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Aprilia Atlantic 500 Sprint

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Provato a Montecarlo il nuovo maxi veneto. La formula cambia del tutto: ingombri ridotti, maggiore agilità, guida sportiva. E da oggi queste saranno le prerogative dei prodotti Aprilia, parola di Leo Francesco Mercanti

Leo Francesco Mercanti sull'Atlantic Sprint
di Fabio Cormio

– La Costa Azzurra coperta di neve: non capita spesso. Si è trattato di una cornice speciale, per un’occasione speciale: la presentazione di un nuovo scooter, certo, ma anche e soprattutto il primo evento ufficiale della nuova gestione Aprilia. Infatti non s’è trattato della “solita” presentazione. Tutto era di categoria superiore: tanti i giornalisti accorsi e coccolati nello splendido Meridien Beach Plaza, tanti i fotografi, tanti i volti noti (tra cui Nico Cereghini, che ha fatto un po’ da cerimoniere, Giovanni Di Pillo, Alessandro Gramigni), tanti gli Atlantic Sprint schierati davanti alle porte dell’albergo.
E soprattutto c’era Leo Francesco Mercanti in persona, l’uomo che Piaggio (quindi Colaninno) ha scelto per raddrizzare le sorti di Aprilia, e che sembra aver chiarissima la linea da seguire. Quello di Noale sarà il brand sportivo ed elegante all’interno del gruppo. I prodotti, principalmente di cilindrata e prezzo medio-alti, saranno caratterizzati da maggior grinta per non essere sovrapponibili a quelli marchiati Piaggio. Questo è il caso dell’Atlantic Sprint: con quest’ammiraglia rinnovata, Aprilia opera una virata decisa. Se il “vecchio” Atlantic 500 era imponente, comodo, iper-protettivo, questo nuovo è invece snello, scattante, leggero, divertente. Ma resta un mezzo di classe, anche molto accessoriato: di serie, ad esempio, è l’antifurto elettronico, cioè uno degli optional tradizionalmente più costosi. E nonostante tutto l’Atlantic Sprint ha un prezzo che ingolosisce: 5.290 euro, cioè dagli 800 ai 3000 euro meno di tutti i concorrenti.
Cambia molto rispetto al vecchio Atlantic 500. Prima di tutto le dimensioni: 19 kg in meno nel peso a secco (da 218 a 199) e 2,5 cm in meno d’interasse rendono lo Sprint un mezzo completamente diverso da guidare, ma di questo parleremo nella pagina successiva. Andando a scandagliare la scheda tecnica, bisogna dire che il nuovo Atlantic si è ridimensionato per quanto riguarda alcune quote ciclistiche. Il cerchio anteriore passa da 15 a 14 pollici. La forcella ha steli da 35 mm e non più da 40, e ora c’è un solo disco freno all’anteriore. Resta la frenata integrale, che tradizionalmente divide i gusti dei motociclisti. Si riduce anche la capacità di carico del vano sottosella (ovviamente, visto che è diminuita la larghezza): ora si può stivare un casco integrale, prima ci si poteva aggiungere anche un jet. Nonostante un leggero calo nella potenza massima (dovuto probabilmente alle restrizioni per le normative anti-inquinamento: si passa da 39 a 37 CV circa), la velocità di punta cresce e ora si dichiarano oltre 160 km/h.

Quello sul prezzo è un discorso un po’ particolare, nel senso che il vecchio Atlantic 500 è passato da oltre 6.600 a 4.990 euro, evidentemente in previsione del cambio d versione: dunque la piccola crescita (lo Sprint costa 5.290) va in effetti intesa come un –giusto, visdta la differenza di contenuti- calo.
Se il vecchio Atlantic era piacevole da guidare solo su strade aperte, lo Sprint è tutt’altra cosa: la diminuzione di massa e la miglior penetrazione aerodinamica, oltre alla leggera crescita nella coppia massima (da 41 a 42 Nm), permettono al nuovo maxi di essere un silenzioso e protettivo bruciasemafori: l’accelerazione è veramente impressionante, anche qui sulle ripide salite del Principato di Monaco. Arrivati sulle ampie curve della moyenne e della grande corniche comincia però la sorpresa vera: l’Atlantic Sprint è un fulmine nell’ingresso in curva, ma la cosa impressionante è la capacità di tenere la traiettoria senza ondeggiamenti. Il maxi veneto sfoggia una precisione motociclistica, che si paga solo in città e sullo sconnesso – in termini di comfort – a causa dell’eccessiva durezza dell’ammortizzatore posteriore, che comunque può essere regolato su cinque posizioni. Peccato, a questo proposito, che manchi una manopola per la regolazione remota (come ad esempio c’è sulle BMW). Altre mancanze concernenti la funzionalità sono quella dell’hazard e quella del freno a mano, che se in città come Milano non si avvertono molto, a Genova o Firenze potrebbe risolvere parecchi problemi. Tornando allo specifico delle doti dinamiche, la velocità di punta indicata sullo strumento – con pochissimo lancio - si attesta pochissimo sotto i 170 km/h.
Nella norma il comportamento dei freni: gli spazi d’arresto sono brevi, e addirittura si può entrare in curva leggermente “pinzati”, ma per ottenere il miglior  rendimento occorre agire con decisione sulle leve.
Motore:monocilindrico, quattro tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione a 4 valvole con albero a camme in testa (SOHC), alesaggio e corsa 92 x 69 mm, cilindrata 460 cc, alimentazione iniezione elettronica, accensione elettronica CDI con anticipo automatico, avviamento elettrico, lubrificazione a carter umido. Prestazioni: potenza massima 27,5 kW (37,4 cv) a 6.750 giri, coppia massima 42 Nm a 5.500 giri

Trasmissione: frizione automatica centrifuga a secco, cambio convertitore automatico, trasmissione primaria a cinghia trapezoidale, trasmissione finale riduttore ad ingranaggi

Ciclistica: telaio in acciaio ad alto limite di snervamento con struttura a doppia culla chiusa sovrapposta. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica, escursione ruota 105 mm diametro steli 35 mm, sospensione posteriore: motore con funzione di forcellone oscillante, due ammortizzatori a gas, regolabili nel precarico su 5 posizioni, escursione ruota 90 mm.
Freni: Anteriore: a disco d’acciaio inox Æ 260 mm con pinza flottante a tre pistoncini e sistema di frenata integrale, posteriore: a disco d’acciaio inox Æ 220 mm con pinza fissa a due pistoncini e sistema di frenata integrale. Pneumatici tubeless: anteriore: 120 / 70 x 14” , posteriore: 140 / 60 x 14"

Dimensioni e peso: lunghezza max 2.200 mm, larghezza max 815 mm (al manubrio), Altezza max 1.370 mm (al parabrezza), interasse 1.550 mm, altezza sella 780 mm, peso a secco:199 kg Capacità 15 litri (riserva 2 litri).
Principato di Monaco
Veloce e sorprendentemente stabile, l'Atlantic Sprint sui tornanti può dire la sua perchè la trasmissione automatica lo avvantaggia rispetto alle moto con cambio tradizionale

L'antifurto elettronico è di serie sull'Atlantic Sprint 500: un risparmio di circa 400 euro!

Leo Francesco Mercanti sull'Atlantic Sprint
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