Moto & Scooter
Derbi GPR 125 Nude
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Le proposte più innovative dell’anno nel campo delle 125 vangono dalla gamma delle , e vantano il meglio delle soluzioni tecniche ed estetiche più in voga. Siamo stati a Barcellona e abbiamo provato la “Nude”, versione priva di carena. Tante ricercatezz
Sedici anni, il mondo in pugno ed un futuro che aspetta solo di essere scoperto. Se poi a disposizione degli “under 18” ci metti anche delle moto da far invidia anche ai motociclisti smaliziati, cosa si può desiderare di più?
Insomma, inutile negare la netta espansione subita dal mercato delle 125 nell’ultimo paio d’anni, forse anche grazie all’introduzione del patentino obbligatorio che ha indotto tanti a pensare “visto che proprio devo prendere la patente, tanto vale comprare la centoventicinque…”
E se le vendite delle 125 sono in crescita, è logico aspettarsi ulteriori novità nei prossimi mesi: soprattutto pensando che, a conti fatti, quella che vedete in foto è una delle poche proposte davvero inedite che il mercato ci offra.
Insomma, inutile negare la netta espansione subita dal mercato delle 125 nell’ultimo paio d’anni, forse anche grazie all’introduzione del patentino obbligatorio che ha indotto tanti a pensare “visto che proprio devo prendere la patente, tanto vale comprare la centoventicinque…”
E se le vendite delle 125 sono in crescita, è logico aspettarsi ulteriori novità nei prossimi mesi: soprattutto pensando che, a conti fatti, quella che vedete in foto è una delle poche proposte davvero inedite che il mercato ci offra.
Già, ché se l’Aprilia RS e la Cagiva Mito o Planet sono modelli comunque in listino da anni, e se è vero che la Aprilia Tuono è uscita di scena proprio quest’anno, allora onore alla Derbi che con coraggio propone ai sedicenni ben due diversi modelli che fanno venire l’acquolina in bocca!
Quella da noi provata per le strade pittoresche di Barcellona, la GPR 125 Nude, è appunto la versione “nuda”, ma esiste anche la versione “Racing”, affascinante race replica carenata: entrambe vantano il meglio delle soluzioni stilistiche e tecniche proposte dal mercato delle sportive di maggior cilindrata negli ultimi anni, dallo scarico sotto la sella alle pinze freno radiali, passando per gli indicatori di direzione integrati nei retrovisori.
Condite pure il tutto con una livrea monocolore dai toni aggressivi e con sovrastrutture dal profilo attillato ed estremamente attuale, ed ecco che anche se avete superato da un pezzo la maggiore età vi tornerà la voglia di ricominciare tutto da capo: a patto di sborsare 4.910 Euro chiavi in mano…
Quella da noi provata per le strade pittoresche di Barcellona, la GPR 125 Nude, è appunto la versione “nuda”, ma esiste anche la versione “Racing”, affascinante race replica carenata: entrambe vantano il meglio delle soluzioni stilistiche e tecniche proposte dal mercato delle sportive di maggior cilindrata negli ultimi anni, dallo scarico sotto la sella alle pinze freno radiali, passando per gli indicatori di direzione integrati nei retrovisori.
Condite pure il tutto con una livrea monocolore dai toni aggressivi e con sovrastrutture dal profilo attillato ed estremamente attuale, ed ecco che anche se avete superato da un pezzo la maggiore età vi tornerà la voglia di ricominciare tutto da capo: a patto di sborsare 4.910 Euro chiavi in mano…
In sella
Il frontale è dominato dal doppio gruppo ottico sormontato da un minimalista orpello aerodinamico che fa tanto Buell, e poi c’è la forcella a steli rovesciati, il serbatoio attillato ed il codino estremamente rastremato verso l’estremità posteriore, dove c’è il fanale incassato a filo (sembra a filo pure la sella, tant’è stretta al codone) ed il terminale di scarico che sbuca da sotto come sulle “sorelle maggiori” più alla moda.
A completare l’elenco delle sovrastrutture troviamo una coppia di convogliatori d’aria ed il puntale, che protegge l’ampia curva di espansione dell’impianto di scarico.
Dietro il minuscolo cupolino, il pannello strumentazione è molto curato e completo, col contagiri a fondo bianco affiancato da numerose spie luminose ed il pannello lcd con tachimetro, orologio e contakm parziali. Poco più vicino a noi, sulle piastre dal disegno un po’ troppo semplice è fissato il manubrio ampio ed alto, alle cui estremità ci sono blocchetti elettrici ben fatti (ma le leve ci sarebbero piaciute regolabili) e specchi retrovisori anch’essi di buona fattura.
La sella, un po’ altina con i suoi 835mm, è bella a vedersi e, seppure poco imbottita, è abbinata a pedane regolabili: inutile dire che il passeggero, sullo strapuntino dedicatogli e con i piedi praticamente in gola, non si sentirà certo su una Goldwing.
A completare l’elenco delle sovrastrutture troviamo una coppia di convogliatori d’aria ed il puntale, che protegge l’ampia curva di espansione dell’impianto di scarico.
Dietro il minuscolo cupolino, il pannello strumentazione è molto curato e completo, col contagiri a fondo bianco affiancato da numerose spie luminose ed il pannello lcd con tachimetro, orologio e contakm parziali. Poco più vicino a noi, sulle piastre dal disegno un po’ troppo semplice è fissato il manubrio ampio ed alto, alle cui estremità ci sono blocchetti elettrici ben fatti (ma le leve ci sarebbero piaciute regolabili) e specchi retrovisori anch’essi di buona fattura.
La sella, un po’ altina con i suoi 835mm, è bella a vedersi e, seppure poco imbottita, è abbinata a pedane regolabili: inutile dire che il passeggero, sullo strapuntino dedicatogli e con i piedi praticamente in gola, non si sentirà certo su una Goldwing.
Un po' di tecnica
Analizzando i contenuti tecnici della “Nude” si finisce per constatare come ci siano poche alternative al top per i sedicenni che entrano in concessionaria. Il propulsore da 124,76cc è un monocilindrico 2T raffreddato ad acqua con cambio a 6 rapporti, alimentato da un carburatore Mikuni da 28mm coadiuvato da un impianto di miscelazione automatica con serbatoio dell’olio disposto sotto la sella del pilota. L’impianto di scarico, con terminale disposto sotto la sella e catalizzatore (il che consente l’omologazione Euro-2), è dotato di una valvola parzializzatrice che rende più fluida e regolare l’erogazione della potenza.
Dal punto di vista ciclistico, spicca lo splendido telaio a due travi estruse in alluminio, con cannotto di sterzo inclinato di 26° per garantire la giusta stabilità quando il passo si fa più sostenuto. Il reparto sospensioni prevede un’imponente forcella Sebac upside-down con steli da 40mm (un po’ rigida nella taratura standard) ed un deludente forcellone posteriore, dall’aspetto economico e ancorato a un mono privo di leveraggi progressivi ma regolabile nel precarico, che non compie proprio egregiamente il proprio lavoro.
L’impianto frenante vanta un disco anteriore da 300mm con pinza ad attacco radiale e doppio pistoncino, ed uno da 180mm con pinza a pistone singolo sulla ruota motrice.
Generosa la scelta delle coperture: la ruota anteriore ha misure 110/80-17”, mentre al retrotreno troviamo una 140/70-17”.
Dal punto di vista ciclistico, spicca lo splendido telaio a due travi estruse in alluminio, con cannotto di sterzo inclinato di 26° per garantire la giusta stabilità quando il passo si fa più sostenuto. Il reparto sospensioni prevede un’imponente forcella Sebac upside-down con steli da 40mm (un po’ rigida nella taratura standard) ed un deludente forcellone posteriore, dall’aspetto economico e ancorato a un mono privo di leveraggi progressivi ma regolabile nel precarico, che non compie proprio egregiamente il proprio lavoro.
L’impianto frenante vanta un disco anteriore da 300mm con pinza ad attacco radiale e doppio pistoncino, ed uno da 180mm con pinza a pistone singolo sulla ruota motrice.
Generosa la scelta delle coperture: la ruota anteriore ha misure 110/80-17”, mentre al retrotreno troviamo una 140/70-17”.
Su strada
Saliti in sella, balza subito all’occhio la posizione di guida ben studiata ed il manubrio alto e largo, che mette a proprio agio il pilota. Il serbatoio da 13 litri, opportunamente sagomato, consente alle gambe di trovare la giusta collocazione, grazie anche alle pedane regolabili.
Il motore gira sornione con un sound civile ma corposo, lo senti da subito mentre ti accingi a compiere le prime manovre alle basse andature: è in questo momento che si apprezza la grande leggerezza di un mezzo di questa cilindrata, sebbene il raggio di sterzo sia piuttosto limitante nelle manovre da fermo e la lunga stampella laterale sia poco stabile e troppo soggetta a rientrare.
Appena in movimento, però, sono tante le qualità della “Nude”: a partire dall’erogazione della potenza, corposa lungo tutto l’arco di giri del motore grazie all’adozione di una valvola parzializzatrice allo scarico, ma degna di nota è anche la pressoché totale assenza di vibrazioni o risonanze fastidiose, anche lungo i tragitti fuori porta, magari col passeggero.
Certo, per divertirsi vale la pena di trovare una statale ricca di belle curve guidate e tenere il motore tra i 7.000 ed i 10.000 giri, arco di utilizzo entro il quale il piccolo monocilindrico riesce a dare il meglio di sé nonostante i più smaliziati lamentino il fatto che quindici cavalli sono davvero pochini.
Buono il comportamento del cambio a sei rapporti, coadiuvato da una frizione modulabile, e decisamente sovradimensionato l’impianto frenante, soprattutto il disco anteriore che frena alla grande ma tende a stridere da subito, finendo per essere fastidioso.
Il comfort, su una moto di questo tipo, non è un elemento fondamentale: il passeggero siede con le ginocchia praticamente in gola e condivide col pilota la scomodità di una sella sottile e poco confortevole; però fino a 120 all’ora indicati (che poi è la velocità massima raggiungibile) sono entrambi ben protetti dalla pur esile appendice aerodinamica, e nella guida più brillante godranno assieme del buon grip offerto dalle Pirelli Sport Demon di primo equipaggiamento, affidabili anche sul bagnato.
Appena in movimento, però, sono tante le qualità della “Nude”: a partire dall’erogazione della potenza, corposa lungo tutto l’arco di giri del motore grazie all’adozione di una valvola parzializzatrice allo scarico, ma degna di nota è anche la pressoché totale assenza di vibrazioni o risonanze fastidiose, anche lungo i tragitti fuori porta, magari col passeggero.
Certo, per divertirsi vale la pena di trovare una statale ricca di belle curve guidate e tenere il motore tra i 7.000 ed i 10.000 giri, arco di utilizzo entro il quale il piccolo monocilindrico riesce a dare il meglio di sé nonostante i più smaliziati lamentino il fatto che quindici cavalli sono davvero pochini.
Buono il comportamento del cambio a sei rapporti, coadiuvato da una frizione modulabile, e decisamente sovradimensionato l’impianto frenante, soprattutto il disco anteriore che frena alla grande ma tende a stridere da subito, finendo per essere fastidioso.
Il comfort, su una moto di questo tipo, non è un elemento fondamentale: il passeggero siede con le ginocchia praticamente in gola e condivide col pilota la scomodità di una sella sottile e poco confortevole; però fino a 120 all’ora indicati (che poi è la velocità massima raggiungibile) sono entrambi ben protetti dalla pur esile appendice aerodinamica, e nella guida più brillante godranno assieme del buon grip offerto dalle Pirelli Sport Demon di primo equipaggiamento, affidabili anche sul bagnato.
Dati tecnici
Motore: monocilindrico 2 T EURO2, alesaggio x corsa 56 x 50,68. Cilindrata 124,76 cc, carburatore Mikuni-28, raffreddamento a liquido, avviamento elettrico, rapporto di compressione 12,5:1. Sistema di lubrificazione: miscelatore automatico. Accensione Elettronico CDI.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, frizione a dischi multipli. Cambio a 6 velocità.
Ciclistica: sospensione anteriore forcella rovesciata 40 mm, corsa 120 mm, sospensione posteriore monoammortizzatore 110 mm corsa, pneumatici 110/80 x 17”, 140/70 x 17”.
Freno anteriore: disco 300 mm, pinza radiale a due pistoncini contrapposti. Freno posteriore: disco 180 mm, pinza a due pistoncini.
Dimensioni: lunghezza totale 2.024 mm, capacita’ serbatoio 13 l.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, frizione a dischi multipli. Cambio a 6 velocità.
Ciclistica: sospensione anteriore forcella rovesciata 40 mm, corsa 120 mm, sospensione posteriore monoammortizzatore 110 mm corsa, pneumatici 110/80 x 17”, 140/70 x 17”.
Freno anteriore: disco 300 mm, pinza radiale a due pistoncini contrapposti. Freno posteriore: disco 180 mm, pinza a due pistoncini.
Dimensioni: lunghezza totale 2.024 mm, capacita’ serbatoio 13 l.
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