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Moto & Scooter
Piaggio Beverly 200
il 01/08/2001 in Moto & Scooter
E' la naturale evoluzione dello scooter a ruote alte verso la "moto automatica" del futuro; offre ottime prestazioni e un confortevole utilizzo dello scooter a 360°.

di Riva Eliano
In piena estate e sotto il “sol leone”, Piaggio, rilancia nel settore degli scooter 4T a ruote alte, consegnando alla rete di vendita un nuovo modello GT; il Beverly.
Un inedito “scooterone compatto”, che prodotto nelle cilindrate di 125 e 200 cc. e commercializzato ad un prezzo rispettivamente di 7.188.000 e di 7.
692.000 lire f. c. con due anni di garanzia europea, dai primi giorni d’agosto, affianca la “famiglia” Piaggio Liberty, della quale rappresenta l’evoluzione verso il concetto di moto automatica tracciato alcuni anni fa dall’Aprilia Scarabeo 125/150.
Proposto in quattro accattivanti versioni di colore (nero pastello e rosso saturno, blu cobalto e platino metallizzati), del nuovo “motoscooter” di Pontedera, abbiamo sottoposto ad un test il modello più interessante, il Beverly 200 che, “abilitato” anche per la marcia in autostrada, offre un panorama d’utilizzo molto ampio.
Sostenuto da una confezione ricercata, da scelte progettuali nuove nella ciclistica e dai 21 CV del ricondizionato propulsore a quattro tempi di 198 cc effettivi, infatti, sulla carta, il Beverly 200, sembra avere tutti i “numeri” per consentire un appagante utilizzo a 360° dello scooter.
Un obiettivo da raggiungere, quest’ultimo, dichiarato dalla completa dotazione d’accessori dedicati, che i progettisti hanno predisposto per questa loro nuova creazione e che comprende anche un “set da viaggio” in tinta con lo scooter e composto di un bauletto da 31 litri e da borse laterali rigide da 24 litri di capienza.
Proposto in quattro accattivanti versioni di colore (nero pastello e rosso saturno, blu cobalto e platino metallizzati), del nuovo “motoscooter” di Pontedera, abbiamo sottoposto ad un test il modello più interessante, il Beverly 200 che, “abilitato” anche per la marcia in autostrada, offre un panorama d’utilizzo molto ampio.
Sostenuto da una confezione ricercata, da scelte progettuali nuove nella ciclistica e dai 21 CV del ricondizionato propulsore a quattro tempi di 198 cc effettivi, infatti, sulla carta, il Beverly 200, sembra avere tutti i “numeri” per consentire un appagante utilizzo a 360° dello scooter.
Un obiettivo da raggiungere, quest’ultimo, dichiarato dalla completa dotazione d’accessori dedicati, che i progettisti hanno predisposto per questa loro nuova creazione e che comprende anche un “set da viaggio” in tinta con lo scooter e composto di un bauletto da 31 litri e da borse laterali rigide da 24 litri di capienza.
Nei tratti fondamentali, il profilo del Beverly è chiaramente ispirato a quello del Liberty ma, la somiglianza, termina qui e il risultato estetico finale è assai diverso. Caratterizzato dal marcato contrasto tra le linee arrotondate della parte centrale e quelle tese e appuntite delle estremità, da un avantreno importante nelle dimensioni e da un codino “svelto” e sfuggente, il Beverly, ha un aspetto moderno e sportivo, che piace perché ispira agilità e leggerezza: proprio quello che normalmente si richiede ad uno scooter.
Nell’allestimento, non è lasciato nulla al caso e ogni dettaglio, è realizzato per soddisfare al meglio le necessità tipiche dell’utilizzo prettamente urbano dello scooter e del diporto.
Ad un frontale levigato e appuntito, che promette di fendere l’aria come un coltello e ad un manubrio carenato e con deflettore d’aria a protezione del pilota, fa da contro altare una fascia interna dello scudo molto elaborata e ricca, dove trovano posto il pulsante per l’apertura elettrica del sellone e la serratura di contatto, il classico e comodissimo gancio appendiborsa e l’indispensabile vano portaoggetti attraverso il quale, con una levetta, si apre lo sportello d’accesso al tappo di rifornimento carburante nel tunnel centrale.
All’estremità posteriore della pedana con tappetino sostituibile, poi, ci sono i poggiapiedi estraibili per il passeggero, mentre, sotto la sella a due piani, in un ampio vano illuminato, trovano posto due caschi Jet e c'è la presa di corrente per il telefonino. Un’ottima dotazione, quella del Beverly, magistralmente chiusa dalla presenza del doppio cavalletto (centrale e laterale con interruttore di sicurezza) e da un ben fatto portapacchi in lega leggera.
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Sotto il profilo tecnico, il Beverly, non propone niente d'innovativo ma, ogni parte, è progettata per offrire la massima facilità e sicurezza di marcia, a solo e in coppia e con bagagli appresso.
Il telaio, progettato utilizzando avanzati programmi di calcolo e sistemi di design e di simulazione all’avanguardia, è un doppia culla a traliccio in tubi d’acciaio ad alta resistenza e promette una rigidità elevata.
Le sospensioni, sono composte di una forcella teleidraulica con steli da 35 mm e dal classico motore oscillante ma, in questo caso, come i maxi scooter, con due ammortizzatori anziché uno e facilmente regolabili su quattro posizioni nel precarico molla.
Di stampo motociclistico, invece, sono le ruote che, con cerchi in lega leggera da 16”, stabiliscono un record di categoria per la larghezza delle coperture di primo equipaggiamento; all’anteriore, infatti, c’è una 110/70-16, mentre dietro, c’è una mastodontica e un po’ eccessiva 140/70-16.
Per terminare l’argomento ciclistica, in fine, un impianto frenante a disco da 260 mm con pinze a doppio pistoncino su entrambe le ruote, assicura la rapidità d’arresto necessaria ad uno scooter dei giorni nostri.
Il motore del nuovo “granturismo” Piaggio, è l’ultima evoluzione della “famiglia” di monocilindrici a quattro tempi progettati e prodotti a Pontedera (serie LEADER) e caratterizzati da un ridotto impatto ambientale delle emissioni sonore e di scarico: ha la distribuzione a quattro valvole e il raffreddamento a liquido con radiatore posizionato nella parte inferiore dello scudo e con elettroventola termostatizzata, ha l’accensione elettronica, l’avviamento elettrico e la trasmissione automatica e, in questa versione di 198 cc., con 21 CV e 17,5 Nm di coppia, offre prestazioni da primato di categoria.
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Gratificato dalla vista di un cruscotto sportivo/classico, ricco d’informazioni e con pannello LCD, che segnala anche la temperatura e il rischio della formazione di ghiaccio sulla strada, sul Beverly, il pilota siede comodo.
La sella, è molto ampia e ben imbottita. La pedana, permette di trovare la posizione ideale per le gambe ed il manubrio, largo e diritto, quasi da supermotard e con comandi elettrici in lega leggera anziché in plastica, assicurano comfort e completo dominio dello scooter nella guida.
Valida, la posizione riservata la passeggero, che trova una sella comoda e pratici ancoraggi nei lati del portapacchi.
Nella guida, il Beverly, grazie ai deflettori sui lati dello scudo e al piccolo ma efficiente parabrezza, protegge bene il pilota che, nella marcia, può usufruire anche di retrovisori fumè, stabili e ampi nella visuale. Al primo impatto, il nuovo GT Piaggio, non è “leggero” come l’aspetto lascia presupporre ma, l’impaccio, è ripagato da una sicurezza nell’esecuzione degli ordini, sconosciuta agli scooter a ruote basse, sia a velocità da parata, sia marciando a “tutto gas”. In curva, il Beverly, è sicuro nello scendere in piega, ha un comportamento sostanzialmente neutro nell’esecuzione della traiettoria decisa dal pilota e, soltanto nella guida veloce e sportiveggiante che questo scooter ispira, si potrebbe desiderare un copertura posteriore meno panciuta (130/70 anziché 140).
Le sospensioni, piuttosto “sfrenate” in estensione, provocano fastidiosi ondeggi soltanto negli avvallamenti affrontati in piena velocità, ma non compromettono mai seriamente la stabilità del veicolo, mentre, l’impianto frenante è adeguato per potenza e modulabilità d’intervento ma, nelle frenate “sportive”, richiede un’energia consistente sulle leve. La “promozione” a pieni voti, invece, merita il propulsore che, per accelerazione e velocità espressa a solo e in coppia (135 km/h indicati), in questa cilindrata è sicuramente al top.
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Motore: a 4 tempi, monocilindrico, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 72x48,6 mm, cilindrata 128 cc, rapporto di compressione 11,5:1; distribuzione monoalbero a camme in testa e 4 valvole; lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione: Walbro WVF 7; capacita’ serbatoio 10 litri di cui 2,2 di riserva. Accensione elettronica digitale, 1 candela. Avviamento elettrico.
Trasmissione: finale a ingranaggi; frizione automatica, variatore automatico di velocità.
Ciclistica: telaio a doppia culla in tubi tondi a traliccio in acciaio ad alta resistenza, inclinazione asse di sterzo n.d., avancorsa n.d.. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli da 35 mm, escursione n.d.; sospensione posteriore: ammortizzatori idraulici a doppio effetto, regolabili nel precarico molla su 4 posizioni, escursione n.d.. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 110/70-16”; posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 140/70-16”. Freni: anteriore a disco flottante da 260 mm, pinza a 2 pistoncini paralleli; posteriore a disco da 260 mm, pinza a 2 pistoncini paralleli.
Dimensioni e peso: interasse 1470 mm, lunghezza 2110 mm, larghezza 760 mm, altezza sella 800 mm. Peso a secco 149 kg.
Prestazioni: potenza 21 CV (15,4 kw) a 8500 giri., coppia 1,7 kgm (17,5 Nm) a 6500 giri.
Omologazione Euro-1: si’
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