Moto & Scooter
Aprilia Tuono 1000 R
Nuova nell’estetica, nuova nel telaio, nuova nel propulsore. La Tuono 1000 R torna nell’arena con armi ancora più affilate e raccoglie la sfida della concorrenza. Sarà lei la nuova regina di categoria?

di Andrea Padovani
L’idea – semplice ma geniale – fu di spogliare una sportiva pura e di dotarla di manubrio largo. Questa intuizione venne all’Aprilia all’incirca tre anni fa e fu chiamata Tuono. Oggi, a distanza di tempo, il progetto si rinnova completamente. Per affrontare le sfide di una concorrenza che si è fatta spietata, innanzitutto, ma pure per ritentare la scalata in un settore che è diventato decisivo da un punto di vista commerciale.
Lei, la nuova creatura di Noale, la Tuono 1000 R, appare più in forma che mai, grazie al nuovo design (cupolino, codone e ricercate sovrastrutture in materiale plastico), al nuovo propulsore e al nuovo telaio, derivati entrambi dalla RSV 1000 R.
Naturalmente questo piatto è stato servito con il contorno di spezie dai sapori forti che hanno reso la nuova Tuono un vero gioiello, non solo da ammirare. Sfruttabilissima e davvero efficace su strada, sia che si tratti di percorsi guidati che di tratti veloci, sarà certamente un osso duro per le rivali. Anche se qualche peccato di gioventù rimane e qualche scelta stilistica azzardata farà storcere il naso ai puristi.
La volete? Bene, non vi resta che andare nel concessionario più vicino. Sarà in vendita a breve al prezzo è di 11.790 euro a cui va aggiunto il costo della messa in strada.
Il passo in avanti da un punto di vista stilistico c’è stato e si vede benissimo. Il frontale innanzitutto, con il doppio gruppo ottico a quattro riflettori e le voraci bocce sottostanti: piace, non piace, all’osservatore il giudizio finale. Sicuramente meno discutibile il retrotreno dove troneggia il bellissimo codone che riprende il disegno di quello della RSV.
Per il resto le forme si rifanno a quelle della versione precedente, imperniate sul doppio trave diagonale del telaio (modificato in funzione della centralizzazione delle masse) e su quello che si può vedere del bicilindrico, nascosto com’è dai vari carterini, serbatoi per i liquidi e dagli inediti deflettori. Questi ultimi sono studiati per migliorare l’efficienza aerodinamica alle elevate velocità.
Il motore è il noto V60 Magnesium installato sulla RSV 1000 R, modificato nella mappatura dell’iniezione/accensione e nella distribuzione per una migliore erogazione ai medi regimi. La potenza dichiarata è di ben 133 CV a 9.500 giri. Da segnalare in questo senso il contributo fornito dalla presa d’aria dinamica ricavata nel frontale che alimenta l’air box.
L’impianto di scarico invece passa da uno a due silenziatori e per favorire l’andamento dei collettori è stato ridisegnato anche il forcellone ora del tipo a doppia “banana”.
Di elevata qualità le sospensioni completamente regolabili (manca solo il freno idraulico in compressione del mono) e da vera SBK l’impianto frenante con doppio disco anteriore da 320 mm e pinze Triple Bridge (a quattro pastiglie) ad attacco radiale e una piccola unità da 220 al posteriore.
Completissimo ed estremamente compatto il quadro strumenti: non manca il computer di bordo gestibile mediante un pulsante ricavato sul blocchetto elettrico di sinistra.
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Ciò che più ci ha più colpito di questa Tuono 1000 R è stato il funzionamento del propulsore: dimenticate il vecchio e scorbutico bicilindrico (almeno ai bassi) che montavano le prime Tuono.
Ora si può scendere in sesta fino ai 2.000 giri indicati e spalancare il gas senza remore. Un gran bel bicilindrico, insomma, che sfodera un temperamento ai medi estremamente convincente e gratificante, senza che nulla sia stato perso in allungo. Di più, quando nella guida sportiva si va ala ricerca di CV in alto non si tira affatto indietro regalando una progressione e velocità da sportiva carenata, nonostante la protezione aerodinamica sia nulla.
E la ciclistica? Anche grazie alla nuova posizione in sella (il piano di seduta e il manubrio sono più bassi e pure le pedane sono state arretrate) il controllo sul veicolo è ancora maggiore. E questo nonostante già la vecchia Tuono offrisse una condizione ottimale. In sella si è realmente parte del veicolo, in qualsiasi frangente; su qualsiasi percorso si ha sempre tutto sotto controllo. E questo, con il contributo della ciclistica agile ma anche ben bilanciata e del manubrio largo, si traduce in inserimenti di curva fulmine e cambi di direzione velocissimi.
Se pensate che ciò vada a incidere negativamente sulla stabilità vi sbagliate: la Tuono non sgarra di un millimetro, nemmeno sul veloce, e solo forzando oltremodo l’azione si desidererebbe un monoammortizzatore leggermente più a punto (e magari dotato del freno idraulico in compressione). Non è raro infatti sentirlo “pompare” più del dovuto sugli avvallamenti.
In presenza di asfalto sconnesso anche la forcella mostra il fianco: in questo caso però basta aprire leggermente l’idraulica per ritornare a una situazione accettabile. Rimane il fatto che la Tuono è una naked senza compromessi e come tale non digerisce facilmente le malformazioni del fondo. Da ciò si può intuire quale sia il livello del comfort in questi frangenti.
Realmente da applauso il reparto trasmissione: il cambio sfodera innesti precisissimi e una corsa della leva contenuta mentre la frizione denota un comportamento atipico. Ciò è dovuto al sistema PPC antisaltellamento installato, dal funzionamento davvero convincente.
Da riferimento pure l’impianto frenante: il doppio disco anteriore miscela sapientemente potenza infinita e grande modulabilità. Il tutto ben supportato dall’unità posteriore che comunque non brilla per mordente.
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Motore: bicilindrico a V di 60° a 4 tempi, raffreddamento a liquido, alesaggio per corsa 97,0x67,5 mm, cilindrata 997,62 cc, rapporto di compressione 11,8:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando misto a catena ingranaggi e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica multipoint, diametro corpi farfallati 57 mm. Capacità serbatoio carburante 18 litri (di cui 4 di riserva). Lubrificazione a carter secco.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena (40/16). Frizione multidisco in bagno d’olio con dispositivo antisaltellamento PPC e comando idraulico servoassistito. Cambio a sei marce.
Ciclistica: telaio a doppio trave diagonale in alluminio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile, escursione ruota 120 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore regolabile nel precarico e nel freno idraulico in estensione, escursione ruota 133 mm. Cerchi: anteriore 17x3,50”, posteriore 17x6,00”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 190/17-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini e quattro pastiglie, posteriore a disco singolo in acciaio da 220 mm e pinza a doppio pistoncino.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.025, larghezza 830, altezza sella 810, interasse 1.410. Peso a secco 185 kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 98 kW (133 CV) a 9.500 giri, coppia 102 Nm (10,4 kgm) a 8.750 giri.
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La nuova supernaked dell'Aprilia tra i chiostri della fondazione Giorgio Cini a Venezia
Venezia - La presentazione della nuova Aprilia Tuono 1000 R, sontuosamente ambientata a Venezia presso la Fondazione Cini, è stata l'occasione per il management del Gruppo Piaggio di fare il punto sulla salute e le prospettive dell'azienda veneta a nove mesi dalla sua rilevazione. Davanti a circa 200 giornalisti, Roberto Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio si è espresso con soddisfazione: "Il gruppo Piaggio, che include Aprilia e Moto Guzzi, si appresta a terminare il 2005 con risultati positivi. Siamo ottimisti. Anche Aprilia sta avviandosi verso una condizione di ordinaria amministrazione e sebbene tranquillità sia un termine che in azienda non esiste, ci sono tutte le premesse per essere ottimisti a livello di risultati, di vendite e per le persone che ci lavorano".
"Siamo molto contenti di avere acquistato Aprilia - ha ribadito Rocco Sabelli, ammininistratore delagato del Gruppo Piaggio - e in questo senso la presentazione della nuova Tuono rappresenta per noi uno spartiacque. Siamo fuori dall'emergenza, ripartiamo con un prodotto straordinario". "Vogliamo che l'azienda riprenda a recitare un ruolo di player completo nel mondo della moto - ha continuato Sabelli - coprendo tutti i segmenti di mercato, le moto sportive, naked e offroad". Un obiettivo importante che prevede l'investimento in tre anni di 100 milioni di euro e la produzione di diciotto nuovi modelli, 12 di moto e sei di scooter.
"Va da sé che per raggiungere questo obiettivo - ha argomentato Sabelli - bisogna essere indipendenti nelle motorizzazioni. A Noale e a Pontedera ci sono team che sviluppano i nuovi motori: bicilindrici da 750 a 1200 cc. e una famiglia completamente nuova di pluricilindrici da 1000 cc.".
Nel corso della conferenza stampa è stata illustrata anche la strategie nel mondo delle corse: "Dobbiamo riconquistare la leadership assoluta nell'ambito della 250 nel motomondiale - ha spiegato Leo Francesco Mercanti, direttore Brand Aprilia - . Riprenderemo gli investimenti nello sviluppo della biciclindrica. La squadra ufficiale Aprilia sarà rappresentata da De Angelis e da Simoncelli. Nel 2007 poi torneremo nella Superbike".
Accantonato per il momento il ritorno alla MotoGP: "A media distanza sentiamo di poterne farne a meno - ha continuato Mercanti - . Saremo già impegnati con lo sviluppo del motore a 4 tempi nella Superbike. Attualmente la MotoGP è molto condizionata dalla presenta di un solo pilota (Rossi, ndr). Attendiamo qualche stagione per vedere con più chiarezza le prospettive di questa classe".
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