Moto & Scooter
Anteprima: Aprilia SR 50–R Factory
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Ispirata alla RSV mille, arriva sul mercato la terza generazione di uno degli scooter di maggior successo da oltre dieci anni. Tecnologia e stile sono gli argomenti con cui si rivolge ancora una volta ai quattordicenni che sognano di cavalcare una vera su
di Leonardo Rivola
Barcellona - Provate a volgere il pensiero ai ricordi di dieci-quindici anni fa, quando gli scooter 50 cominciavano a spargersi a macchia d’olio sulle strade delle città. Tra i quattordicenni, allora come oggi, il modello più ambito era quello più sportivo, che ti dava “l’ebrezza della velocità” e aveva l’aspetto più aggressivo. Per rispondere a queste esigenze nel 1992 nasceva l’SR 50 Aprilia. È facile ricordarne i modelli, che si proponevano come “Replica” delle moto dei campioni, quelle con cui l’Aprilia stravinceva nel Mondiale 125 e 250. Oggi l’SR è giunto alla sua terza generazione, e si ispira all’ammiraglia supersportiva della Casa di Noale, tanto da prendere il nome di SR 50–R Factory.
La presentazione a Barcellona ci ha dato l’occasione per un test in anteprima del nuovo scooter sia in mezzo al caotico traffico della città catalana, sia su un percorso in grado di farci apprezzare le sue doti sportive: lo storico circuito cittadino di Montjuic, dove si svolgeva la 24 ore più famosa di Spagna. Percorrendo i ripidi saliscendi del monte, sede oggi dello Stadio Olimpico, abbiamo attirato grande attenzione con le ammiccanti colorazioni Spiderman, bianco Aprilia, arancio speed e il classico nero Aprilia.
L’SR–R Factory sarà in vendita a 2580 euro franco concessionario, con vari accessori disponibili, quali due parabrezza di diverse dimensioni, un portapacchi posteriore, il cavalletto laterale, i deflettori per le pedane anteriori, l’ammortizzatore posteriore racing e l’antifurto Bodyguard.
Barcellona - Provate a volgere il pensiero ai ricordi di dieci-quindici anni fa, quando gli scooter 50 cominciavano a spargersi a macchia d’olio sulle strade delle città. Tra i quattordicenni, allora come oggi, il modello più ambito era quello più sportivo, che ti dava “l’ebrezza della velocità” e aveva l’aspetto più aggressivo. Per rispondere a queste esigenze nel 1992 nasceva l’SR 50 Aprilia. È facile ricordarne i modelli, che si proponevano come “Replica” delle moto dei campioni, quelle con cui l’Aprilia stravinceva nel Mondiale 125 e 250. Oggi l’SR è giunto alla sua terza generazione, e si ispira all’ammiraglia supersportiva della Casa di Noale, tanto da prendere il nome di SR 50–R Factory.
La presentazione a Barcellona ci ha dato l’occasione per un test in anteprima del nuovo scooter sia in mezzo al caotico traffico della città catalana, sia su un percorso in grado di farci apprezzare le sue doti sportive: lo storico circuito cittadino di Montjuic, dove si svolgeva la 24 ore più famosa di Spagna. Percorrendo i ripidi saliscendi del monte, sede oggi dello Stadio Olimpico, abbiamo attirato grande attenzione con le ammiccanti colorazioni Spiderman, bianco Aprilia, arancio speed e il classico nero Aprilia.
L’SR–R Factory sarà in vendita a 2580 euro franco concessionario, con vari accessori disponibili, quali due parabrezza di diverse dimensioni, un portapacchi posteriore, il cavalletto laterale, i deflettori per le pedane anteriori, l’ammortizzatore posteriore racing e l’antifurto Bodyguard.
Estetica e tecnica
I richiami alla RSV mille sono palesi; sono particolari che non si limitano alla mera funzione di richiamare al pensiero la mitica supersportiva, ma hanno anche lo scopo di migliorare le caratteristiche dell’SR, a cominciare dalla presa d’aria frontale che incrementa lo scambio termico col radiatore, fino al riconoscibilissmo gruppo ottico posteriore, posto particolarmente in alto per essere più visibile. Sullo scudo spiccano i fari alogeni da 35 watt; le frecce vengono invece integrate nei paramani. Gli specchietti hanno una sagoma accattivante, ma che impedisce di svolgere al meglio la loro funzione. Nella parte interna dello scudo troviamo il tipico gancio portaborse, la serratura per aprire la sella, e dei piccoli gancetti per fissare un eventuale zaino.
Il tappo del serbatoio del carburante è posizionato all’interno di uno scompartimento del tunnel centrale, dotato di serratura, nel quale possiamo trovare anche un minimo di attrezzi per le riparazioni più urgenti. Il capiente sottosella offre lo spazio per un casco integrale, mentre al vertice anteriore della sella stessa troviamo il coperchio di un piccolo, ma utilissimo scompartimento di un litro che può ospitare il cellulare, il portafoglio o altri oggetti di dimensioni ridotte.
Ma la “chicca” è il cruscotto, che offre più funzioni di quello della RSV mille: nella parte sinistra troviamo un contagiri analogico, mente nella parte destra, oltre alle spie degli indicatori di posizione, dell’abbagliante e della riserva, si trova un minicomputer digitale che esplica le funzioni di contagiri, indicatore del livello del carburante e della temperatura del liquido di raffreddamento, orologio, tachimetro, contachilometri totale (invero di non velocissima lettura) e due parziali, cronometro a 16 intertempi, indicatore del tempo del percorso, registratore di velocità media e massima raggiunta.
Inoltre si interfaccia con tutta l’elettronica del motore, per cui svolge anche una funzione diagnostica, con varie spie di allarme. L’SR gode inoltre nella dotazione di serie dell’antifurto che agisce sulla centralina, per cui non è possibile accendere il motore senza chiave.
Il motore è il Ditech di seconda generazione (ad iniezione elettronica con pompa benzina e pompa olio controllate elettronicamente) che, grazie ad un nuovo disegno della cassa filtro e dello scarico, promette maggiori prestazioni e minori consumi, comunque già irrisori nel vecchio modello. Si parla infatti di un consumo di 2 litri ogni 100 km, così da poter percorrere quasi 300 km prima di tornare dal benzinaio. Quanto all’olio il Ditech Aprilia vanta un’autonomia di ben 4000 km, e stiamo parlando di un motore a due tempi... Difatti l’SR è già adeguato alle future norme Euro 3. Il Ditech è alloggiato in un telaio monoculla sdoppiato in acciaio. La forcella teleidraulica, dal look upside-down (invece è a steli superiori), è tarata piuttosto rigidamente. La sospensione posteriore è costituita dal motore oscillante con ammortizzatore laterale. Uno studio sulla distribuzione dei pesi ha portato ad ubicare il serbatoio dell’olio ed il vaso di espansione all’interno dello scudo, in modo da caricare maggiormente l’avantreno. L’impianto frenante è costituito da due dischi di 190 mm montati sulle ruote a cinque razze di 13”.
Il tappo del serbatoio del carburante è posizionato all’interno di uno scompartimento del tunnel centrale, dotato di serratura, nel quale possiamo trovare anche un minimo di attrezzi per le riparazioni più urgenti. Il capiente sottosella offre lo spazio per un casco integrale, mentre al vertice anteriore della sella stessa troviamo il coperchio di un piccolo, ma utilissimo scompartimento di un litro che può ospitare il cellulare, il portafoglio o altri oggetti di dimensioni ridotte.
Ma la “chicca” è il cruscotto, che offre più funzioni di quello della RSV mille: nella parte sinistra troviamo un contagiri analogico, mente nella parte destra, oltre alle spie degli indicatori di posizione, dell’abbagliante e della riserva, si trova un minicomputer digitale che esplica le funzioni di contagiri, indicatore del livello del carburante e della temperatura del liquido di raffreddamento, orologio, tachimetro, contachilometri totale (invero di non velocissima lettura) e due parziali, cronometro a 16 intertempi, indicatore del tempo del percorso, registratore di velocità media e massima raggiunta.
Inoltre si interfaccia con tutta l’elettronica del motore, per cui svolge anche una funzione diagnostica, con varie spie di allarme. L’SR gode inoltre nella dotazione di serie dell’antifurto che agisce sulla centralina, per cui non è possibile accendere il motore senza chiave.
Il motore è il Ditech di seconda generazione (ad iniezione elettronica con pompa benzina e pompa olio controllate elettronicamente) che, grazie ad un nuovo disegno della cassa filtro e dello scarico, promette maggiori prestazioni e minori consumi, comunque già irrisori nel vecchio modello. Si parla infatti di un consumo di 2 litri ogni 100 km, così da poter percorrere quasi 300 km prima di tornare dal benzinaio. Quanto all’olio il Ditech Aprilia vanta un’autonomia di ben 4000 km, e stiamo parlando di un motore a due tempi... Difatti l’SR è già adeguato alle future norme Euro 3. Il Ditech è alloggiato in un telaio monoculla sdoppiato in acciaio. La forcella teleidraulica, dal look upside-down (invece è a steli superiori), è tarata piuttosto rigidamente. La sospensione posteriore è costituita dal motore oscillante con ammortizzatore laterale. Uno studio sulla distribuzione dei pesi ha portato ad ubicare il serbatoio dell’olio ed il vaso di espansione all’interno dello scudo, in modo da caricare maggiormente l’avantreno. L’impianto frenante è costituito da due dischi di 190 mm montati sulle ruote a cinque razze di 13”.
Su strada
La presentazione del nuovo SR 50–R Factory si è svolta su tre percorsi differenti che hanno offerto l’occasione per appurarne sia l’aspetto sportivo che quello più “cittadino”. Il primo tragitto ci ha portati dal porto di Barcellona fino a Plaza Espaňa, da dove partiva il circuito del Montjuic, un largo saliscendi che giunge fino al castello: qui abbiamo potuto sfruttare lo scooter fino alla velocità massima, raggiungibile con estrema facilità grazie al motore dotato di notevole coppia. Inoltre le ripide discese ci hanno fatto apprezzare l’estrema stabilità del mezzo, che vanta una forcella al top della categoria e un avantreno fermo e preciso che permette di infilarsi in curva con decisione in piena sicurezza senza la minima sbavatura anche nei tornanti più stretti e nelle “staccate” più azzardate. Nonostante le buche, che in genere creano qualche problema alla stabilità degli scooter a causa delle ruote piccole, non abbiamo avuto difficoltà di sorta anche a velocità più sostenute.
L’Aprilia ha inoltre allestito un mini circuito piuttosto stretto, adattissimo per le peculiarità dell’SR: qui si sono viste le sue vere attitudine sportive, limitate solo dal rischio di appoggiarsi sul cavalletto centrale, cosa che comunque non accade normalmente su strada.
Nel pomeriggio abbiamo avuto l’occasione di girare per la splendida città catalana. Partendo dal porto, ci siamo diretti verso Plaza della Cataluňia, con una velocità e “scioltezza” da fare invidia a tutti. I numerosi semafori non erano un grosso ostacolo, ci permettevano anzi di infilarci facilmente tra le macchine per poi partire scattando sempre per primi, lasciando al palo le automobili e altri scooter. È stato un gioco divertente attraversare tutta la città in tempi risicatissimi, partendo dal mare, facendo una sosta a Casa Battló, capolavoro di Gaudí, per giungere fino alla ripidissima salita che porta al Parc Güell, dove l’SR non ha dato il benché minimo segno di affaticamento.
Insomma, uno spasso, uno scooter dalle caratteristiche sportive che mantiene ciò che promette, offrendo quell’agilità che permette di muoversi in sicurezza in mezzo al traffico, ma che allo stesso tempo ha voglia di andare sui passi di montagna insieme alla sua sorellona alla quale tanto somiglia.
L’Aprilia ha inoltre allestito un mini circuito piuttosto stretto, adattissimo per le peculiarità dell’SR: qui si sono viste le sue vere attitudine sportive, limitate solo dal rischio di appoggiarsi sul cavalletto centrale, cosa che comunque non accade normalmente su strada.
Nel pomeriggio abbiamo avuto l’occasione di girare per la splendida città catalana. Partendo dal porto, ci siamo diretti verso Plaza della Cataluňia, con una velocità e “scioltezza” da fare invidia a tutti. I numerosi semafori non erano un grosso ostacolo, ci permettevano anzi di infilarci facilmente tra le macchine per poi partire scattando sempre per primi, lasciando al palo le automobili e altri scooter. È stato un gioco divertente attraversare tutta la città in tempi risicatissimi, partendo dal mare, facendo una sosta a Casa Battló, capolavoro di Gaudí, per giungere fino alla ripidissima salita che porta al Parc Güell, dove l’SR non ha dato il benché minimo segno di affaticamento.
Insomma, uno spasso, uno scooter dalle caratteristiche sportive che mantiene ciò che promette, offrendo quell’agilità che permette di muoversi in sicurezza in mezzo al traffico, ma che allo stesso tempo ha voglia di andare sui passi di montagna insieme alla sua sorellona alla quale tanto somiglia.
Dati tecnici
Motore: monocilindrico 2 tempi raffreddato a liquido, alesaggio e corsa mm 40x39,3, cilindrata 49 cc, alimentazione ad iniezione elettronica diretta, con compressore dell’aria comandato dall’albero motore, avviamento elettrico e lubrificazione ad iniezione con pompa olio.
Trasmissione: variatore automatico centrifugo con frizione automatica centrifuga a secco; trasmissione finale con riduttore ad ingranaggi in bagno d’olio.
Ciclistica: telaio monoculla sdoppiato in tubi d’acciaio; sospensione anteriore: forcella teleidraulica con escursione di 90 mm; sospensione posteriore: motore con funzione di forcellone oscillante vincolato al telaio da biellismi supportati da due silent-block radiali, monoammortizzatore laterale con escursione di 70 mm; freni: anteriore e posteriore a disco da 190 mm con pinze a due pistoncini contrapposti, pneumatici: anteriore e posteriore 130/60 – 13”.
Dimensioni: lunghezza 1860 mm, larghezza 705 mm, altezza sella 820, interasse 1290, capacità serbatoio carburante da 7 litri.
Omologazione: Euro 2 (aggiornabile Euro 3 senza modifiche).
Trasmissione: variatore automatico centrifugo con frizione automatica centrifuga a secco; trasmissione finale con riduttore ad ingranaggi in bagno d’olio.
Ciclistica: telaio monoculla sdoppiato in tubi d’acciaio; sospensione anteriore: forcella teleidraulica con escursione di 90 mm; sospensione posteriore: motore con funzione di forcellone oscillante vincolato al telaio da biellismi supportati da due silent-block radiali, monoammortizzatore laterale con escursione di 70 mm; freni: anteriore e posteriore a disco da 190 mm con pinze a due pistoncini contrapposti, pneumatici: anteriore e posteriore 130/60 – 13”.
Dimensioni: lunghezza 1860 mm, larghezza 705 mm, altezza sella 820, interasse 1290, capacità serbatoio carburante da 7 litri.
Omologazione: Euro 2 (aggiornabile Euro 3 senza modifiche).