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Moto & Scooter

Kawasaki ZZR 1400

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Ti aspetti 200 CV rabbiosi e li scopri dolci e obbedienti. Il più performante dei “bombardoni” giapponesi piace anche sul misto e non disdegna la guida rilassata. Il prezzo è decisamente alto

di Fabio Cormio

Dopo aver scoperto che il volo di ritorno da Francoforte a Malpensa era in ritardo di un paio d’ore, chi vi scrive ha pensato che tutto sommato avrebbe fatto prima a tornare dalla Germania direttamente in moto. Quale? Naturalmente quella che aveva appena finito di testare sulle strade tedesche, comprese le mitiche Autobahn senza limiti di velocità.

L’oggetto in questione si chiama Kawasaki ZZR 1400 e si tratta di una moto difficilmente categorizzabile. Ma una cosa è certa: è la moto di grande serie più potente del mondo, coi suoi
190 CV dichiarati che diventano 200 con l’airbox in pressione, per una velocità di punta che sarebbe notevolmente superiore ai 300 all’ora ma è limitata, tramite un intervento sulla centralina, a 298.
Numeri incredibili per una moto che – come afferma il marketing di Kawasaki Europe – non ha velleità pistaiole, nonostante un peso (214 kg a secco) tutto sommato non elevatissimo in rapporto alla cilindrata.

Allora tutta questa esuberanza a cosa serve? Dipende da come si interpreta la moto. Di certo è un prodotto destinato prevalentemente a un mercato molto diverso dal nostro ossia quello americano. Non è un caso che, mentre qui i colori disponibili sono due e molto sobri (blu e antracite), negli States la ZZR sarà vestirà livree ben più aggressive: rossa, nera, forse verdona. E soprattutto non è un caso che oltreoceano la nuova Kawa avrà anche un nome differente, ZX-14 (ovvero Ninja 14), a enfatizzarne l’indole sportiva.

Diciamo subito che la nuova Kawasaki è una bella moto, per certi versi sorprendente: il motore, un quattro cilindri DOHC raffreddato a liquido completamente nuovo (non deriva cioè né da quello della ZX-12R né da quello della ZZR 1200, modelli che resteranno in listino ancora per un anno), stupisce per la fruibilità ai bassi regimi. Fino ai seimila giri, cioè, pur essendo ben presente, il tiro non è tale da mettere in difficoltà nemmeno un neofita: le vibrazioni sono di fatto assenti, la posizione in sella abbastanza confortevole: si può andare a spasso, anche nel traffico, senza eccessiva fatica.


Superati i seimila, però la musica cambia del tutto: la progressione diventa superiore a quella di qualsiasi altra moto di serie, letteralmente strappa le braccia e forza il collo all'indietro. Indicativo il fatto che in sesta, a seimila giri, si viaggia a 180 km/h...
Malgrado tutta questa esuberanza, date le geometrie del telaio e l'avantreno "pesante", la moto non mette in mostra un'eccessiva tendenza all' impennata e ha un comportamento rassicurante e mai nervoso. Data quasi per scontata, visto il lungo interasse e le misure degli pneumatici, un'eccellente stabilità sul dritto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'agilità nel misto medio-veloce, dove la ZZR richiede un minimo sforzo di braccia ma ripaga con un'ottima precisione. Inutile dire che il tiro del motore in uscita di curva è impressionante, così come la trazione assicurata dal lungo forcellone.
Qui soprattutto si avvertono i vantaggi del telaio monoscocca, che passando sopra il motore riduce la larghezza complessiva: la sensazione in sella, infatti, non è quella di stare su una moto dalle dimensioni ingestibili.
All'altezza della situazione anche i freni, d'impronta molto sportiva nell'aspetto (le pinze anteriori sono ad attacco radiale, mentre i dischi hanno il profilo a margherita) ma non eccessivamente aggressivi nell'azione. A proposito, la ZZR1400 è disponibile anche in versione ABS con un sovrapprezzo di 600 euro rispetto ai 13.890 f.c. richiesti per la versione base: una quota piuttosto alta, soprattutto tenendo conto del prezzo inferiore (circa 13.000 euro) delle specialistiche mille race replica.


Motore: 4 cilindri in linea a 4 tempi, raffreddato a liquido, cilindrata 1.352 cc,
alesaggio per corsa 84 x 61 mm, distribuzione DOHC, 16 valvole. Alimentazione: iniezione elettronica, capacità serbatoio 22 litri. Omologazione: Euro 2.

Trasmissione: cambio a 6 rapporti, frizione multidisco in bagno d’olio. Finale a catena.

Ciclistica: telaio monoscocca in alluminio, sospensione anteriore forcella a steli rovesciati da 43 mm, completamente regolabile. Sospensione posteriore forcellone con ammortizzatore a gas completamente regolabile. Pneumatico anteriore 120/70-ZR17, posteriore 190/50-ZR17.
Freni: anteriore doppio disco da 310 mm a margherita, ad attacco radiale a 4 pistoncini contrapposti; posteriore disco singolo da 250 mm a margherita, a doppio pistoncino contrapposto.

Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.170, larghezza 760, interasse 1.460. Altezza sella 800.

Prestazioni dichiarate: potenza max 190 CV a 9.500 giri (200 CV a 9.500 giri con Ram Air). Coppia max 154 Nm a 7.500 giri.
Nierstein (Germania)
Tutte le moto della presentazione stampa erano equipaggiate con il navigatore Tom Tom Rider
Kawasaki ZZR 1400
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