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Nuovi progetti nelle grosse cilindrate

il 03/11/2000 in Moto & Scooter

Il paese è piccolo e la gente mormora. Così chi ascolta le voci che aleggiano nel ristretto ambiente motociclistico ha tante storie da riferire. Vere? Non sempre, ma a volte sì

Nuovi progetti nelle grosse cilindrate
Il proptotipo della bicilindrica MZ è ricco di particolarità tecniche


di Alan Cathcart
La Benelli Tornado è in dirittura d'arrivo. E questa è una gran bella realtà, non solo per ciò che rappresenta con la sua avanzata tecnologia e con la sua linea ultramoderna, ma anche come rivincita di una storica marca su un destino che sembrava averla ineluttabilmente condannata.




Mentre la Benelli produce un intenso sforzo per concretizzare il suo progetto più audace, unitamente ad una crescita industriale legata in gran parte all'accordo commerciale con la Renault, un'altra grande industria crollata assieme al muro di Berlino, la MZ di Zscopau, sta faticosamente cercando un rilancio puntando su buoni prodotti di piccola e media cilindrata, ma promettendo anche impegni più difficili e onerosi con modelli sportivi di grossa cilindrata.
All'Intermot si è vista una bicilindrica di 1000 cc che dovrebbe essere in strada, nelle mani dei collaudatori, già entro la fine del 2000. E per il 2002 è annunciato il rientro nei gran premi con una 1000 a quattro tempi. Della Laverda, vittima dell'ennesima crisi gestionale, si sa poco, ma quel poco vale moltissimo: l'ha comprata l'Aprilia, che è già all'opera per ricostruirle un degno futuro.

Infine la BMW. La Casa bavarese non ha problemi finanziari, né gestionali, però qualche incertezza sul suo futuro assetto societario (visto che c'è chi sta cercando di dare la scalata al suo pacchetto azionario) sta forse ritardando la comparsa di una nuova famiglia di motori di cui si sussurra da tempo: i nuovi boxer-4 che sostituirebbero i propulsori della serie "K". Queste le anticipazioni. Ma Alan Cathcart, per ciascuna delle marche citate, ha molto di più da raccontarvi.


La Benelli ha esposto all'Intermot di Monaco la versione definitiva della Tornado 900, che entrerà in produzione all'inizio del 2001 in preserie speciale per ottenere l'omologazione indispensabile all'iscrizione al Mondiale Superbike. Il tre cilindri di 898 cc, con fasatura delle manovelle secondo lo schema "big bang", è alimentato ad iniezione elettronica Sagem EFI e presenta nuove misure di alesaggio e corsa: 88x49,2 mm anziché 85x52,5 mm, che consentono un incremento del regime di rotazione di 1000 giri e un guadagno di 12 CV nella versione stradale. La potenza dichiarata per l'edizione limitata è ora di 144 CV a 12.000 giri, in assetto "Codice". L'ing. Riccardo Rosa, responsabile del progetto, assicura che in versione corsa il motore potrà spingersi a 14.000 giri e anche oltre, e che la configurazione "big bang" dell'albero motore farà sì che l'erogazione della coppia sia sempre sostanziosa e allo stesso tempo non brutale.




Con la Benelli e la Mondial (e si sussurra anche di una MV F4 privata) già pronte a scendere in campo nel campionato nazionale SBK 2001 e nelle prove "indigene" del mondiale, per il motociclismo italiano sarà un po' come tornare ai vecchi e gloriosi tempi andati. La Benelli, dopo aver portato a termine questo sforzo, ha in animo di presentare una seconda maxi, ossia una naked basata sul progetto Superbike. A Pesaro si lavora su un motore a tre cilindri di 1150 cc (maggiorazione ottenuta aumentando la corsa, non l'alesaggio come si usa normalmente) con cui equipaggiare una moto che sarà presentata presumibilmente all'Intermot 2002.


Non si è vista traccia, all'Intermot, della tanto chiacchierata BMW quattro cilindri boxer, con cui la Casa bavarese dovrebbe dare il cambio alla serie "K", in listino dal 1982. Siccome la Honda ha cessato la produzione della Gold Wing boxer-4 dal 1988, la BMW ha ritenuto che questa configurazione potesse essere coerente all'immagine del Marchio e alla sua indiscutibile originalità. Secondo coloro che credono che la BMW effettivamente sia orientata in questa direzione, la scelta del boxer quattro cilindri risolverebbe il più grosso problema della serie "K", ossia l'impossibilità di adottare pneumatici posteriori di sezione più larga, per i limiti imposti dalla configurazione a quattro cilindri in linea longitudinale.




La cilindrata delle nuove boxer-4 sarebbe compresa fra 1200 e 1400 cc, cosicché il motore bialbero a 16 valvole raffreddato a liquido potrebbe tranquillamente erogare potenze dell'ordine dei 150 CV e si presterebbe comunque bene ad essere montato in una siclistica con sospensioni telelever e paralever. C'è da dire che, in un momento in cui lo stabilimento di Spandau lavora a pieno ritmo (da sette anni consecutivi la BMW stabilisce nuovi record produttivi), la Casa tedesca non ha alcun bisogno di allargare la gamma dei suoi modelli di moto, soprattutto considerando che, in una situazione di incertezza sull'eventuale cambio di proprietà della Marca (Ford e Volkswagen si contendono la scalata al pacchetto azionario) non sarebbe di certo il caso di impegnarsi in pesanti investimenti per mettere in produzione una nuova generazione di motori.


L'Aprilia ha acquistato anche la Laverda. L'accordo, raggiunto appena pochi giorni prima dell'apertura dell'Intermot, è stato annunciato dallo stesso presidente dell'Aprilia, Ivano Beggio, che ha esordito dicendo: "Benché personalmente abbia maturato le prime esperienze di pilota nel fuoristrada, ho sempre avuto una grande ammirazione per la Laverda, anche solo perché la 750 SF è stata la prima moto con cui sia riuscito ad impennare la ruota anteriore! Essendo l'Aprilia veneta come la Laverda, l'ingresso nel mio Gruppo di questo storico marchio è una soddisfazione che va oltre quella della mera acquisizione".





Adesso è ancora presto per dire come l'Aprilia intenda rilanciare la Laverda, ma è presumibile che la produzione verrà spostata nello stabilimento di Scorzé, e che i progettisti dell'Aprilia si impegneranno a realizzare un tre cilindri 12 valvole a iniezione con cui equipaggiare una serie di modelli di cilindrata compresa fra 900 e 1300 cc.
Molto probabilmente, le Laverda della nuova generazione (e della nuova gestione) non faranno il loro debutto prima del Salone di Milano del 2003.

Fino a quel momento, se si deve dare credito alle voci che girano in ambienti vicini all'Aprilia, la Laverda potrebbe semplicemente essere "ibernata", il che significa che cesserebbe l'attuale produzione di bicilindriche e che modelli come la 750 Formula diventerebbero immediatamente oggetti da collezione.


Le Superbike sono estremamente allettanti per il pubblico dei motociclisti, e di conseguenza lo sono anche per i costruttori di moto. Anche la MZ ha intenzione di scendere in campo con una sportivissima bicilindrica, la 1000S il cui prototipo, disegnato dallo stilista Peter Kaumann (che ha creato anche la linea della BMW C1) è stato esposto all'Intermot di Monaco. Il motore è un bicilindrico parallelo raffreddato a liquido, con manovelle a 180°, distribuzione bialbero a 8 valvole e alimentazione ad iniezione elettronica. La Casa dichiara una potenza di 125 CV a 11.000 giri, nonostante la presenza di due alberi di bilanciamento per smorzare le intense vibrazioni tipiche di un motore di questa struttura.




Petr Karel Korous, patron della MZ, assicura che questo motore non ha nulla in comune con quello precedentemente presentato, che era stato progettato dalla Swissauto, sua ex-partner nei GP del mondiale 500.

La MZ si ripropone di presentare a cadenza annuale almeno un modello con motore bicilindrico parallelo derivato dal prototipo 1000S, di cui esistono già versioni di 600 e 750 cc. I test della 1000S inizieranno nel mese di dicembre, e il lancio della moto definitiva è stato pianificato per il Salone di Parigi di fine 2001. C'è anche un altro grande progetto nel futuro della MZ: una 990 GP a 4 tempi, quattro cilindri a iniezione con cui tornare alle corse del Motomondiale nel 2002; già la prossima stagione però è probabile che la MZ sia nuovamente in gara con una 500 GP, se otterrà in leasing da una Casa giapponese un motore a quattro cilindri due tempi.
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