FEDERICO GARBIN: CFMOTO 450 MT
Credo che
CFMOTO possa a tutti gli effetti considerarsi un produttore maturo, che naviga nel mercato europeo avendo ben chiara la rotta; una delle sorprese del 2025, a mio modesto avviso, sarà la
450 MT. Beh, che sia già stata ben accolta dal mercato è un dato di fatto, ma sono convinto che il desiderio di possederla non si fermerà nemmeno quando la concorrenza si farà più spietata.
CFMOTO è distribuita in Italia da
Padana Sviluppo, che segue anche i marchi
Kymco e
Voge e che movimenta, nel Belpaese, circa 60.000 veicoli all’anno: praticamente tutta la produzione mondiale di un brand come Ducati. Padana ha una rete di dealer estremamente capillare e consolidata, che negli anni si è fatta forte delle logiche di mercato (e di acquisto) tipiche del mondo scooter (che spesso viene scelto in base alla prossimità del rivenditore) e che quindi permetterà alle moto di essere viste e toccate con mano da un gran numero di utenti.
Cosa significa e cosa c’entra questo, direte. Beh, significa che siamo dunque lontani dal trend dell’acquisto esperienziale, tipico di brand premium dove tutto, a cominciare dall’estetica del concessionario stesso, segue logiche ferree e dettate dalla Casa madre. In questi casi, la scelta di acquisto è già stata fatta prima dell’arrivo presso il rivenditore e, capirete, questo può essere un limite.
La MT450 non è pensata per un pubblico altospendente e non ha nulla per essere -in nessun modo- respingente: può essere scelta anche impulsivamente. E allora sì, vederla, toccarla, salire a bordo può determinare l’acquisto. Non è tutto: stiamo parlando di una moto amichevole che, a cominciare dalla potenza, è adatta ai motociclisti di ritorno quanto desiderabile per i nuovi patentati; un modello che non dimentica l’estetica, indubbiamente gradevole, e con un’indole da vera dual che, di fatto, amplia il probabile bacino di utenza.
Come se ciò non bastasse, CFMOTO lavora in stretta collaborazione con lo studio di progettazione di Carles Solsona,
Modena40, che bene sa interpretare i gusti dei motociclisti europei e italiani in particolare. Credo nel successo della MT perché, di fatto, è una bella moto, sotto tutti i punti di vista.
Ha un prezzo abbordabile e si inserisce da protagonista in un segmento in grande fermento, che desidera questo genere di moto e che sta ricevendo risposte tardive dai grandi produttori. Quando arriveranno le Yamaha, Aprilia e BMW che ci aspettiamo di vedere (sorelle minori di moto che hanno aperto il segmento), sarà una dura battaglia.
Per ora la CFMOTO MT 450 corre quasi da sola, o comunque da professionista in un campionato con ancora molti rookies. Inoltre, mi aspetto grandi numeri dal primo concessionario monomarca CFMOTO che ha recentissimamente aperto a Milano, anche aldilà di ciò che scrivevo qui sopra. La capitale lombarda si muove secondo logiche proprie e diverse dal resto della penisola e se la moto tornerà di moda (e se presentarsi all’aperitivo con la adventure farà ancora figo come un tempo), beh, rivedremo in giro tante dual. E molte saranno bianche e blu, sono pronto a scommetterci, anche qui, nella capitale dell’apparenza.