Moto & Scooter
Test: Aprilia Sportcity 200
Ruote alte ma non troppo, motore e dimensioni perfetti per un midi scooter… sembrerebbero gli ingredienti di un progetto senza sale, invece lo scooter di Noale sa metterci pure il pepe. Vediamo come va

Di Alessandro D'Aiuto, foto Massimo/Ag. Treeffe, tester: Fabio Cormio
Il buon Cormio ci aveva lasciato con una promessa, e tornato dalla presentazione del nuovo Aprilia Sportcity si era lanciato in proclami bellicosi.
Poi, causa la mole di lavoro, non ha potuto onorare l'impegno delegando a chi scrive (salvo per le foto, di cui si è incaricato lui stesso) la prova completa del nuovo midi di casa Aprilia.
E siamo stati ben felici di scorrazzare per Milano alla guida del nuovo Aprilia Sportcity 200, uno scooter che vuole aprire al marchio di Noale un segmento di mercato che non aveva ancora esplorato, quello degli scooter di media cilindrata, leggeri e a ruota alta. Il pur equilibrato Scarabeo 250, infatti, è molto più imponente del nuovo Sportcity, che invece mira ad aggredire i best sellers del settore, l'agile Honda SH 150 su tutti.
E i numeri non mancano certo al commuter veneto, così come –è ovvio- qualche piccola pecca, che viene a galla andando a cercare i limiti prestazionali del mezzo.
Ma la bontà del progetto non è in discussione: la resa di meccanica e ciclistica è buona per davvero ed il design moderno, sportivo e dinamico, rende bene l'idea di un mezzo che fa della "sportività urbana" il proprio plus indiscusso.
I 2.990 Euro franco concessionario ci sembrano dunque appropriati in rapporto alle caratteristiche ed alla resa del mezzo, che dispone anche di numerosi optional per affrontare al meglio il contesto urbano e che per "vivere e far vivere" meglio la città si avvale di un'omologazione Euro2.
Le linee dell’ Aprilia Sportcity si rifanno alla più recente filosofia del marchio: linee tese secondo direttive orizzontali ed oblique, ma raccordate tra loro in maniera “morbida”, a dare l’idea di sportività insita nel mezzo senza voler essere troppo aggressive.
Equilibrato e piacevole, sia il frontale che la parte posteriore si caratterizzano per uno stile “motociclistico”.
Il fanale posteriore, per esempio, si rifà un po' allo stile della Aprilia Falco, ed è forse la sport tourer ad essere la musa ispiratrice di tutto il progetto estetico dello Sportcity, scooter che trasferisce con successo ogni velleità di divertimento dall’extraurbano al contesto cittadino.
Come al solito, lo standard qualitativo della produzione Aprilia si mostra di buon livello, con plastiche correttamente accoppiate e di aspetto resistente, componentistica di qualità ed allineata alla concorrenza (solo le leve fanno un po’ “lamiera stampata”) ed una certa “pulizia d’insieme” delle finiture che, ovviamente in rapporto al tipo di mezzo, lascia un’impressione positiva.
Il quadro strumenti, per altro, è un “mezzo spettacolo”: è costituito da un grosso display luminoso multifunzionale che offre informazioni di ogni genere (a volte anche in maniera un po’ ridondante) grazie a contakm parziale e totale, orologio, livello di temperatura motore, livello della benzina e la spia che segnala se è giunto il momento di fare il tagliando… e questo senza menzionare il tachimetro analogico che, per i più curiosi, fornisce il dato della velocità sia in km che in miglia.
Le note meno allegre giungono soprattutto dal vano sottosella (che, a proposito, è comoda e larga): lo spazio per riporre un casco è pressochè simbolico e a poco vale il fatto che l’insieme si presenti ordinato, con il tappo del serbatoio carburante in posizione comoda e ben protetta e la finestrella in fondo al vano per regolare il minimo…
All’atto pratico ci sta solo un casco jet e nemmeno tanto grosso. Meglio indirizzarsi da subito verso un bel bauletto, tanto più che non manca come accessorio nel catalogo Aprilia.
Per contro il cassettino dietro allo scudo è in grado di accogliere tutta una serie di piccoli oggetti (telefoni, portafogli, bloccadisco…) e non manca il classico gancio cui fissare una borsa.
Da un punto di vista tecnico, lo Sportcity 200 è mosso dal noto monocilindrico 4 tempi Piaggio LEADER, 198 cc 4 valvole, capace di esprimere 21 cavalli a 9000 giri. Il monocilindrico sottoquadro (72 x 48,6 mm. i suoi valori fondamentali) lo rendono propenso ai regimi più alti, anche se non manca all’appello fin dai primi giri. Trasmissione e sospensioni seguono gli schemi classici e collaudati di questo settore, con una forcella tradizionale all’avantreno e una coppia di ammortizzatori al retrotreno regolabili nel precarico molla.
L’impianto frenante della Grimeca consta di due dischi: la singola unità anteriore di 260 mm è lavorata da una pinza flottante a due pistoncini, il disco posteriore è da 220 mm con pinza a due pistoncini contrapposti.
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Chiede giusto un minimo di insistenza, forse complice la stagione fredda, ma lo Sportcity 200 non si fa certo pregare per mettersi in moto: in sella si sta comodi pur godendo di un approccio “dinamico” col mezzo, con le braccia correttamente posizionate, comode ma ben aperte per controllare al meglio il manubrio
La pedana e lo scudo accolgono bene le gambe del guidatore e le bocchette d’aria ai lati dello scudo fanno sentire la loro presenza anche senza l’ausilio della copertina fornita come optional.
La risposta del gas è immediata e fin dai primi metri il monocilindrico LEADER spinge veramente bene: tira fuori da ogni impiccio in ogni situazione ed in particolare si distingue nelle partenze da fermo per prontezza e consistenza della risposta. Anche in allungo il “200 cc” riesce a dire la sua: non si rende protagonista di primati di ripresa, ma la regolarità con cui sale di giri è veramente esemplare, con giusto una piccola incertezza nella prima parte dell’erogazione, incertezza dovuta più che altro all’innesto della trasmissione.
Quest’ultima, poi, si comporta proprio bene: dolce e “concreta”, non soffre tanto nelle continue ripartenze, vero tallone d’achille di ogni variatore.
La ciclistica è molto agile e lo Sportcity si mantiene stabile e preciso fino ad andature più che allegre: sul dritto lo sterzo non si alleggerisce più del dovuto ed anche in prossimità della velocità massima non ci sono fenomeni negativi da segnalare, complice anche la gommatura generosa.
E’ però forse quest’ultima, sicuramente “aiutata” dalla stagione invernale, a dare qualche preoccupazione di troppo quando si cerca di usare lo scooter in modo più “sport” che “city”: l’appoggio in curva non manca mai, la sicurezza non viene mai meno, ma dalle sospensioni filtra ogni tanto qualche incertezza che consiglia di non esagerare col gas. Ma, come detto, sicuramente anche il freddo, l’asfalto umido e le foglie per terra hanno fatto la loro parte in questa impressione.
Quello che invece si può dire con più certezza è che l’impianto frenante potrebbe fare qualcosina in più: anche lui compie il suo dovere sempre in sicurezza, ma già il Leonardo 300 (per restare in casa Aprilia) frena di più e “meglio”. Il rovescio della medaglia è che non si riesce a bloccare le ruote nemmeno stringendo oltremodo la leva.
Le sospensioni filtrano a dovere le “durezze” cittadine: i due ammortizzatori posteriori sono piuttosto rigidi, mentre la forcella anteriore non si scompone nemmeno nelle frenate più decise.
I consumi si pongono nella media della categoria e risentono moltissimo dello stile di guida adottato: in media si percorrono 23 km con un litro.
Promozione, dunque, per questo Aprilia che, pur con qualche limite di praticità, riesce a proporsi sia come un serio urban commuter che come un divertente mezzo per il tempo libero.
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Motore: monocilindrico orizzontale quattro tempi raffreddato a liquido, distribuzione monoalbero a camme in testa, alimentazione a carburatore Mikuni, rapporto di compressione, 11,5:1 . Potenza 21 CV a 9.000 gpm.
Ciclistica: telaio monotrave anteriore in acciaio con doppia culla posteriore in tubi. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli da 35 mm, escursione ruota 100 mm; posteriore doppio ammortizzatore idraulico regolabile su tre posizioni nel precarico molla: escursione ruota 80 mm. Freno disco anteriore da 260 mm, posteriore da 220 mm. Pneumatici tubeless da 120/70 e 130/80. cerchi da 15".
Dimensioni: lunghezza 1.970 mm, interasse 1.365 mm, altezza sella 780 mm.
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