchè voci di corridoio parlano di una probabile nuova PX con motore a quattro tempi e l’immancabile cambio sul manubrio.


I nuovi modelli Vespa si chiamano rispettivamente GTV e LXV, pur mantenendo inalterata la base tecnica e le buone doti dinamiche, riprendono nel design alcuni elementi caratteristici dei primi modelli.
Entrambe le Vespe sono già disponibili dai concessionari rispettivamente a 4.000 euro per il modello LXV 125, e a 5.600 euro per la GTV 250 e rientrano nella normativa Euro 3.

La prima cosa che si nota sulla Vespa e che rispetto agli altri scooter in commercio la plastica è ben poca. La carrozzeria, come vuole la tradizione, è portante ed è realizzata in lamiera d’acciaio stampata.
Per quanto riguarda la dotazione ciclistica la GTV 250 mantiene lo schema della sospensione anteriore a bielletta oscillante con ammortizzatore idraulico, mentre al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori regolabili su quattro posizioni nel precarico. La scelta del propulsore è caduta sul collaudato monocilindrico Piaggio Quasar a 4 valvole con alimentazione ad iniezione elettronica.

La capacità di carico è discreta considerando che si può disporre di un vano sottosella ben dimensionato, in grado di ospitare 2 caschi jet, e di un piccolo portaoggetti ricavato nel retroscudo. Per accedere al sottosella è necessario utilizzare il pulsante sistemato sul retroscudo. Come non bastasse, sulla GTV è montato di serie anche un pratico ed elegante portapacchi cromato.

La strumentazione mista analogico-digitale è in stile retrò, tanto che in questo contesto quasi stona il piccolo display che ospita l’orologio con datario.
Il gruppo ottico anteriore è sistemato sul parafango, come sulla Vespa del 1946. Altri particolari “vintage” sono il manubrio cromato a vista, la sella scomposta in due porzioni distinte e le colorazione grigia che richiama quella dei primi modelli Piaggio.
Oltre al cavalletto centrale si può contare anche sulla stampella laterale.

La Vespa GTV ha dimensioni generose, in grado quindi di ospitare piloti di qualsiasi statura; peccato solo che il rivestimento in pelle della sella, unito alla sua conformazione, portino spesso a scivolare in avanti.
Il manubrio largo è un ottimo “timone” e consente di indirizzare e gestirla con facilità nelle manovre.



La Vespa 250 colpisce innanzi tutto per le prestazioni brillanti del motore, in grado di offrire un eccellente spunto da fermo al semaforo e di raggiungere la velocità massima prossima ai 120 Km/h in uno spazio davvero contenuto.
La Vespa presta il fianco a qualche critica quanto si analizza invece il comportamento della sospensione anteriore, che per via della poca escursione trasmette al pilota troppe sollecitazioni, senza contare che in frenata arriva spesso a fondo corsa.
La protezione aerodinamica, vista l’assenza di un vero parabrezza, è praticamente nulla.



Buona la sistemazione del passeggero che trova posto sull’ampia porzione di sella a lui riservata; il secondo gode di un discreto spazio e si può tenere saldamente al portapacchi, le pedane estraibili non sono il massimo per il comfort.
Infine una nota sui consumi che nell’utilizzo quotidiano si sono rivelati contenuti con il monocilindrico che consente di percorrere oltre 24 km/l.

La cilindrata 125 cc è forse quella più classica per lo scooter di Pontedera. Basti pensare che la prima Vespa di questa cubatura risale addirittura al 1948; in questo senso è indelebile il ricordo del modello reso celebre dal film “Vacanze Romane”.

La base della LXV è la stessa della LX presentata nel 2005; da questa si differenzia per la presenza del manubrio a vista cromato, per la strumentazione dal design retrò e per la particolare conformazione della sella (come per la sorella divisa in due porzioni).
Infine non passa inosservato il bel fanale cromato solidale al manubrio.

Un altro particolare in linea con la tradizione “vespistica” è la l’avviamento a pedivella, che si può utilizzare in alternativa al pratico pulsante del motorino di avviamento elettrico.
Sulla pedana è possibile sistemare una borsa, mentre nel sottosella trova posto un casco demi-jet.
Nelle soste è disponibile sia il cavalletto laterale, sia quello centrale: quest’ultimo non richiede particolari sforzi nella manovra di parcheggio.

Lo posizione in sella è raccolta, grazie alla ridotta distanza tra sella e manubrio e anche lo spazio per le gambe è limitato. Nelle frenate anche sulla LXV è facile scivolare in avanti per via del rivestimento in pelle della sella. Il piccolo monocilindrico ha una erogazione lineare, anche se nelle partenze risulta un po’ pigro; ciononostante nella guida in città le dimensioni compatte della Vespa consentono di divincolarsi con agilità nel traffico.
La velocità massima è di poco superiore ai 100 Km/h, ma in città le prestazioni del piccolo propulsore due valvole Piaggio sono più che sufficienti.
La frenata è efficace, e anche tirando con decisione le leve è difficile arrivare al bloccaggio della ruota posteriore.
La protezione aerodinamica è praticamente nulla e a tal proposito è possibile acquistare il parabrezza alto disponibile nel catalogo di accessori Piaggio.
Il passeggero non trova sulla Vespina il massimo comfort: è ospitato su una sella piccola, e anche lo spazio per i piedi sulla pedana è veramente ridotto.

* rilevamenti effettuati sulla nostra pista di Vairano (Pv)
di Alberto Dell'Orto e Fabrizio Giulini

CONDIZIONI DELLA PROVA

Cielo: sereno

Vento: 1 m/s

Temperatura aria: 28° C

Umidità: 63%

Pressione: 1006 mb

Temperatura asfalto: 43 ° C

RILEVAMENTI

Piaggio Vespa GTV 250

Piaggio Vespa LXV 125

Velocità a 1.500 m con partenza da fermo

n.r.

n.r.

ACCELERAZIONE

0-400 m

18,6 s – 108,8 km/h

22,5 s -85,5 km/h

0-1000 m

37,6 s – 119,8 km/h

46,7 s – 91,0 km/h

0-40 km/h

2,6 s – 15,6 m

3,3 s – 21,1 m

0-80 km/h

7,6 s – 104,3 m

16,0 s – 251,8 m

0-110 km/h

20,4 s – 453,9 m

n.r.

PROVA SORPASSO

50-90 km/h

7,6 s – 157,7 m

21,2 s – 456,5 m

FRENATA (compreso il tempo di reazione convenzionale del pilota, pari a 1 s)

90-50 km/h

2,2 s – 48,7 m
(1 s a 90 km/h = 25,0 m)

2,4 s – 52,3 m
(1 s a 90 km/h =25,0 m)

50-0 km/h

2,5 s – 24,0 m
(1 s a 50 km/h = 13,9 m)

2,5 s – 24,0 m
(1 s a 50 km/h = 13,9 m)

CONSUMI

Urbano

24,2 Km/l

26,7 Km/l

Extraurbano

25,7 Km/l

30,1 Km/l

Autostrada (130 km/h indicati)

22,8 Km/l

n.r.

PESO

In ordine di marcia con serbatoio pieno: 164,5kg (39,0/61,0 %);
Distribuzione masse con conducente: 39,5/60,5 %.

In ordine di marcia con serbatoio pieno: 117,5 kg (39,0/61,0 %);
Distribuzione masse con conducente: 36,5/63,5 %

*tra parentesi quelli della Vespa LXV125

Motore: monocilindrico a quattro tempi, raffreddamento a liquido. Alesaggio e corsa 72 x 60 mm (57x48,6 mm), cilindrata 244 cc (124 cc). Distribuzione monoalbero a quattro valvole (due valvole). Alimentazione a iniezione elettronica, capacità serbatoio carburante 9,2 l (8,6 l). Lubrificazione a carter umido. Avviamento elettrico.

Trasmissione: frizione automatica centrifuga, finale a ingranaggi. Cambio a variatore automatico centrifugo.

Ciclistica: scocca in lamiera d’acciaio. Sospensione anteriore monobraccio con bielletta oscillante. Sopspensione posteriore a motore oscillante con due ammortizzatori regolabili nel precarico (monoammortizzatore idraulico). Pneumatici: anteriore 120/70-12” (110/70-11”), posteriore 130/70-12” (120/70-10”). Freni: anteriore a disco da 220 mm (200 mm), posteriore a disco da 220 mm (a tamburo).

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 1940 (1.800), larghezza 755 (740), altezza sella 790 (785), interasse 1395 (1.280), 148 kg (110 kg) a secco.

Prestazioni dichiarate: 16,2 kW 22 CV a 8.250 giri (11 kW / 15 CV a 10.000 giri/minuto), coppia 20,2 Nm a 6.500 giri (11,5 Nm a 8.500 giri/minuto).

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